Seconda lettura di domenica 17 dicembre 2023

Siate sempre lieti
1Ts 5,16-24

"Fratelli, siate sempre lieti, pregate ininterrottamente, in ogni cosa rendete grazie: questa infatti è volontà di Dio in Cristo Gesù verso di voi. Non spegnete lo Spirito, non disprezzate le profezie. Vagliate ogni cosa e tenete ciò che è buono. Astenetevi da ogni specie di male. Il Dio della pace vi santifichi interamente, e tutta la vostra persona, spirito, anima e corpo, si conservi irreprensibile per la venuta del Signore nostro Gesù Cristo.
Degno di fede è colui che vi chiama: egli farà tutto questo!"


Vivere con fede significa avere punti fermi, non quelli imposti dal nostro limite, ma quelli ancorati alla roccia della salvezza, il Signore, amore d'origine e attrazione di ogni cosa.
Che senso hanno le nostre giornate se tutto deve finire? Perché amare la vita se poi la morte blocca tutto? Domande di senso come queste ci rendono irrequieti e aspettano continuamente una risposta che superi la paura.
Le parole di Paolo ai Tessalonicesi sono calde rassicurazioni, esortazioni alla gioia per una sicurezza che non viene da noi e dalle nostre possibilità.
Cogliamo cinque preziose indicazioni per camminare appoggiandoci al Signore presente nella nostra storia. La nostra vita può essere alimentata e sostenuta da una speranza certa.

"Fratelli, siate sempre lieti".
La Letizia è più che un'euforia momentanea; è un'intima e serena gioia spirituale. È lo Spirito la fonte di questa gioia che sentiamo nel profondo. Non dipende da ciò che realizziamo o meno, da quello che facciamo o dal riconoscimento che abbiamo. Non è turbata dai fallimenti o dalle impossibilità che limitano il nostro fare.
In mezzo alle vicende della vita, sia che viviamo e sia che moriamo (cfr. Rm 14,8), nel nostro cuore una serena gioia è alimentata dallo Spirito che ci abita e ci fa compagnia.

"Pregate ininterrottamente".
Pregare con tutte le esortazioni che conosciamo, recitare tutte le preghiere possibili, non è quello di cui sta parlando Paolo. Infatti questo "pregare ininterrottamente" quando ero ragazza mi sembrava una cosa impossibile da realizzare: come si faceva allora a fare tutto il resto!
Crescendo ascoltando la Scrittura, entrando in una relazione personale col mio Dio, mi ha dato la risposta che cercavo.
È un atteggiamento del cuore, più che recitare preghiere.
È come essere innamorati: tutto si desidera condividere, trasmettere, e tutto si vuole ascoltare, comprendere dell'amato. E quando non si parla o si è lontani, si è comunque in due.
Vivere sempre lieti è la consapevolezza della presenza. Non si è più soli, non si è più muti, non si è più sordi.
Tutta la nostra vita è nutrita in un dialogo silenzioso e profondo.

"In ogni cosa rendete grazie".
Anche questa che assurdità mi sembrava!
Ci sono cose che mi fanno ribellare, urlare, fremere di rabbia! Come rendere grazie, come lodare per tutto il male che mi colpisce?
E poi ho sentito chi affermava che la vera preghiera, la più profonda, quella che le riassume tutte, è la lode. Alle volte ci sono parole che ti si piantano dentro come semi perché non le capisci subito. Hanno bisogno di tempo per crescere e diventare alberi.
Ora colgo questa indicazione di Paolo come indispensabile, perché il male non ci avveleni nel profondo, non riduca tutto il nostro orizzonte in tenebra!
L'apostolo mette ogni nostro momento di vita sotto il segno della gratitudine.
David Steindl-Rast, un benedettino autriaco, scriveva: “Non è la felicità a renderci grati, ma è la gratitudine a renderci felici”.
Rendere grazie è rimettere nelle mani del Padre ciò che siamo, ciò che facciamo, ciò che ci succede.
E' affidare a lui tutta la nostra vita, riconoscendola beneficata, con fiducia e gratitudine, con docilità perché siamo figli e figlie.

"Questa infatti è volontà di Dio in Cristo Gesù verso di voi".
È bello sapere che tutto questo è la volontà di Dio per noi, sapere che la letizia, la preghiera, la gratitudine, è il progetto del Signore per me. Sono parte del suo disegno di amore, ci sono dentro e ne sono ricolma.
Nel fratello Gesù tutto diventa chiaro, tutto acquista quel significato che mi sfuggiva.

"Non spegnete lo Spirito".
Lo Spirito vive in noi e ci apre gli occhi sui doni che ci fanno vivere. Non solo datore dei doni quindi, ma "stimolatore" di gratitudine, motivatore che ci toglie continuamente dalla paura, dal rimprovero, dal lamento.
Il peccato che "offende" lo Spirito è non vivere di lui, sprecare la Vita, sperperala, non farla fruttificare in noi.
Una mamma o un papà non si offendono se un figlio non ringrazia ogni giorno perché lo curano e pagano per le sue necessità, si rattristano e soffrono se il proprio figlio non vive la sua vita.
Mortificare e spegnere lo Spirito è azzerare il nostro spirito, non farlo camminare all'unisono con quello del Padre e del Figlio.

"Non disprezzate le profezie".
Ogni profezia, cioè ogni Parola o segno della Scrittura, è stato scritto ed è annunciato per ognuno di noi.
Le profezie ci parlano, ci mostrano quello che è preparato per la nostra vita, quello che il Signore vuole da sempre per tutta l'umanità.
Anche quello che non capiamo al momento non va disprezzato, ma custodito perché riveli il suo significato al momento opportuno, perché porti frutto alla sua stagione, perché non ritorni a Dio senza aver compiuto quello per cui è stato inviato.

Mi rendo conto, dopo aver meditato queste tre righe di Paolo, che le cinque preziose indicazioni che ci ha lasciato non sono un obbligo, un precetto, un comandamento opprimente che "devo" fare per piacere a Dio, per farlo contento.
Sono attenzioni affinché la mia vita sia serena, nella gratitudine che loda, in relazione amante col Cristo che mi ha salvato, rassicurata dalla profezia pronunciata affinché io trovi gusto, significato, bellezza.
C'è chi si prodiga e tesse i miei giorni affinché io sia sempre lieta. Non è una Buona Notizia?

Link di approfondimento alla liturgia del giorno:

Prima lettura di Is 61,1-2.10-11
Commento del 13/12/2020

Salmo da Lc 1,46- 48
Commento del 07/10/2023

Vangelo di Gv 1,19-28
Commento del 02/01/2023


Commenti

  1. "In ogni cosa rendete grazie".
    La gratitudine apre il cuore,
    alleggerisce lo spirito,
    rilassa il corpo.
    "In ogni cosa rendete grazie".
    In ogni cosa,
    per ogni cosa,
    su ogni cosa,
    grazie.
    "In ogni cosa rendete grazie".

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  2. "Non spegnete lo Spirito".
    Si
    Donami capacità di elargire doni continuamente
    Non soffocare l'altruismo,non farmi chiudere nei miei "calcoli";la libertà è volare verso chi non Ha!
    amen

    RispondiElimina

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