Salmo del 20 giugno 2019

Renderò grazie al Signore
Sal 111 (110)

1 Alleluia.
Renderò grazie al Signore con tutto il cuore,
tra gli uomini retti riuniti in assemblea.
2 Grandi sono le opere del Signore:
le ricerchino coloro che le amano.
3 Il suo agire è splendido e maestoso,
la sua giustizia rimane per sempre.
4 Ha lasciato un ricordo delle sue meraviglie:
misericordioso e pietoso è il Signore.
5 Egli dà il cibo a chi lo teme,
si ricorda sempre della sua alleanza.
6 Mostrò al suo popolo la potenza delle sue opere,
gli diede l'eredità delle genti.
7 Le opere delle sue mani
sono verità e diritto,
stabili sono tutti i suoi comandi,
8 immutabili nei secoli, per sempre,
da eseguire con verità e rettitudine.
9 Mandò a liberare il suo popolo,
stabilì la sua alleanza per sempre.
Santo e terribile è il suo nome.
10 Principio della sapienza è il timore del Signore:
rende saggio chi ne esegue i precetti.
La lode del Signore rimane per sempre".


Perchè pregare con i Salmi? Perché ci insegnano la lode!
"Alleluia"!
Così inizia questo salmo, e così anche altri, con l'esclamazione di lode che usiamo nella liturgia prima della lettura del Vangelo.
È molto bello persino il suono di questa parola ebraica composta da "Hallelu" e "Yah", che si traduce letteralmente "preghiamo/lodiamo il Signore", dove Yah è la forma abbreviata di YHWH, il tetragramma divino, impronunciabile, che racchiude il nome di Dio.
Alleluia è il cuore che prorompe nel canto per le gioie che si scoprono camminando col Signore!

Il Salmo 116 fa una domanda che spesso mi risuona:
"Che cosa renderò al Signore per quanto mi ha dato?" (Sal 116,12).
E' la domanda che sorge spontanea ogni volta che apriamo gli occhi e ci meravigliamo di quanta grazia ci circondi.
Come ricambiare? Abbiamo la possibilità di dare al Signore un dono che stia al pari con la vita?
Il salmo di oggi risponde sulla stessa onda:
"Renderò grazie al Signore con tutto il cuore".
Ecco cosa scopre un uomo di fede: la gioia e la nostra felicità è quello che il Signore vuole.
Rendere grazie, eucaristia, è l'unica risposta gradita, l'unica lode che possiamo indirizzare al Padre nel Figlio.
L'alleluia iniziale del salmo si dispiega in tutta la sua ricchezza per la gratitudine profonda, a tutto campo, che sgorga dal cuore davanti a coloro che sono riuniti nell'assemblea: in mezzo a loro il Signore c'è!

E la gratitudine è motivata, è risposta all'agire di Dio.
"Grandi sono le opere del Signore, le ricerchino coloro che le amano" e
"La sua giustizia rimane per sempre": non sono semplici complimenti rivolti per dovere all'Altissimo.
Apri gli occhi, dice il Salmo, e guarda, cerca la grandezza e la giustizia seminata nel mondo e la troverai!
Sottolineare che le opere del Signore sono grandi per chi le cerca e per chi scruta nella realtà è la base della fede.
Chi ama il Signore si fida ed entra in un'attesa fiduciosa che gli svela sempre di più il suo amore.

Se proprio dobbiamo avere un preconcetto su Dio, che sia un guardarlo con ottimismo e docilità. Solo così non si teme e ci si lascia guidare al bene.
E' un pò come con le persone che incontriamo: avere una bella impressione ci predispone all'ascolto e all'accoglienza.
Se ci rendiamo conto che esistono in noi preconcetti su Dio, basati sulla paura e l'incertezza, sondiamo le Scritture, cerchiamo tra coloro che sono in ricerca, facciamoci aiutare a conoscere di più la Parola e rimuoviamoli.
E' un cammino possibile perché lui :"Ha lasciato un ricordo delle sue meraviglie".
Le sue opere a nostro favore sono tracce ben visibili da percorrere per gustarne le delizie che ha sparso fra gli uomini (cfr. Pr 8,31).
Ci sono segni continui del suo passaggio nella nostra storia personale, nella storia della Chiesa e nella storia di tutta l'umanità.
Questo tesoro di testimonianze e di fatti salvifici sono il tesoro al quale attingere nella nostra limitata esistenza che si arricchisce di millenni di esperienze altrui.
La lettera agli Ebrei si apre proprio con questa constatazione: "Dio, che molte volte e in diversi modi nei tempi antichi aveva parlato ai padri per mezzo dei profeti, ultimamente, in questi giorni, ha parlato a noi per mezzo del Figlio" (Eb 1,1-2).
Il presente del Figlio di cui parla la lettera non è un passato per noi di 2000 anni fa, ma è lo stesso che viviamo oggi: nella nostra quotidianità l'Emmanuele guida, con l'azione dello Spirito, il nostro camminare.
La fede vede le opere che il Signore compie, il cuore ne custodisce il ricordo, e la lode fiorisce sulle labbra.

"Principio della sapienza è il timore del Signore".
Il Libro del Siracide che abbiamo introdotto il 25 febbraio , è un inno che canta la stessa verità: "Principio di sapienza è temere il Signore" (Sir 1,12).
Cos'è il timore del Signore, di cui l'intera Bibbia parla?
Non ha niente a che fare con la paura.
E' il sentimento giusto da avere davanti verso il Signore, suggerisce la Bibbia, e quindi è fiducia filiale, riposo nella sua opera, affidamento dei nostri giorni.
Paolo opportunamente distingue le due cose: "Voi non avete ricevuto uno spirito da schiavi per ricadere nella paura ma avete ricevuto uno spirito da figli per mezzo del quale gridiamo: Abbà, Papà" (Rm 8,15).
La sapienza vera ha origine nel cuore dell'uomo che si scopre figlio di fronte ad un Padre che lo ama.

"La lode del Signore rimane per sempre"!
Se qualche volta ci domandiamo cosa resterà della nostra vita, quale sarà la vita dopo la morte, ci può venire in soccorso questo salmo per trovare una risposta di pace: saremo lode!
Della nostra vita questa è la dimensione più vera e fondamentale: tutta la creazione di cui facciamo parte e tutta l'umanità di tutti i tempi è un grande coro polifonico che loda il Creatore e il Salvatore. E lo farà per sempre!
Nell'Apocalisse, Giovanni vede, sente, crede, e una delle immagini più belle è la moltitudine immensa, proprio immensa perché nessuno poteva contarla, ritta davanti al trono e all'Agnello (cfr Ap 7,9-12).
Noi sappiamo chi è questa moltitudine: sono tutti i figli di Abramo, tutti quei sassolini minuscoli della sabbia sul lido del mare o tutti le miriadi di stelle dell'universo...

In quella moltitudine ci siamo noi, già da ora, e ci uniamo al coro dei fratelli e di tutte le creature per lodare il nostro Amato!

Commenti

  1. Queste memorie delle sue meraviglie per il suo popolo sono oggi “il cibo a chi lo teme” (ver.5): nutrono e conducono la nostra vita. E ci consegnano la destinazione universale del dono di Dio, che da Gesù in poi è assolutamente destinato a tutte le genti. Infatti Dio, nel Vangelo di Gesù, in quel Vangelo che è Gesù, ci ha dato l’eredità delle genti” (ver.6)! Nei vers.7-8 è importantissimo cogliere una nota essenziale del dono divino della sua opera: si tratta di “comandi immutabili”, non perché sono sempre gli stessi, ma perché sono sempre perfettamente attuali e destinati ad ogni tempo, ad ogni persona, ad ogni popolo … A me come a te questa mattina!
    (Giovanni Nicolini)

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  2. Il verbo temere nel linguaggio biblico ha una varietà di significati che si può dire siano quasi opposti a quello che naturalmente gli si attribuirebbe, in particolare nei confronti del Signore. Il timore del Signore è così l’amore, rispettoso e adorante che il fedele deve sempre chiedere da Dio, perché è uno dei doni dello Spirito Santo, per poter essere degno e capace di venerarlo come a Lui conviene.
    (Alberto Joan Parl)

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  3. Preghiera

    Per quanto terribile sia il tuo nome,
    Dio di giustizia,
    ora che per tuo Figlio hai inaugurato
    la nuova ed eterna alleanza,
    continua a compiere le tue meraviglie
    anche nella nostra storia;
    e il santo timore verso di te
    diventi amore verso i fratelli
    e verso tutte le creature,
    perché tutte ti cantino
    come il Dio della tenerezza.
    Amen.
    (Davide Maria Turoldo)

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  4. "Grandi cose ha fatto in me l Onnipotente e santo è il suo nome, di generazione in generazione la sua misericordia si stende su quelli che lo temono. Ha rivoltato di beni gli affamati... ha soccorso Israele, suo servo, ricordandosi della sua misericordia " Lc 1,49-50.53.54

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  5. La lode è una sorta di rannodamento a LUI
    Qualcosa che dà gioia, ti fa sentire in letizia di comunione con Uno che ti dà più di quello che sia conveniente domandare.
    E poi è un ringraziamento!
    Tutto è per LUI

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  6. In questo inno sono presa da questo succedersi di lode e di ringraziamento:" renderò grazie con tutto il cuore... grandi sono le opera del Signore ...." e nello stesso tempo coinvolta nella constatazione :" le sue opere sono splendore di bellezza... ha lasciato un ricordo dei suoi prodigi.. pietà e tenerezza è il signore" proseguendo il salmo sottolinea una dimensione veramente confortante :" si ricorda sempre della sua alleanza... gli diede l eredità delle genti... stabilì sono tutti i suoi comandi eseguiti con fedeltà e rettitudine...stabilì la sua alleanza per sempre". Nella commozione di una così grande dimensione concludo con le parole stesse del salmo: ."..la lode del Signore è senza fine"

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