Salmo del 1 aprile 2023

Lo custodisce come un pastore
Ger 31, 10-13

"Ascoltate, genti, la parola del Signore,
annunciàtela alle isole più lontane e dite:
«Chi ha disperso Israele lo raduna
e lo custodisce come un pastore il suo gregge».

Perché il Signore ha riscattato Giacobbe,
lo ha liberato dalle mani di uno più forte di lui.
Verranno e canteranno inni sull’altura di Sion,
andranno insieme verso i beni del Signore.

La vergine allora gioirà danzando
e insieme i giovani e i vecchi.
«Cambierò il loro lutto in gioia,
li consolerò e li renderò felici, senza afflizioni»"


La Bibbia è molto di più di un libro antico, o di una raccolta edificante e narrante, fatta da uomini di Dio. Per noi che crediamo, è Parola detta a noi da Dio, modo unico, suo, di rivelarsi, poco a poco nelle vite di figli che hanno ascoltato e si sono messi in cammino.
Israele vive di questa Parola, i discepoli di Gesù vivono di questa Parola, tutta l'umanità trova in questa Parola, nonostante siano passati più di due millenni, consolazione e speranza.
Nella pagina che meditiamo oggi, proposta come salmo responsoriale dalla liturgia, il profeta Geremia esalta come forza universale e fonte di gioia la Parola di Dio.

"Ascoltate, genti, la parola del Signore".
Geremia è profeta nel popolo, eppure si rivolge alle genti, noi diremmo i lontani, coloro che non l'hanno mai ascoltata e non la conoscono, né la "meritano" non essendo destinatari della promessa.
Eppure il profeta intuisce che i popoli pagani che riempiono la terra e sono più numerosi d'Israele, sono invitati ad ascoltare la stessa Parola salvifica!
È una Parola data al popolo ma non di sua proprietà. E' troppo grande la portata per limitarla ad un confine geografico o nazionalistico.
Nessuno è escluso dal banchetto della vita che Dio prepara per tutta l'umanità, che lui stesso ha creato e che sostiene.

"Annunciàtela alle isole più lontane e dite".
La voce del profeta è un megafono che desidera raggiungere il mondo intero, echeggiare fino alle isole più estreme che, per i popoli antichi, ne segnavano i confini.
A motivo della memoria e della custodia che Israele ha per la Parola i popoli hanno la fortuna di ascoltare l'annuncio dell'amore di Dio che è dono per tutti i suoi figli e per tutte le sue figlie.

"Chi ha disperso Israele lo raduna".
Dietro la storia del popolo c'è sempre la mano di Dio, la sua provvidenza, la sua paternità.
Israele annuncia questo ad ogni orecchio: il Signore è il presente, il provvido, il pastore che ha cura del suo gregge.
Anche se nella storia il popolo riconosce di essere stato disperso, allontanato dalla patria per essere condotto schiavo a Babilonia, sa pure che mai il Signore è stato lontano. Lui disperde e lui raduna, lui fa la piaga e la risana (cfr. Gb 5, 18).
Grande questa fede d'Israele e noi dobbiamo essergli riconoscenti perché dal popolo ebraico abbiamo imparato a conoscere questo Dio che con amore educa e conduce, blocca disegni mortali e rialza dalla fossa.
La cura passa anche dalla condanna del male, dall'impedire ai potenti di prevaricare, dal distruggere la superbia e la durezza di cuore.
Disperso e radunato: questo è il popolo che scopre il Signore, fedele al suo patto e con un amore così grande che non è fermato da nulla, neanche dal peccato e dalla morte.

"E lo custodisce come un pastore il suo gregge".
Come vorrei che ogni persona si sentisse figlio amato così, che ognuno possa dire di sé: il Signore è il mio pastore e nulla mi manca! (cfr. Sal 23)
Passare da una visione di Dio come inflessibile giudice, che condanna e punisce, a questa che la Parola ci ricorda continuamente, è entrare in una relazione personale, individuale, amante.
Il Signore è il pastore "bello" di cui parla il Vangelo di Giovanni al capitolo 10.
Il Signore custodisce ognuno perché è Padre, perché ama stare con noi, perché vederci radunati a lui è pienezza di felicità.

Link di approfondimento alla liturgia del giorno:

Prima lettura di Ez 37, 21-28
Commento del 09/04/2022

Salmo da Ger 31,10-13
Commento del 04/04/2020

Vangelo di Gv 11, 45-56
Commento del 27/03/2021

Commenti

  1. «Chi ha disperso Israele lo raduna
    e lo custodisce come un pastore il suo gregge».
    Nelle tue mani è la mia vita, Signore.
    Tu raduni,
    custodisci,
    proteggi,
    nutri,
    sostieni,
    accompagni.
    Di tutti hai cura,
    di ognuno compassione,
    per tutti tenerezza.
    «Chi ha disperso Israele lo raduna
    e lo custodisce come un pastore il suo gregge».

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  2. "Annunciàtela alle isole più lontane e dite".
    Come io ho ricevuto e ricevo continuamente(fino allo stremo)annunci di pastori appassionati di Te,
    fai di me ,
    un TUO coinvolgitore,con l'esempio quotidiano nei gesti di deposizione di armi,di rinuncia a rivalse,fammi dispensatore di Te,!!!!!!!

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