Prima lettura del 15 dicembre 2023

Il suo nome davanti a me
Is 48,17-19

"Così dice il Signore, tuo redentore,
il Santo d'Israele:

«Io sono il Signore, tuo Dio
che ti insegno per il tuo bene,
che ti guido per la strada su cui devi andare.

Se avessi prestato attenzione ai miei comandi,
il tuo benessere sarebbe come un fiume,
la tua giustizia come le onde del mare.
La tua discendenza sarebbe come la sabbia
e i nati dalle tue viscere come i granelli d'arena.
Non sarebbe mai radiato né cancellato
il suo nome davanti a me»".

Nell'altalena di sentimenti di un popolo sconfitto si alternano il dolore per la ferita subita, il senso della propria colpa che ha portato al fallimento, la paura del domani in balia di padroni opprimenti.
Isaia parla al cuore sofferente d'Israele in esilio che va meditando sugli errori che hanno portato alla deportazione.
Un popolo ostinato nel non ascoltare è costretto a mettersi davanti ai suoi errori quando ormai ha perso tutto. Vive tutte le conseguenze di un allontanamento spirituale e deve ammettere che è conseguenza dell'idolatria, del piegarsi all'ottica del mondo per cercare benessere e protezione.
I tanti inviti a ravvedersi, a cambiare strada, purtroppo sono andati a vuoto e ora, senza più possibilità, c'è bisogno di salvezza, urge l'intervento del Liberatore.

"Se avessi prestato attenzione ai miei comandi,
il tuo benessere sarebbe come un fiume,
la tua giustizia come le onde del mare".

Senza ascolto si perde la luce e la vita, si inaridisce nel profondo, si rimane nella carestia di sentimenti e di relazioni vitali.
L'ascolto dell'altro apre al nuovo, alla ricchezza dell'alterità che ci forma e dà senso a ciò che facciamo.
Se l'ascolto del prossimo è vitale perché ci estroflette, a maggior ragione l'accoglienza della Parola divina che ci ha creato, porta fecondità e benessere.
L'ascolto è vita, la disubbidienza è morte. Israele ha imparato sulla propria pelle la verità di tutto questo.
Lontano dal Signore si diventa un deserto inospitale, insieme a lui anche le proprie valli oscure diventano vita.

"La tua discendenza sarebbe come la sabbia
e i nati dalle tue viscere come i granelli d’arena".

Abramo e Sara, vecchi e sterili, ricevono la promessa da parte del Signore di una discendenza numerosa (cfr. Gn 12,1-3).
Israele è nato da questa benedizione e diventa una grande nazione grazie alla certezza che gli viene annunciata: il Signore è fedele alla promessa fatta al patriarca, mai verrà a decadere la sua validità.
L'ascolto favorisce l'accoglienza della benedizione.
Nei periodi di crisi il popolo di Dio prende consapevolezza della propria infedeltà, ma fa anche memoria della fedeltà del Padre.

"Non sarebbe mai radiato né cancellato
il suo nome davanti a me".

La storia dell'antico Israele, come quella di ognuno di noi, mostra che il punto debole di tutta questa meravigliosa avventura è proprio la nostra incostante risposta. Questa infedeltà che poteva essere il fallimento dell'alleanza, grazie a Dio non si realizza.
La nostra docilità è possibile solo guadando alla sua fedeltà, godendo della sua presenza parlante.
"Rallegratevi perché i vostri nomi sono scritti nei cieli" (Lc 10, 20).
Davanti al Signore sono i nomi di tutti noi, davanti al suo volto i nostri visi, davanti al Padre ci scopriamo tutti figli!
Ascoltare fa prendere coscienza di quest'eredità immensa, di questa cittadinanza celeste di cui tutti facciamo parte.
Ascoltare la Parola è andare all'anagrafe e ricevere il certificato che ci attesta figli, guardarsi allo specchio e trovare di essere fatti a immagine del Padre, assistere all'appello di coloro che sono amati e sentire il proprio nome!

Link di approfondimento alla liturgia del giorno:

Prima lettura di Is 48,17-19
Commento del 10/12/2021

Salmo 1
Commento del 18/02/2021

Vangelo di Mt 11,16-19
Commento del 09/12/2022

Commenti

  1. "Se avessi prestato attenzione ai miei comandi,
    il tuo benessere sarebbe come un fiume,
    la tua giustizia come le onde del mare".
    Rivelazione preziosa.
    Notizia bella.
    Invito indispensabile.
    Dall'ascolto della Parola viene benessere e giustificazione.
    Prestare attenzione
    alla voce del Signore
    è vita.
    Un fiume di grazia,
    misericordia,
    tenerezza,
    scorre insieme alla Parola del Signore.
    "Se avessi prestato attenzione ai miei comandi,
    il tuo benessere sarebbe come un fiume,
    la tua giustizia come le onde del mare".

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  2. "La tua discendenza sarebbe come la sabbia
    e i nati dalle tue viscere come i granelli d’arena".
    L'infedeltà mia è colmata smisuratamente col TUO dono perpetuo ed incondizionato,sempre!
    Una notizia che mi dà certezza,mi dà spinta per continuare a credere che SEI qui al mio fianco,sempre-
    Non mi rinneghi.
    Ci SEI ,mi hai scritto nei cieli!E' merito TUO.
    Grazie

    RispondiElimina

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