Prima lettura del 30 dicembre 2023

Rimane in eterno
1Gv 2,12-17

"Scrivo a voi, figlioli,
perché vi sono stati perdonati i peccati in virtù del suo nome.
Scrivo a voi, padri,
perché avete conosciuto colui che è da principio.
Scrivo a voi, giovani,
perché avete vinto il Maligno.
Ho scritto a voi, figlioli,
perché avete conosciuto il Padre.
Ho scritto a voi, padri,
perché avete conosciuto colui che è da principio.
Ho scritto a voi, giovani,
perché siete forti
e la parola di Dio rimane in voi
e avete vinto il Maligno.
Non amate il mondo, né le cose del mondo! Se uno ama il mondo, l'amore del Padre non è in lui; perché tutto quello che è nel mondo - la concupiscenza della carne, la concupiscenza degli occhi e la superbia della vita - non viene dal Padre, ma viene dal mondo. E il mondo passa con la sua concupiscenza; ma chi fa la volontà di Dio rimane in eterno!"


La prima lettera di Giovanni è una "circolare" indirizzata ad un gruppo di chiese dell'Asia. Scrive Giovanni, instancabile, in ogni condizione, pure in esilio, per non abbandonare i suoi fratelli nelle eresie che proliferavano nell'incontro-scontro tra il cristianesimo e le religioni pagane.
E' necessario un richiamo alle realtà essenziali della fede, fare continuamente il punto, abbandonare la tentazione di edulcorare in modo mondano l'insegnamento rivoluzionario e disarmante del Vangelo.
L'evangelista si mette a disposizione di tutti per un ripasso dell'ABC del cristiano, tenendo presente le domande che sorgevano nelle comunità dei credenti in tempo di crisi.
Come in tutti i suoi scritti, fa uso di parole chiave (es. luce, amore, mondo, comandamento) che gli permettono di annunciare il Cristo che lui ha incontrato, toccato, amato.
Il suo scopo principale è trasmettere quello che lui ha sperimentato: il dono di Dio che è vita e luce, efficace ed evidente in coloro che accolgono sul serio la Parola di Gesù.

"Non amate il mondo, né le cose del mondo!"
Il "mondo" in Giovanni indica la mentalità di potere e sopraffazione che rifiuta l'abbassamento di Dio al nostro livello, che non concepisce l'incarnazione del Verbo che si fa carne. La presenza di Dio nella storia umana di Gesù è uno scandalo per il "mondo".
Amare il mondo, affezionarsi alla sua mentalità, è una tentazione sempre presente, perché così umanamente concepibile, così ovvio e connaturale a noi!
Ma è il rischio per la fede del discepolo e per la sua libertà.
Giovanni mette in guardia da questo pericolo che Gesù ha affrontato di petto, con cui ha sempre lottato affinché l'amore del Padre si facesse strada nei cuori.
"Se il mondo vi odia, sappiate che prima di voi ha odiato me" (Gv 15,18). Anche se non vogliamo ammetterlo c'è una contrapposizione totale tra la logica del mondo e l'annuncio di Gesù. E' così radicale che la mentalità del mondo ha odiato tanto Gesù da volerne la morte!

"Se uno ama il mondo, l'amore del Padre non è in lui; perché tutto quello che è nel mondo - la concupiscenza della carne, la concupiscenza degli occhi e la superbia della vita - non viene dal Padre, ma viene dal mondo".
Ecco spiegato con efficacia l'opposizione tra Gesù e il mondo, tra i discepoli e il mondo con la sua mentalità.
La mentalità del mondo rende distratti, sordi, non accoglienti nei confronti degli altri e, tra questi altri, non si è disposti ad ascoltare principalmente il Padre.
Giovanni sottolinea tre piaghe di questa mentalità propositiva: l'insaziabile ingordigia dell'egoismo; il desiderio di possedere tutto e subito ciò che cade sotto i nostri occhi; l'arroganza di chi pensa di essere padrone della sua vita e di poterla gestire lontano da Dio.
Queste tre dimensioni dobbiamo ammettere di averle in noi, di esserne a volte così schiavi da non volerle neanche riconoscerle!
E' quello che comunemente viene chiamato "peccato originale" una forte inclinazione a ricercare il proprio bene a discapito di tutto e tutti.
Tutto ciò non è ispirato da Dio, ma da ciò che Giovanni chiama il "mondo" e la sua volontà egocentrica.

"E il mondo passa con la sua concupiscenza; ma chi fa la volontà di Dio rimane in eterno!"
Davanti alla chiarezza di Giovanni si rimane spiazzati, scoperti, chiaramente convinti di essere dominati da una mentalità che non ci fa perseguire il bene che vorremmo (cfr. Rm 7,19).
Ma c'è la Parola di vita che rivela la caducità del mondo che passa e con lui chi lo segue.
Qualunque volontà e potere umano, per quanto possa dare l'impressione di essere duraturo e forte, è limitato e passeggero. E' una salvezza per noi il limite, perché anche la nostra arroganza di potere e di predominio lo sono.
Non bisogna farsi ingannare: soltanto Dio e il suo amore sono eterni!
Questo l'annuncio salvifico, questa la certezza che ci toglie dall'angoscia di non riuscire a cambiare con le nostre forze.
Invitati da Giovanni a guardare oltre il nostro limite, troviamo il Padre, nostra meta, nostra salvezza.
"Chi fa la volontà di Dio rimane in eterno!"

Link di approfondimento alla liturgia del giorno:

Prima lettura di 1Gv 2,12-17
Commento del 30/12/2020

Salmo 96 (95), 7-10
Commento del 30/12/2021

Vangelo di Lc 2,22-40
Commento del 02/02/2020

Commenti

  1. "E il mondo passa con la sua concupiscenza; ma chi fa la volontà di Dio rimane in eterno!"
    Grazie Signore,per questa Parola di vita vera,
    donami sempre di fidarmi di TE.
    Stare appresso a quello che mi dici,mi insegni,mi doni
    Sempre!
    Così sia

    RispondiElimina
  2. "E il mondo passa con la sua concupiscenza; ma chi fa la volontà di Dio rimane in eterno!"
    Ecco la verità.
    La retta visione delle cose.
    C'è di differenza nel mondo.
    Dio fa la differenza.
    "E il mondo passa con la sua concupiscenza; ma chi fa la volontà di Dio rimane in eterno!"
    Il mondo passa.
    Dio resta.
    L'Amore è per sempre.
    "E il mondo passa con la sua concupiscenza; ma chi fa la volontà di Dio rimane in eterno!"

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