Salmo del 4 dicembre 2023

Chiederò per te il bene

Sal 122 (121),6-9

"6 Chiedete pace per Gerusalemme:
vivano sicuri quelli che ti amano;

7 sia pace nelle tue mura,
sicurezza nei tuoi palazzi.

8 Per i miei fratelli e i miei amici
io dirò: «Su te sia pace!»".

9 Per la casa del Signore nostro Dio,
chiederò per te il bene".

Gerusalemme è il cuore del regno di Israele, simbolo e personificazione dell'intero popolo, dimora del Signore.
Dio e Gerusalemme, Dio e il popolo sono legati da un amore sponsale. Tutta la Bibbia lo ripete e lo canta con entusiasmo.
I Salmi hanno fatto di Gerusalemme uno dei protagonisti più importanti della storia biblica; la città si identifica col popolo che in esso trova rifugio e protezione, con la certezza che Dio è presente e operante per il suo bene.

"Chiedete pace per Gerusalemme".
"Città di pace": questo il significato del nome della città santa, desiderio del nome che tutte le città vorrebbero.
E come tutte le altre città del mondo, non possiede la pienezza della pace, ma è luogo che riconosce di aver bisogno dello shalom di Dio che è completezza, armonia, benessere e prosperità.
Come tutti sappiamo per Gerusalemme la parola "pace" sembra inappropriata, viste le sofferte vicende storiche che l'hanno segnata fin dall'inizio della sua fondazione. E proprio in questi giorni tutta la Palestina è lacerata da un violento conflitto distruttivo, che tiene la comunità mondiale col fiato sospeso e in continua preghiera affinché finisca presto questa guerra terribile.
Tutti, da Papa Francesco ad ogni fedele, implorano il dono della pace per Gerusalemme, città tanto amata e tanto contesa. Pregare per la sua pace significa sintonizzarsi sulla stessa compassione del Figlio:
"Quando fu vicino, alla vista della città pianse su di essa dicendo: «Se avessi compreso anche tu, in questo giorno, quello che porta alla pace!»" (Lc 19,41-42).

"Vivano sicuri quelli che ti amano;
sia pace nelle tue mura,
sicurezza nei tuoi palazzi".
Sicurezza, serenità, libertà, sono gli effetti della pace che Gerusalemme desidera profondamente. Anche noi ci uniamo a quelli che la amano.

Camminando sulle sue strade, visitando il luoghi della missione, della passione, morte e resurrezione di Gesù, mi sono sentita anche io parte di quella città da cui la mia salvezza ha avuto inizio.

"Per i miei fratelli e i miei amici
io dirò: «Su te sia pace!»".
Invocare la sua pace è desiderarla per il mondo intero; è un fatto che la luce da Gerusalemme si è irradiata su tutti i popoli con la resurrezione del Figlio.
La preghiera abbraccia l'intero popolo di cui il Signore si prende cura, fratelli ed amici, che hanno il privilegio di vivere di questa luce.
Pronunciare una benedizione di pace porta pace. Evocare, nel nome del Signore, la pace sui fratelli fa scendere il dono di Dio che riconcilia e dona vita nuova.

"Per la casa del Signore nostro Dio,
chiederò per te il bene".
Il Salmista e noi oggi ci sintonizziamo su un coro che prega all'unisono per il dono più prezioso, la pace. Che non ci siano più muri elettrificati, che le mani di chi vuole fratelli e non nemici si incontrino per vivere in una città il cui costruttore è Dio (cfr. Sal 127,1)
La Gerusalemme del Salmo è per me, ora, il simbolo di tutte le nazioni della terra infiammate dalla violenza, dalla logica delle armi, dal male della guerra che fa soffrire tanti bambini e tanti poveri succubi di potenti senza scrupoli.
Anche se non posso fare altro "chiederò per te il bene".
Questa la necessità di oggi, questo il grido comune che sale al Padre, nella certezza che il suo Amore ascolta sempre.

Link di approfondimento alla liturgia del giorno:

Prima lettura di Is 2,1-5
Commento del 29/11/2021

Salmo 122 (121),1-4
Commento del 18/05/2022

Vangelo di Mt 8,5-17
Commento del 26/06/2021