Prima lettura del 22 luglio 2020

Ho cercato l’amore
Ct 3, 1-4

"Così dice la sposa:

«Sul mio letto, lungo la notte, ho cercato
l’amore dell’anima mia;
l’ho cercato, ma non l’ho trovato.
Mi alzerò e farò il giro della città
per le strade e per le piazze;
voglio cercare l’amore dell’anima mia.
L’ho cercato, ma non l’ho trovato.
Mi hanno incontrata le guardie che fanno la ronda in città:
“Avete visto l’amore dell’anima mia?”.
Da poco le avevo oltrepassate,
quando trovai l’amore dell’anima mia»".

Per la maggior parte del Cantico dei Cantici è la voce della ragazza che risuona. È un cantico d'amore e una donna ha parole più profonde per dirlo. Sono testi in cui presenza e assenza, trovarsi e perdersi, si alternano velocemente, proprio come nella vita. Il brano che leggiamo ci coinvolge in tutto il desiderio e la ricerca di una donna innamorata. È un libro sacro, un libro ispirato, che attraverso le immagini dell'amore umano parla dell'amore folle di Dio per l'umanità.

"Così dice la sposa". 
Nel testo ebraico si parla di una ragazza, una pastorella che segue un giovane pastore per amore.
Il libro parla dell'amore umano-divino, non è un corso per fidanzati o peggio sul matrimonio, come a volte è interpretato.
Due giovani si amano e il loro amore che si perde e si ritrova è parabola della storia di Israele e del suo Dio, storia d'amore, ma anche di tradimenti e abbandoni.
Da questa storia diventa per noi storia di attrazione e fuga del nostro cuore che anela all'amato ma la ricerca è faticosa come ogni relazione.
Il libro insegna che Dio, in tutto questo, rimane fedele. 

"Sul mio letto, lungo la notte, ho cercato
l’amore dell’anima mia;
l’ho cercato, ma non l’ho trovato". 
Un nuovo abbandono. Dopo una profonda notte d'intimità, al risveglio la ragazza non trova più il suo amato. Amaro risveglio per chi ama profondamente!
Inizia subito la ricerca; chi ama veramente non riesce a fare a meno di cercare.  Nella ricerca c'è già un cammino di avvicinamento e desiderio crescente.

"Mi alzerò e farò il giro della città
per le strade e per le piazze;
voglio cercare l’amore dell’anima mia". 
La ragazza rischia: di notte nell'antichità nessuno poteva girare per la città tranne le guardie per la sorveglianza. Non può fare a meno dell'amato ed è pronta a tutto pur di ritrovarlo.

"L’ho cercato, ma non l’ho trovato"
 È come una ferita che si allarga. Il desiderio frustrato dal mancato ritrovamento, la delusione,  la paura di averlo perso definitivamente, tolgono il fiato alla ragazza.
È amara la constatazione di una solitudine che spacca le viscere. Per questo non si ferma.

"Mi hanno incontrata le guardie che fanno la ronda in città". 
Eccole, le uniche persone armate e autorizzate a girare di notte!
Che idea si saranno fatta della ragazza? Ovvio, di una prostituta!
Nel capitolo 5 c'è un altro incontro notturno con le guardie e li è scritto:
"Mi hanno incontrata le guardie che fanno la ronda in città;
mi hanno percossa, mi hanno ferita,
mi hanno tolto il mantello
le guardie delle mura" (Ct 5, 7). 
Quante umiliazioni, incomprensioni e sofferenze trova l'amore lungo la sua strada in questo mondo! Non è romantica e rosea la visione della Scrittura ma realistica e incarnata, proprio come è la relazione d'amore tra Dio e l'umanità.

"Da poco le avevo oltrepassate,
quando trovai l’amore dell’anima mia". 
Oltre ogni sofferenza e tentativo di fermarlo, l'amore è inarrestabile e sempre vivo.
"Da poco": com'è confortante questo tempo limitato! Le sofferenze che possono tenere lontani due innamorati sono un soffio, un tempo presto dimenticato dalla bellezza dell'incontro!
Il libro conferma il desiderio: l'amato alla fine è trovato e la relazione vitale può scorrere nella cura reciproca.

Il libro lascia aperte due possibilità.
Si, la nostra vita è in ricerca e il desiderio di Dio cresce col crescere degli anni.
Sempre più profonda si sente la mancanza di relazione con lui e si cercano le vie per trovarlo e stringerlo a noi.
Ma chi è colui che sempre cerca? Chi possiede un amore che non si ferma davanti a niente? Chi ha subito ogni genere di umiliazioni dal popolo senza mai ritirare il suo amore?
Lascia senza fiato intravedere, in una lettura più attenta, che nei tratti di questa ragazza, in filigrana, ci viene svelato il volto del Dio Amore.

Commenti

  1. "Da poco le avevo oltrepassate,
    quando trovai l’amore dell’anima mia". Oltre ogni cosa resta l'Amore. Andare oltre per incontrare l'Amato. Questo versetto del Cantico dei Cantici ci rivela la inarrestabilità della forza dell'Amore, più forte di un fiume in piena, inafferabile perfino dalla morte. Solo così ha senso parlare dell'Amore. Tutto porta la sua impronta, ogni cosa desidera compierlo. Ognuno di noi non ha desiderio più grande e profondo, più crocifiggente e luminoso. Nascondere tutto questo, minimizzarlo, ci rende ridicoli, una caricatura della bellezza della vita umana. La ragazza del cantico si sveglia, si scopre sola, si alza e corre in cerca dell'amato. Così fa l'Amore, che tutto ha creato e tutto nutre. Io sono cercato, desiderato e finalmente trovato, oltre ogni speranza, oltre ogni mio limite, oltre ogni mia incomprensibile paura dell'Amore.

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  2. L'ho cercato, ma non l'ho trovato.
    Cerco,.... dove?
    Non lo trovo perché non è li.
    Li dove c'è superfluo, vanità, arroganza, idolatria, arrivismo, competizione, agitazione, ansia, depressione, malattie psico somatiche, insoddisfazione, brontolio, mistificazione della realtà, desiderio di altro.... e potrei continuare l'elenco....
    Lo trovo dove c'è amore, DONO GRATUITO.
    AMEN

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  3. Quello del Cantico è sempre un libro che mi prende e mi affascina:ricerca ...notte... Alzarsi ...camminare ...cercare...volere l amato...cercarlo e non trovarlo ...chiedere a chi forse l ha già visto e finalmente trovarlo. Ma questo per un attimo di incontro quasi di paradiso e poi riprendere la notte, il cercarlo e così via. È un avventura che mi stravolge, mi sconvolge, da senso a tutta la mia vita... "Voglio cercare l amato dell anima mia"

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