Prima lettura di domenica 7 aprile 2024
Non sono gravosi
1Gv 5,1-6
"Carissimi, chiunque crede che Gesù è il Cristo, è stato generato da Dio; e chi ama colui che ha generato, ama anche chi da lui è stato generato.
In questo conosciamo di amare i figli di Dio: quando amiamo Dio e osserviamo i suoi comandamenti. In questo infatti consiste l'amore di Dio, nell'osservare i suoi comandamenti; e i suoi comandamenti non sono gravosi.
Chiunque è stato generato da Dio vince il mondo; e questa è la vittoria che ha vinto il mondo: la nostra fede.
E chi è che vince il mondo se non chi crede che Gesù è il Figlio di Dio? Egli è colui che è venuto con acqua e sangue, Gesù Cristo; non con l'acqua soltanto, ma con l'acqua e con il sangue. Ed è lo Spirito che dà testimonianza, perché lo Spirito è la verità".
È sempre bello rileggere la prima lettera di Giovanni. Ci porta subito nel mondo teologico del suo Vangelo, del Dio Amore che mostra la sua gloria nell'abbassamento e la vita nella morte del Figlio.
E' come se Giovanni, dopo aver scritto il Vangelo, abbia avuto bisogno di comunicarlo con più intimità ai discepoli, indirizzando lettere colme del commento appassionato dle testimone oculare.
La pagina che meditiamo ha al suo centro il discorso sulla fede, nodo centrale su cui il discepolo deve crescere per assaporare sempre più i doni che da questa derivano.
"Chiunque crede che Gesù è il Cristo, è stato generato da Dio".
La fede genera una vita divina. Non è solo convinzione, neanche soltanto adesione alla volontà divina.
Chi crede nasce in Dio in modo nuovo e definitivo. La fede nel Cristo porta con sé questo dono. E' necessario "rinascere dall'alto", come Gesù ha annunciato a Nicodemo (cfr. Gv 3,1-21), per sentirsi figli del Padre, figura del Cristo e fratelli suoi.
"E chi ama colui che ha generato, ama anche chi da lui è stato generato".
È il "circolo virtuoso" dell'amore, in cui l'amore è causa ed effetto contemporaneamente.
In tutto il Vangelo di Giovanni ritorna la convinzione che l'amore è il senso di ogni cosa, causa e meta di ogni bene e di ogni vita.
Ma non è un amore ad un senso solo, indirizzato cioè solo a Dio. Proprio perché amando si entra nella comunità divina del Padre e Figlio legati dallo Spirito, entrare in quest'amore è impregnarsi dello stesso sentimento, della volontà di bene, nella comunione totalizzante.
Dio opera perché ama l'umanità. Entrare nell'Amore apre a questa comunione con i fratelli.
"In questo conosciamo di amare i figli di Dio: quando amiamo Dio e osserviamo i suoi comandamenti".
È una verifica dell' amore, che nella Scrittura non è mai semplice desiderio o sentimento. Amare Dio e avere fiducia/obbedienza verso le sua Parola sono le coordinate di un amore vero secondo lo Spirito.
"In questo infatti consiste l'amore di Dio, nell'osservare i suoi comandamenti".
Non ci stupisca la ripetizione. Nei nostri giorni l' amore è diventato una cosa così fumosa e relativa che un'idea così concreta va ripetuta e ribadita. Se ami qualcuno prendi sul serio la sua parola, gli obbedisci e non per comando, ma perché ti fa felice. Così è nell'amare Dio: la gioia è entrare nell'amore che ci chiama e attira a sé.
"E i suoi comandamenti non sono gravosi".
Giovanni fa un riferimento implicito alla quantità smisurata degli antichi precetti che rendevano il vivere faticoso e sempre complicato.
Aderire alla religione ebraica era portare il fardello della responsabilità, sentire di non poter trasgredire senza incorrere in condanne.
Ma parlare di "comandamento" quando si parla d'amore per noi è fuori luogo. In effetti questo rivela bene cosa la Scrittura intenda per comandamento.
E' il trasporto naturale che sentiamo, la corrispondenza tra il nostro sentire e quello dell'amato. E naturalmente non è gravoso perché si è portati spontaneamente a caricarsi dei problemi dell'altro, a fare di tutto per la sua felicità, a protendere tutto sé stessi verso la sua volontà.
L'amore è la chiave di lettura più vera di ogni nostra esperienza, quella che apre alla bellezza che ci portiamo dentro, quella che spalanca il nostro cuore all'amato permettendoci di farci amare.
Link di approfondimento alla liturgia del giorno:
Prima lettura di At 4,32-37
Commento del 18/04/2023
Salmo 118 (117),22-24
Commento del 14/04/2023
Seconda lettura di 1 Gv 5,5-13
Commento del 12/01/2019
Vangelo di Gv 20,19-31
Commento del 16/04/2023
"Chiunque crede che Gesù è il Cristo,
RispondiEliminaè stato generato da Dio".
Nascere da Dio per fede.
Dono per chiunque.
È nuova generazione.
È generazione eterna.
È generazione divina.
Che bella notizia !
"Chiunque crede che Gesù è il Cristo,
è stato generato da Dio".
"In questo conosciamo di amare i figli di Dio: quando amiamo Dio e osserviamo i suoi comandamenti".
RispondiEliminaSi
Amare è ricevere più di quello che si dà
Basta sperimentarlo
Osare
A questo devo mirare,di questi tempi,osare con l'amore.
Amen