Prima lettura del 3 luglio 2020

Venite edificati insieme
Ef 2, 19-22

"Fratelli, voi non siete più stranieri né ospiti, ma siete concittadini dei santi e familiari di Dio, edificati sopra il fondamento degli apostoli e dei profeti, avendo come pietra d’angolo lo stesso Cristo Gesù.
In lui tutta la costruzione cresce ben ordinata per essere tempio santo nel Signore; in lui anche voi venite edificati insieme per diventare abitazione di Dio per mezzo dello Spirito."


È sempre sorprendente scoprire per un credente dove la fede lo conduca.

Abramo, credendo, era stato sradicato dal paganesimo ed era divenuto amico di Dio, destinatario della promessa, padre di tutti coloro che vivono di fede.
In Cristo tutto arriva a compimento, alla pienezza, e Paolo ne parla con lo stupore di chi si trova in una realtà molto al sopra di ogni aspettativa e desiderio.

"Fratelli, voi non siete più stranieri né ospiti".
Paolo parla a cristiani di origine pagana che non hanno motivo di sentirsi meno figli del Regno, come erano considerati perché non provenienti dal popolo circonciso ed esclusivo depositario delle promesse di Abramo.
Nei versetti precedenti aveva annunciato che l'inimicizia e il muro di separazione era stato abbattuto da Cristo stesso (cfr. Ef 2, 14); i pagani venuti alla fede non sono da considerare come forestieri nella comunità dei discepoli.

"Siete concittadini dei santi e familiari di Dio, edificati sopra il fondamento degli apostoli e dei profeti, avendo come pietra d’angolo lo stesso Cristo Gesù".
Al pari dei discendenti del popolo di Abramo, tutti diventano in Cristo concittadini della città di Dio, "congiunti" e membri della sua famiglia.
Il fondamento della comunità sono i profeti prima e gli apostoli poi, la nuova e l'antica Alleanza; il tutto è sostenuto e tenuto insieme in un'unico "tempio" dalla pietra angolare che è Cristo Gesù.
Questa è la nuova identità dei battezzati, di tutti, nessuno escluso, nessuno da considerare cristiano di serie B!

L'affermazione dell'essere "familiari di Dio" ha una portata evangelica straordinaria! Dal momento che Cristo ha abbracciato la carne di ogni uomo, tutta l'umanità è diventata "fratello, sorella e madre" sua! (cfr. Mt 12, 50)

"In lui tutta la costruzione cresce ben ordinata per essere tempio santo nel Signore".
Il Signore Gesù è la misura e il progetto su cui tutto si edifica secondo il disegno del Padre.
"Con profonda sapienza e intelligenza Dio ha dato proporzione e armonia a tutte le cose che ha fatto, sia a quelle antiche sia a quelle che il suo Verbo ha operato negli ultimi tempi (San Ireneo A.H. II, 25,1).

Questo disegno del Padre ha tolto tutti dall'idolatria, dal seguire idoli vuoti!
Partendo da Abramo possiamo tutti considerarci come tratti dal paganesimo, da una visione umana di Dio che lo fà vedere sempre come un antagonista e un prevaricatore sulle nostre vite.
Per mezzo del Verbo egli ha preso dimora in mezzo a noi, in modo così inimmaginabile, tanto da farci tempio santo della sua presenza!.

"In lui anche voi venite edificati insieme per diventare abitazione di Dio per mezzo dello Spirito".
Anche i cristiani provenienti dal mondo pagano fanno parte di questa armonia, edificati proprio come mattoni vivi e necessari alla comunità.
E' una rassicurazione rivoluzionaria questa di Paolo che vede ogni uomo abitato dal Cristo, luogo in terra della sua presenza, tempio vivificato dallo Spirito.
La predilezione del popolo eletto tracima e si spande su tutti gli uomini raggiunti dal Vangelo e dal suo messaggio di salvezza universale.

È un problema che ha travagliato la Chiesa delle origini quella dell'accoglienza degli "altri". Chi è al centro della casa tende purtroppo a sentirsi l'unico inquilino di diritto, arrivando a impossessarsene e arrivandoa sentirsi il padrone dell'abitazione.
Ma nelle parole di Gesù questa scelta di un piccolo gruppo non era mai volto all'esclusione, ma al compito di cibare, con la stessa cura del vero padrone di casa, le persone affidategli alla sua partenza (cfr. Mt 24-45).
Nel corso dei secoli ancora di più la Chiesa ha fatto di sé una roccaforte chiusa agli altri, separata perchè si considerava l'unico luogo della salvezza.
Le parole di Paolo sconfessano questa deriva dal Vangelo e mostrano come la casa di Dio possa solo crescere e allargare sempre di più le sue braccia per accogliere coloro che prima erano lontani, come il figlio perduto (cfr. Lc 15) ma ora sono "i vicini grazie al sangue di Cristo (Ef 2, 13).

Commenti

  1. "Fratelli, voi non siete più stranieri né ospiti". Che bello sentire questa parola: la fede, il nostro essere discepoli di Gesù Messia, ci ha tolto dall'anonimato e ci ha resi partecipi della grande famiglia di Dio. Nessuno ci consideri più stranieri o ospiti di pochi giorni. Il Regno di Dio è la nostra casa, tutti sono nostri fratelli e noi fratelli di tutti. Giustamente perciò diciamo "Padre nostro". Il plurale che si usa tra credenti diventa stile di vita che non esclude nessuno. Accolti, accogliamo. Nessuno deve sentirsi a disagio in quel "noi" che ha per centro Gesù. Il Venerdì Santo è finita l'era del mio e del tuo, è iniziata l'era del noi. I confini sono gli estremi confini della terra, un popolo è diventato tutti i popoli, la solitudine a cui il mondo ci spinge è finalmente rotta dalla familiarità con il Signore e con innumerevoli fratelli.

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  2. In LUI la costruzione si edifica con otdine.
    Senza di LUI, caos.
    Il disordine è frutto fella testardaggine di voler fare da solo.
    Con LUI posso fare bene prima con me stesso e poi coi fratelli, tutti...

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  3. "non siete più stranieri, ne ospiti, ...ma familiari di Dio...edificati sul fondamento dei profeti e apostoli,avendo come pietra angolare lo stesso Cristo Gesù ....possiamo vivere nella desolazione?no! Possiamo solo vivere nella gioia che inizia qui e non finirà mai più.... Perché eterna

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  4. "Fratelli, voi non siete più stranieri né ospiti". Quando si è stranieri in un posto non si conoscono le persone, gli usi, le abitudini.... e allora si gira un pò guardinghi e a disagio... qui, in questa nuova dimensione, in questo nuovo "spazio" che ci viene offerto non c'è più motivo di essere a disagio... è casa mia e casa nostra perché c'è il Padre mio e Padre nostro

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