Prima lettura dell'11 aprile 2023

Per voi infatti è la promessa
At 2, 36-41

"[Nel giorno di Pentecoste,] Pietro diceva ai Giudei: «Sappia dunque con certezza tutta la casa di Israele che Dio ha costituito Signore e Cristo quel Gesù che voi avete crocifisso».
All'udire queste cose si sentirono trafiggere il cuore e dissero a Pietro e agli altri apostoli: «Che cosa dobbiamo fare, fratelli?». E Pietro disse loro: «Convertitevi e ciascuno di voi si faccia battezzare nel nome di Gesù Cristo, per il perdono dei vostri peccati, e riceverete il dono dello Spirito Santo. Per voi infatti è la promessa e per i vostri figli e per tutti quelli che sono lontani, quanti ne chiamerà il Signore Dio nostro». Con molte altre parole rendeva testimonianza e li esortava: «Salvatevi da questa generazione perversa!».
Allora coloro che accolsero la sua parola furono battezzati e quel giorno furono aggiunte circa tremila persone".

Pietro parla alla folla: quella che aveva osannato Gesù all'entrata in Gerusalemme e la stessa che ne aveva chiesta la crocifissione, per liberare un delinquente, Barabba.
Gesù aveva detto bene che non sanno quello che fanno (cfr. Lc 23, 34)!
La folla è gente come noi, che crede di essere dalla parte di Dio, di difendere i suoi interessi, ma che si lascia trascinare da chi la manipola per interesse, da chi attira con false promesse.
Ma la resurrezione segna un fatto che non si può manovrare: Dio si è messo dalla parte del Messia umiliato ed ucciso!
A questo annuncio nasce negli ascoltatori dell'apostolo Pietro una domanda: «Che cosa dobbiamo fare, fratelli?», c'è ancora una possibilità per rimediare all'errore più grande per il popolo, che doveva attendere nella gloria il Messia e invece lo ha messo a morte? La risposta di Pietro riapre i cuori alla fiducia nel Signore e alla sua presenza vivente in mezzo ai suoi figli.

"Pietro disse loro: «Convertitevi»".
La parola conversione assume qui un significato preciso.
In base ad una certa idea di Dio, la folla trascinata e i capi hanno ucciso un innocente; la legge e la tradizione avevano preso il sopravvento sulla figliolanza e sull'obbedienza al Dio della promessa. Questa, che la Bibbia considera idolatria, non può che portare a morte e divisione.
Il Cristo crocifisso e risorto mostra un altro volto di Dio: quello di chi è chi è dalla nostra parte, colui che cerca il bene dei suoi figli, che non tiene conto del male ricevuto e lo aspetta guardandolo anche se lontano.

"Ciascuno di voi si faccia battezzare nel nome di Gesù Cristo, per il perdono dei vostri peccati".
Essere battezzati, cioè essere immersi nella vita di quel Cristo a cui hanno dato la morte, riconcilia, libera dal peccato.
E' paradossale per chi si aspetta una condanna senza appello, rivolgersi proprio a colui che ha trafitto!
Ma il "nome di Gesù Cristo" porta in sé la pace, la riconciliazione, la vita.
Non nel nome del nostro impegno o dei nostri propositi si ha il perdono, ma nel nome del Cristo crocifisso e risorto.

"E riceverete il dono dello Spirito Santo".
E se la riconciliazione è già per noi un dono immenso, al Signore non basta! Egli aggiunge in sovrappiù il regalo dello Spirito Santo che Gesù ha effuso morendo in croce e che si manifesta a tutti proprio in quella festa di Pentecoste.
Abbiamo ereditato lo Spirito di Gesù che abita in noi, ci vivifica, ci rende certi di perdono. Non lo meritavamo ma ci è stato dato gratis, per puro dono!

"Per voi infatti è la promessa e per i vostri figli e per tutti quelli che sono lontani, quanti ne chiamerà il Signore Dio nostro".
La promessa fatta ad Abramo e ai padri si realizza in Gesù.
Il Signore fa grazia, regala perdono e vita ad un popolo numeroso che nessuno più contare.
L'annuncio di Pietro ci raggiunge, nel nostro peccato, nella paura di non meritare il perdono, quando lo sgomento di averla fatta grossa ci fa temere di aver rovinato tutto, di aver perso l'amicizia col Signore.
Lì si manifesta la forza della riconciliazione, il dono immenso che il Cristo messo a morte effonde su tutta l'umanità incosciente, che non sa di uccidere proprio quando si illude di fare il bene che vorrebbe Dio!
Per noi è la promessa e per le generazioni che da noi ereditano l'annuncio di questo bene gratuito.
A questo dono ci viene chiesto di arrenderci, a questa vita che ci raggiunge gratis ci viene domandato di credere per entrare nella grazia di Dio.

Link di approfondimento alla liturgia del giorno:

Prima lettura di At 2, 36-41
Commento del 06/04/2021

Salmo 33 (32), 20 -22
Commento del 19/04/2022

Vangelo di Gv 20, 11-18
Commento del 14/11/2020

Commenti

  1. "Per voi infatti è la promessa e per i vostri figli e per tutti quelli che sono lontani, quanti ne chiamerà il Signore Dio nostro".
    La promessa di Dio è per tutti.
    La promessa di Dio è per sempre.
    L'amore di Dio è per tutti.
    L'amore di Dio è per sempre.
    È la mia fede.
    È la mia speranza.
    È il mio annuncio.
    "Per voi infatti è la promessa e per i vostri figli e per tutti quelli che sono lontani, quanti ne chiamerà il Signore Dio nostro".

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  2. Sappia dunque con certezza
    Dio è certezza
    E' sicurezza,
    Quello che dice ,lo fa
    E' certezza
    Grazie Signore per questa TUA qualità

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