Salmo di domenica 12 luglio 2020

I tuoi solchi stillano abbondanza
Sal 65 (64) , 10-14


"10 Tu visiti la terra e la disseti,
la ricolmi di ricchezze.
Il fiume di Dio è gonfio di acque;
tu prepari il frumento per gli uomini.
Così prepari la terra:
11 ne irrighi i solchi, ne spiani le zolle,
la bagni con le piogge e benedici i suoi germogli.
12 Coroni l'anno con i tuoi benefici,
i tuoi solchi stillano abbondanza.
13 Stillano i pascoli del deserto
e le colline si cingono di esultanza.
14 I prati si coprono di greggi,
le valli si ammantano di messi:
gridano e cantano di gioia!"


La liturgia ci propone questa domenica la seconda parte del Salmo 65, che inizia con la "visita" di Dio; è uno dei grandi temi ricorrenti nella Scrittura.
La visita è l'inabitazione del Signore nella nostra realtà e in tutta la creazione; è sempre motivata dal desiderio di effondere su ogni creatura la ricchezza del suo amore e per rivitalizzare ciò che è morto.
Nel Vangelo, di fronte alla resurrezione del figlio giovinetto della vedova di Naim, la folla stupefatta escalma: "Dio ha visitato il suo popolo" (Lc 7, 16).

Il Signore visitando si rende presente portando benedizione e vita.

"Tu visiti la terra e la disseti,
la ricolmi di ricchezze.
Il fiume di Dio è gonfio di acque;
tu prepari il frumento per gli uomini".

Domina l'immagine dell'acqua, che disseta e porta fecondità. È lo sguardo meravigliato di un nomade nel deserto che arrivando in una vallata rigogliosa riconosce che la terra è gravida della presenza provvidente di Dio.
Il fiume Nilo, che era divinizzato dagli egiziani, lascia il posto al Signore, fiume che straripa con una piena di grazia non solo per l'Egitto, ma per tutta la terra.
Dissetare e nutrire erano i compiti quotidiani di Dio per i suoi figli nel cammino esodale; il Signore provvede acqua e cibo per coloro che non potevano nè coltivare nè accamparsi stabilmente lungo corsi d'acqua. L'acqua scaturita dalla roccia e il pane disceso dal cielo sono un memoriale vivo nel cuore di ogni ebreo, come il segno che Dio ha cura di tutta l'umanità assetata e affamata.


"Così prepari la terra:
ne irrighi i solchi, ne spiani le zolle,
la bagni con le piogge e benedici i suoi germogli".

La Genesi ci ricorda il Dio contadino impegnato nel piantare un rigoglioso giardino per accogliere l'uomo appena creato (cfr. Gn 2, 8-9).
Gesù chiama il Padre il vignaiolo (cfr. Gv 15, 1), protagonista della crescita di ogni discepolo del Regno.

Pioggia e benedizione danno ai germogli la forza di manifestare la loro vitalità, come la grazia e la benevolenza del Padre sono il concime per la crescita e la fecondità dei discepoli.

"Coroni l'anno con i tuoi benefici,
i tuoi solchi stillano abbondanza".

Il salmista ci dà gli occhiali giusti per guardare ai nostri anni: non tempo che ci sfugge con rammarico, ma stupore di fronte alla preziosità dei giorni che con uno sguardo d'insieme formano un diadema impreziosito da pietre preziose quotidiane di benedizione.
Il Signore corona ogni stagione di virgulti nuovi e i solchi che scava nella terra e in ogni cuore si riempiono abbondantemente di vita. Già il primo apparire del suo procedere, incidendo nel terreno e ancor prima della semina, apre all'attesa del frutto che certamente crescerà.


"Stillano i pascoli del deserto
e le colline si cingono di esultanza".
Osserviamo incantati la natura che danza, felice e bella per la cura del Signore.

Il deserto coperto di rugiada e le colline rivestite di splendore come in un manto di sposa, sono il segno del Signore che è passato.

"I prati si coprono di greggi,
le valli si ammantano di messi:
gridano e cantano di gioia!"

Tutto nella natura grida la gioia per la fecondità e la vita. Ammirare come in un volo di drone la vastità di prati e valli ricolmi di grano e di greggi, fa partecipare alla pace gioiosa della natura che canta.


L'inno di lode della natura passa dal salmista al mio cuore. Il cammino in montagna, tra campi fioriti e rigogliosi, sono per me una vera esperienza di preghiera.
Il cuore benedice l'agricoltore che con sapienza scava solchi nelle valli per riempirli di semi e frutti, che nessuno avrebbe coltivato, ma che sono così armoniosamente perfetti e necessari!
Il Signore sapientemente visita il mondo e fa crescere bellezza e fecondità. Che l'esperienza della terra, visitata e solcata dal passo del Signore, contagi il cuore di tutti noi e ci faccia partecipi di questa immensa benedizione.

Commenti

  1. "Tu visiti la terra e la disseti,
    la ricolmi di ricchezze". Pioggia e vento, sole e neve, tutto intorno a noi ci parla di una cura del Signore per il mondo. È una sua visita continua. Mille e mille modi il Signore trova per farci sentire la sua vicinanza. Visita e disseta, due azioni che dicono il senso della presenza di Dio. Non è una visita neutra, distacca, ma presenza benedicente e rigenerante. La nostra sete solo in lui trova sazietà. Nessuna altra acqua è adeguata, qualunque altra ci lascerebbe assetati.

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  2. I prati si coprono di greggi.
    Provvedi ad ogni minima cosa, prepari tutto con certosina perizia e dedizione.
    E lo fai di continuo, mi inondi di TE...
    un detto nostro:s'adda sfastria'?... calza a pennello.
    Insisti in modo subliminale, ma sempre.
    Per avere un mio SI.
    GRAZIE

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