Prima lettura di domenica 19 luglio 2020

Il giusto deve amare
Sap 12, 13.16,19  

"Non c’è Dio fuori di te, che abbia cura di tutte le cose,
perché tu debba difenderti dall’accusa di giudice ingiusto.
La tua forza infatti è il principio della giustizia,
e il fatto che sei padrone di tutti, ti rende indulgente con tutti.
Mostri la tua forza quando non si crede nella pienezza del tuo potere, e rigetti l’insolenza di coloro che pur la conoscono.
Padrone della forza, tu giudichi con mitezza
e ci governi con molta indulgenza,
perché, quando vuoi, tu eserciti il potere.
Con tale modo di agire hai insegnato al tuo popolo che il giusto deve amare gli uomini,
e hai dato ai tuoi figli la buona speranza
che, dopo i peccati, tu concedi il pentimento".

Magnifica pagina di sapienza biblica che in pochi versetti raggruppa tra le più belle affermazione su Dio.

"Non c’è Dio fuori di te, che abbia cura di tutte le cose,
perché tu debba difenderti dall’accusa di giudice ingiusto".

Dio ha cura di ogni cosa, tutto è nelle sue mani, il suo occhio provvidente segue ogni uomo sulla terra: è quello che diciamo nei momenti di fede più serena.
Qualche versetto prima la Sapienza afferma un principio inconfutabile:
"Tu ami tutte le cose esistenti
e nulla disprezzi di quanto hai creato;
se avessi odiato qualcosa, non l'avresti neppure creata" (Sap 11, 24).

Creatore, curatore e amante della vita sono un tutt'uno!
Perché poi lo accusiamo di essere ingiusto, di non prendersi cura di noi? C'è una contraddizione nella nostra fede, una diffidenza che sale a galla nei momenti di dolore, quando la consolazione del Signore, medico dei nostri mali, sarebbe più necessaria. Nessuno come il Signore si prende cura di noi e non è certo lui a doversi giustificare per il suo atteggiamento come se noi fossimo i giudici e lui l'accusato! 
Quanti nostri "ragionamenti" su Dio non sono altro che la pretesa assurda di sindacare la sua giustizia!

"La tua forza infatti è il principio della giustizia,
e il fatto che sei padrone di tutti, ti rende indulgente con tutti".

Perché tiene tanto a noi? Perché siamo suoi, gli apparteniamo!
Nessuno meglio del padrone ha cura delle sue cose. Una sapienza semplice che dirada le nubi del sospetto dal nostro cuore complicato.

"Mostri la tua forza quando non si crede nella pienezza del tuo potere, e rigetti l’insolenza di coloro che pur la conoscono".
Per la seconda volta è nominata la forza del Signore. Prima è stata indicata come principio di giustizia, ora è indicata come argine alla nostra superbia e demolitore dell'illusione di essere più di quello che in realtà siamo.

"Padrone della forza, tu giudichi con mitezza
e ci governi con molta indulgenza,
perché, quando vuoi, tu eserciti il potere".
Mentre la nostra forza spesso è scatenata dalla rabbia, quella di Dio è animata dalla mitezza. Anche la sua indulgenza è fondata sul suo potere, dosata nei tempi giusti per portare salvezza.
Il suo modo "divino" di agire lo differenzia da qualsiasi uomo.
"Sono Dio e non uomo;
sono il Santo in mezzo a te
e non verrò da te nella mia ira" (Os 11,9).

"Con tale modo di agire hai insegnato al tuo popolo che il giusto deve amare gli uomini,
e hai dato ai tuoi figli la buona speranza
che, dopo i peccati, tu concedi il pentimento". 
Ecco il grande insegnamento di questa pagina: cos'è la giustizia? Amare gli uomini! Dio è giusto perché ama l'umanità intera e ognuno di noi, portandoci alla sua giustizia.
Se abbiamo speranza di poter attingere ala sua misericordia, come ad una fonte rigenerante, è perché lui ce l'ha rivelato.
È un dono del Signore riconoscersi peccatori e accogliere il suo perdono.
Nel cuore di Dio c'è sempre posto per il nostro pentimento, non ha scadenza, non ci mette fretta, attende, da Padre, di esultare per il nostro ritorno.
Non vuole la morte del peccatore ma che si converta e viva (cfr. Ez 33, 11).

La Sapienza è un grande libro scritto da chi il Signore lo ha incontrato davvero e sa che che si può fidare di chi ama!
Noi abbiamo un Padre che agisce nel bene e porta i nostri cuori al bene.
Chi si crede giusto può fare questa verifica semplice ma efficace: ama le persone che conosce e quelle di cui giudica la vita?
Non c'è giudizio retto che possa essere esente dalla com-passione, dalla con-divisione dei problemi dell'altro.
A immagine di Dio "il giusto deve amare"!
Il Signore ci porti alla sua giustizia amante.

Commenti

  1. Giustizia
    Ho eliminato questo dal mio vocabolario corrente.
    Parlo di mio parere, mio punto di vista, ma il giudizio VERO è di UN ALTRO
    AMEN

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  2. "Hai insegnato al tuo popolo
    che il giusto deve amare gli uomini". Ripeto più volte dentro di me questa parola. La ripeto per accoglierla e gustarla profondamente. Sento cambiare la mia idea di giustizia. La giustizia ha tanti volti, alcuni terribili. Giustiziare un uomo è un espressione mortale. Il libro della Sapienza mi rivela che Dio è giusto perché ama l'umanità. È questa la sua giustizia. Mi commuove questa cosa. Io sono giusto nella misura in cui amo gli altri uomini. Ogni altra idea di giustizia impallidisce. Il Signore mi insegna la giustizia definitiva, quella dell'amore. Sento che è Giusto nella mia vita per l'amore di cui mi ha circondato e che mi chiede di condividere. Amare gli uomini, dice il testo, senza specificare o discrimare nessuno. Che amore sarebbe se fosse legato ad una razza, ad una religione, ad una identità sessuale o sociale? Questo amore imparo da Dio.

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  3. Dio esercita il suo potere e la sua forza percorrendo vie che hai nostri occhi appaiono paradossali e forse anche assurde, non sbaraglia nemici e ribelli,ma sceglie di giudicare con mitezza. E governare con molta indulgenza. È un modo che non viene spontaneo a noi per questo Signore donaci un cuore che man mano assomigli sempre di più al tuo.

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