Prima lettura dell'1 giugno 2019

Priscilla e Aquila lo presero con sé.
At 18, 23-28

"Trascorso ad Antiòchia un po' di tempo, Paolo partì: percorreva di seguito la regione della Galàzia e la Frìgia, confermando tutti i discepoli.
Arrivò a Èfeso un Giudeo, di nome Apollo, nativo di Alessandria, uomo colto, esperto nelle Scritture. Questi era stato istruito nella via del Signore e, con animo ispirato, parlava e insegnava con accuratezza ciò che si riferiva a Gesù, sebbene conoscesse soltanto il battesimo di Giovanni.
Egli cominciò a parlare con franchezza nella sinagoga.
Priscilla e Aquila lo ascoltarono, poi lo presero con sé e gli esposero con maggiore accuratezza la via di Dio.
Poiché egli desiderava passare in Acàia, i fratelli lo incoraggiarono e scrissero ai discepoli di fargli buona accoglienza. Giunto là, fu molto utile a quelli che, per opera della grazia, erano divenuti credenti. Confutava infatti vigorosamente i Giudei, dimostrando pubblicamente attraverso le Scritture che Gesù è il Cristo".


In questo episodio degli Atti, Luca presenta un nuovo evangelizzatore, ad Efeso: Apollo, di origine giudaica, nativo di Alessandria d'Egitto, persona colta e buon conoscitore delle Scritture.
Alessandria era meta di studiosi che diedero vita ad un periodo d'oro della cultura ellenistica, quella alessandrina (nella città erano infatti stati costruiti la famosa Biblioteca e il Museo).
C'era una grossa comunità ebraica e fu in questa città che la Bibbia dall'ebraico venne tradotta in greco nella versione conosciuta "dei LXX", "Septuaginta", dei Settanta. Il Nuovo Testamento userà questa traduzione e ne imiterà il vocabolario.
Ecco da dove proveniva Apollo e la sua ricca cultura.

"Era stato istruito nella via del Signore... Sebbene conoscesse soltanto il battesimo di Giovanni".
A noi può sembrare strano che un discepolo di Gesù conosca solo il battesimo di Giovanni Battista, che era segno di preparazione all'era messianica, riconoscimento dei peccati e purificazione.
Ma non deve suonarci strano se per molti cristiani, oggi, il battesimo è solo questo. E non sarebbe il massimo dell'ignoranza perché alcuni addirittura lo vedono come un atto scaramantico per proteggere i bambini appena nati dalla "perdizione"!
Ma Giovanni il battezzatore aveva detto chiaramente lui stesso quanto il nuovo battesimo di Gesù sarebbe stato "diverso".
Egli indirizza l'attenzione dei suoi discepoli verso il Messia, che è altro da lui: "Egli vi battezzerà in Spirito Santo e fuoco" (Lc 3, 20).
Battezzare significa immergere.
Ma non nell'acqua, vuol dire Giovanni!
Questo Messia immerge nello Spirito e nel fuoco: cioè prende tutta l'umanità e la scaraventa nella vita del Padre!
Non c'è più, dopo Gesù, l'umanità lontana da Dio: tutto è immerso, intriso, contagiato, circondato, trasformato nella realtà di Dio.
Questo ha realizzato l'incarnazione prima e la morte e resurrezione poi.
Gesù morendo "battezza", perché emette, riversa nel mondo, come una sorgente inestinguibile, quello Spirito (cfr. Mt 27, 50) che è fuoco d'amore!
E indicando Gesù, il battezzatore dice: "Ecco l’agnello di Dio, colui che toglie il peccato del mondo!" (Gv 1, 29).
Non una purificazione dei piccoli o grandi peccati personali: l'Agnello, che verrà immolato affinché tutti salgano al Padre, toglie "il peccato", cioè tutta l'umanità, la storia passata presente e futura, nella croce di Cristo trova salvezza perché "il peccato", quale condizione umana intrinseca e ineluttabile, è tolto per sempre!

"Priscilla e Aquila lo ascoltarono, poi lo presero con sé e gli esposero con maggiore accuratezza la via di Dio.".
C'è una bella differenza tra ciò che il dotto Apollo conosce e ciò che è l'evento salvifico di Cristo!
Ha bisogno di una coppia di sposi, umili tessitori, a fargli da guida, a immergerlo nella via di Dio.
Priscilla e Aquila (bella questa sottolineatura che cita per prima Priscilla, che con fare materno lo avrà proprio accolto nella sua casa) lo "adottano" come discepolo perché lo hanno sentito parlare nella sinagoga, con franchezza e decisione. Vedono le grandi capacità di questo evangelizzatore e spendono le loro energie e il loro tempo per aiutarlo ad entrare più profondamente nelle verità del Vangelo.
Apollo, docile, si fa catechizzare e istruire dagli amici di Paolo: quanta ricchezza le nostre comunità cristiane potrebbero riscoprire da questo gesto, dal mettersi al servizio gli uni con gli altri per lasciarsi guidare dalla buona notizia!

"Giunto là, fu molto utile a quelli che, per opera della grazia, erano divenuti credenti".
Apollo, infervorato ancora di più dall'insegnamento ricevuto, desidera recarsi in Acàia. Aquila, Priscilla e i fratelli di Efeso lo incoraggiano e scrivono lettere di accompagnamento affinché le altre comunità lo accolgano.
Ora è un evangelizzatore ben formato, capace di sostenere e accompagnare la fede di tanti altri fratelli. Solo la sua grande cultura non bastava: era stata necessaria la vicinanza e l'amore di una coppia di credenti che hanno avuto fiducia in lui.

"Dimostrando pubblicamente attraverso le Scritture che Gesù è il Cristo".
Luca non fa altro che ripetere, nel suo Vangelo e negli Atti, la centralità delle Scritture nel servizio di evangelizzazione e di catechesi.
Le prime comunità non avevano altro testo per svolgere il loro sevizio missionario.
Il modello fondamentale è il "cammino" di Gesù con i discepoli di Emmaus (cfr. Lc 24, 13-33).
Apollo sa che "Tutta la Scrittura, ispirata da Dio, è anche utile per insegnare, convincere, correggere ed educare nella giustizia, perché l’uomo di Dio sia completo e ben preparato per ogni opera buona" (2Tm 3, 16-17).
È urgente, per evangelizzare il nostro tempo, riscoprire nella Scrittura il vero catechismo per gli uomini di oggi. Il Concilio Vaticano II, nella "Dei Verbum" al numero 21 insegna: "
"È necessario dunque che la predicazione ecclesiastica, come la stessa religione cristiana, sia nutrita e regolata dalla sacra Scrittura".
La nostra opera di discepoli prima, e di evangelizzatori formati poi, sia guidata dalla docilità dimostrata da Apollo, dalla dedizione alla comunità di Aquila e Priscilla e dalla fedeltà alle Scritture che sono il tesoro prezioso, il cuore del Vangelo a cui la nostra vita, giorno dopo giorno, può attingere come alla fonte di acqua per la vita.

Commenti

  1. Ascoltandolo esporre la Parola, Aquila e Priscilla furono in grado di discernere che il
    suo insegnamento non era completo, infatti, si resero conto che il suo messaggio era
    carente, che la sua predicazione si fermava all’opera di Giovanni Battista, e che non
    conosceva il valore e le conseguenze della morte e della risurrezione di Gesù il
    Cristo, né aveva sentito parlare del battesimo dello Spirito Santo. Essi lo invitarono
    da loro, aprendo la loro casa, e si presero cura di questo credente “giovane nella
    fede” Atti 18:26: “Lo presero con loro, e gli esposero più a fondo la via di Dio”.
    Così la casa di Aquila e Priscilla probabilmente diventò un “centro di studi biblici”
    nella città di Efeso a favore dei credenti. In seguito altre persone si aggiunsero ad
    Apollo, continuando a studiare la Parola di Dio. Così quando l’apostolo Paolo ritornò
    ad Efeso, qualche mese più tardi, trovò l’embrione di una delle più belle chiese del
    tempo, i cui i membri si radunavano regolarmente in casa di Aquila e Priscilla
    1Corinzi 16:19: “Le Chiese di Asia vi salutano. Aquila e Priscilla, con la chiesa che si
    trova nella loro casa, vi salutano molto nel Signore”.
    (Carmine Lamanna)

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  2. In Efeso abbiamo l’opportunità di mettere meglio a fuoco e di ampliare l'icona di Priscilla. Apollo era un eloquente predicatore. Nella sinagoga parlava di Gesù con schiettezza, ma conosceva solo il battesimo di Giovanni. Anche Priscilla e Aquila lo ascoltano e notano le sue capacità e le lacune. Con attenzione affettuosa lo accolgono nella loro casa e completano la sua formazione (Atti 18,24-26).
    Che bella scena! Non c’è gelosia, invidia, auto sufficienza. Solo collaborazione e desiderio di crescere. Apollo, persona colta, non si nega a completare la sua formazione ai piedi di una donna. Priscilla e Aquila, non approfittano delle lacune per disfarsi di un concorrente. In primo piano c'è la Buona Notizia: è necessario sommare le energie, non dividerle. Per completare la sua formazione, Apollo aveva bisogno di qualcuno che conoscesse le Scritture in profondità. Questa persona è Priscilla!
    Come Paolo, Priscilla è artigiana, missionaria itinerante, diaconessa della comunità, studiosa delle Scritture. Come Paolo, anche lei organizza le comunità, evangelizza e lavora con le proprie mani per mantenersi.
    Priscilla e Aquila vivono una nuova relazione coniugale, diversa dal solito sistema patriarcale: donna e uomo sono compagni nel costruire un nuovo modo di vivere la vita, la professione, la missione. Priscilla merita davvero il nostro omaggio!
    (Tea Frigerio)

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  3. "Impariamo da Priscilla e Aquila"

    Il Beato Carlo di Gesù (al secolo Charles de Foucauld, 1858-1916), fondatore dei Piccoli Fratelli del S. Cuore, ha scritto: "Bisogna fare anche oggi come quei due di allora, bisogna imparare da Priscilla e Aquila". Che cosa dobbiamo imparare? Certamente il loro coraggio e il loro impegno, come coppia di sposi sempre insieme anche nel far conoscere il Vangelo. Non erano apostoli, o discepoli degli apostoli, in altre parole non aveva una patente ufficiale per annunciare il Vangelo. Erano una coppia di sposi, quindi laici, del popolo non del clero, ma interpretarono bene il loro essere sposi cristiani facendo conoscere la figura di Cristo ad altre persone, tutto con sollecitudine e impegno. Non si chiusero nel loro privato familiare e professionale (erano fabbricatori di tende e tendoni civili), preoccupati e concentrati solamente sul 'business' della loro piccola ma fiorente azienda familiare. Hanno preso sul serio anche il loro essere cristiani, e questo insieme come marito e moglie. Erano una coppia conosciuta da molte comunità cristiane del tempo di san Paolo, per questo il grande apostoli scrisse che "tutte le comunità dei credenti gli devono essere grati" (Rm 16,).
    Priscilla e Aquila: alcune volte Priscilla è nominata prima del marito, segno della grande stima che lei godeva, e anche, forse, perché poteva essere stata un po' la 'leader' della coppia.
    (Mario Scudu)

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  4. Grazie Signore del Tuo dono, delle guide giuste nei momenti opportuni per ogni situazione che si presenta..
    La guida è fondamentale per non sconfinare in derive autolesioniste per me e per chi incontro

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  5. Bello l atteggiamento di Priscilla e Aquila preoccupati di integrare nel modo più profondo e promettente possibile il neo-discepolo Apollo. Di questo credente tanto ardente quanto ancora in erba il testo da una descrizione precisa: nato ad Alessandria uomo colto esperto nelle scritture. Sembra che l essere esperto nelle scritture non basti per essere un buon discepolo. Per questo i due si prendono la responsabilità dopo averlo ascoltato preficare brillantemente di esporlo con maggior accuratezza la via di Dio. .... quindi lo ascoltarono e poi lo presero con se....

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  6. Molto coinvolta per più motivi da questo brano: 1. Una linea chiara da seguire un modello da ripetere 2. Nessun giudizio apertura ed ascolto da parte dei due cristiani e una presa in carico per inoltrarlo nella "via" 3. L umiltà e la disponibilità di Apollo nel lasciarsi insegnare. Ci vedo le caratteristiche necessarie espresse in modo chiaro e semplice per una comunità che accoglie e per coloro che devono essere accolti. L umiltà e l' ascolto unito accoglienza sono fondamentali .... la parola ci da anche i metodi da seguire ma pare che noi siamo un po ottusi

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  7. Io ringrazio il mio Dio per i Priscilla e Aquila che ho incontrato e incontro nel mio cammino.

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