Prima lettura del 16 aprile 2024

La venuta del giusto

At 7,51-8,1a


"In quei giorni, Stefano [diceva al popolo, agli anziani e agli scribi:] «Testardi e incirconcisi nel cuore e nelle orecchie, voi opponete sempre resistenza allo Spirito Santo. Come i vostri padri, così siete anche voi. Quale dei profeti i vostri padri non hanno perseguitato? Essi uccisero quelli che preannunciavano la venuta del Giusto, del quale voi ora siete diventati traditori e uccisori, voi che avete ricevuto la Legge mediante ordini dati dagli angeli e non l'avete osservata».
All'udire queste cose, erano furibondi in cuor loro e digrignavano i denti contro Stefano.
Ma egli, pieno di Spirito Santo, fissando il cielo, vide la gloria di Dio e Gesù che stava alla destra di Dio e disse: «Ecco, contemplo i cieli aperti e il Figlio dell'uomo che sta alla destra di Dio».
Allora, gridando a gran voce, si turarono gli orecchi e si scagliarono tutti insieme contro di lui, lo trascinarono fuori della città e si misero a lapidarlo. E i testimoni deposero i loro mantelli ai piedi di un giovane, chiamato Sàulo.
E lapidavano Stefano, che pregava e diceva: «Signore Gesù, accogli il mio spirito». Poi piegò le ginocchia e gridò a gran voce: «Signore, non imputare loro questo peccato». Detto questo, morì.
Sàulo approvava la sua uccisione".

La storia di Israele non è, come potrebbe sembrare, storia di potenti. I grandi della terra vorrebbero piegare il corso degli eventi a loro piacimento, ma sono le vicende dei profeti, ascoltati o perseguitati, che hanno segnato i vari periodi del popolo dell'alleanza.
Da Mosè a Gesù la loro parola si alza, in annuncio o denuncia, a tener viva la paterna vicinanza del Signore. 
Il diacono Stefano è testimone del dopo resurrezione ma gli eventi dimostrano lo stesso atteggiamento antico anche verso la profezia veterotestamentaria.
Il suo annuncio schietto ed evangelico è proclamato nella speranza che anziani e scribi aprano gli occhi e accolgano l'ultimo profeta che il Signore ha mandato loro: Gesù di Nazareth, il Cristo, l'Unto che proclama una salvezza diversa da quella immaginata.
Ma le pietre che gli scagliano addosso fino ad ucciderlo dimostrano che il rifiuto nei confronti dei profeti sarà sempre presente in chi bada solo a gestire un potere religioso.
"Come i vostri padri, così siete anche voi".
Una triste eredità quella ricevuta dai padri che, anziché portare al Signore, hanno cercato di mettere a tacere la parola dei profeti.
Cambiano le generazioni ma Israele rimane "un popolo dalla dura cervice" (Es 32,9) anche se mai abbandonato dalla profezia affinché il cuore di pietra lasci il posto al cuore di carne del Figlio (cfr. Ez 36,26).

"Quale dei profeti i vostri padri non hanno perseguitato?". 
L'amore dei profeti che con tutti i mezzi esortavano e mostravano i segni del Signore, non era stato ricambiato dai capi che si rifiutavano di ascoltare.
È l'aspetto drammatico dell'incontro della Parola dell'Amato con il cuore dell'umanità diffidente e arrogante.
Ogni profeta ha vissuto la sua passione, l'abbandono e la persecuzione.
La domanda retorica degli Atti svela che l'esperienza passata non è servita da insegnamento specialmente nel riconoscere colui che realizzava tutte le profezie.

"Essi uccisero quelli che preannunciavano la venuta del Giusto".
Nella tradizione spirituale di Israele il Messia è il Giusto per eccellenza, unto e consacrato perché realizzi la volontà di Dio.
Ognuno dei profeti, in diversi modi, ha fatto conoscere una delle caratteristiche dell'Atteso, ma inevitabilmente l'annuncio cozzava con l'ingiustizia umana.
Non è sulla risposta positiva degli ascoltatori che si fonda l'opera di Dio per noi, ma sulla sua giustezza, sulla sua fedeltà che non viene mai meno.

"Del quale voi ora siete diventati traditori e uccisori, voi che avete ricevuto la Legge mediante ordini dati dagli angeli e non l'avete osservata".
Israele è il popolo dell'ascolto, seppure il rifiuto della Parola lo attraversi come una lacerazione in tutta la sua storia.
Gesù stesso nel Vangelo dice a scribi e farisei: "Così testimoniate, contro voi stessi, di essere figli di chi uccise i profeti" (Mt 23,31).
Il non ascolto e la non obbedienza era già prevista dal Padre, ma la sua volontà di salvezza non era stata impedita, anzi aveva ricevuto nei messaggeri più forza e più decisione nell'essere portata a tutti. 

La persecuzione non mette in discussione la Verità ma è la riprova che la sua oggettiva evidenza scomoda coloro che non operano nella Luce.

Anche nel suo morire Gesù è all'apice della Scrittura e della Verità che i profeti hanno annunciato. 

La profezia, compiuta in lui, continua come un'onda lunga a inondare e portare salvezza e redenzione nelle nostre vite.


Link di approfondimento alla liturgia del giorno:

Prima lettura di At 7,51-8,1

Commento del 07/05/2019


Salmo 31 (30),10-17
Commento del 20/04/2021


Vangelo di Gv 6,30-35
Commento del 28/04/2020

Commenti

  1. Quale dei profeti i vostri padri non hanno perseguitato?
    Sempre il Giusto è perseguitato.
    Il bene,il bello,il buono per far breccia deve scalfire qualcosa di Scomodo,di Anchilosato,Sclerotizzato(essere fermo,stantìo)su propri principi.
    Questo comporta poi ostacoli,sopraffazione,soprusi...
    Il buono trionfa,anche quando rimane in SILENZIO di fronte ad un offesa.
    Tutto affido a Te mio liberatore,di pace!

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  2. "Essi uccisero quelli che preannunciavano la venuta del Giusto".
    La morte dei profeti annuncia la morte del Messia.
    Il Giusto morto per gli ingiusti è la mia fortuna.
    La sua morte è preziosa per la mia vita.
    La sua morte mi ha liberato dalla mia.
    "Essi uccisero quelli che preannunciavano la venuta del Giusto".

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