Prima lettura del 25 marzo 2021

Mediante quella volontà
Eb 10, 4-10

"Fratelli, è impossibile che il sangue di tori e di capri elimini i peccati. Per questo, entrando nel mondo, Cristo dice:
«Tu non hai voluto né sacrificio né offerta,
un corpo invece mi hai preparato.
Non hai gradito
né olocausti né sacrifici per il peccato.
Allora ho detto: “Ecco, io vengo
– poiché di me sta scritto nel rotolo del libro –
per fare, o Dio, la tua volontà”».
Dopo aver detto: «Tu non hai voluto e non hai gradito né sacrifici né offerte, né olocausti né sacrifici per il peccato», cose che vengono offerte secondo la Legge, soggiunge: «Ecco, io vengo a fare la tua volontà». Così egli abolisce il primo sacrificio per costituire quello nuovo. Mediante quella volontà siamo stati santificati per mezzo dell’offerta del corpo di Gesù Cristo, una volta per sempre."


I discepoli di Gesù si ritrovano senza sacrifici da presentare e senza tempio. La lettera agli Ebrei cerca di far comprendere ai convertiti dall'ebraismo che un nuovo irrompe nelle loro vite e nel loro cuore affinché gettino le cose vecchie per riconoscere Cristo, Tempio vivente e unico sacrificio gradito a Dio.
È un discorso difficile alle orecchie di religiosi che sul tempio avevano poggiato gran parte della loro fede. Ma a pensarci bene anche per il nostro cuore è difficile abbandonare la mentalità del sacrificio, dei precetti e della venerazione maniacale di luoghi e statue, per indirizzare il nostro sguardo unicamente sulla definitività Grazia salvifica
(data gratis!) del Cristo.

"Fratelli, è impossibile che il sangue di tori e di capri elimini i peccati".
Tutto il misterioso linguaggio che era in uso per parlare dei sacrifici, il nostro autore lo smonta, facendo una dichiarazione che toglie la base a tante credenze. E ci suggerisce domande da "atei", che è necessario farci: Che senso ha offrire animali per eliminare i nostri peccati? Che senso hanno i sacrifici?
La domanda scava nell'idea stessa di religione che è unfatto umano, il complesso di dogmi, di precetti, e riti per ingraziarsi la divinità, per elevarsi a Dio.
Ma il fatto cristiano è altro: "Dio ha tanto amato il mondo da dare il Figlio unigenito perché chiunque crede in lui non vada perduto, ma abbia la vita eterna'' (Gv 3, 16).
Non è l'uomo che si eleva, ma Dio che discende; al primo posto non ci piò essere il desiderio di farsi accettare, ma l'amore del Padre ci precede e arriva a darci tutto nel Figlio!

"Per questo, entrando nel mondo, Cristo dice:
«Tu non hai voluto né sacrificio né offerta,
un corpo invece mi hai preparato.
Non hai gradito né olocausti né sacrifici per il peccato»".

Con un vero ragionamento rabbinico la lettera prende le mosse dalle parole della Scrittura (cfr. Sal 40, 7-9), provando, alle orecchie di chi pregava sempre con i Salmi, che l'offerta del corpo crocifisso e risorto del Cristo è l'offerta unica e preziosa agli occhi del Padre.
Già nell'incarnazione del Figlio, nella nostra carne deificata da lui, si pone fine ai sacrifici, denunciati dai profeti come esteriori e non graditi a Dio:
"Voglio l'amore e non il sacrificio,
la conoscenza di Dio più degli olocausti.” (Os 6, 6).


"Cose che vengono offerte secondo la Legge".
Sta tutto qui il grande impedimento per gli uomini "religiosi": mettere la legge e il grande apparato di "cose da fare" prima di ogni relazione intima col Signore! Sono solo cose, imposizioni; l'intima relazione col Padre e il Figlio, nello Spirito, è ben altro!

"Ecco, io vengo a fare la tua volontà".
La docilità alla volontà di Dio vale più di ogni altro sacrificio.
"Obbedire è meglio del sacrificio,
essere docili è meglio del grasso degli arieti" (1 Sam 15, 22).

Quello che ci colpisce nella vicenda del Cristo è proprio la docilità alla volontà del Padre, l'averla assunta e sposata come sua piena volontà salvifica. Non per niente Gesù afferma che lui e il Padre sono una cosa sola! (cfr. Gv 10, 30)

"Così egli abolisce il primo sacrificio per costituire quello nuovo".
Tutta la Scrittura sottolinea il non gradimento dei sacrifici da parte di Dio, il suo desiderio di far crescere un popolo di figli, docili a camminare sulle sue vie, decisi a spogliarsi dell'armatura della religione che proteggeva dalle incertezze della vita, per abbandonarsi nudi e con le mani vuote davanti al Padre per farsele riempire.
Si tirano quindi le conclusioni: sono finiti per sempre gli antichi sacrifici e bisogna arrendersi all'unico e sufficiente dono effuso con la carne del Cristo.

"Mediante quella volontà siamo stati santificati per mezzo dell’offerta del corpo di Gesù Cristo, una volta per sempre."
Non si dirà mai abbastanza che il sacrificio unico e irripetibile del Messia basta per tutta l'umanità, è il necessario di cui avevamo tutti bisogno, per sempre.
La volontà del Padre è che la sua santità non sia più separazione dal profano, paletto per difendere la sua Signoria.
Tutta la creazione è in Cristo santificata, riconciliata col Padre, irradiata della sua Grazia.
Santi come lui, perché lui lo vuole: con tutti i nostri sacrifici non avremmo mai potuto arrivare a tanto!
Arrendiamoci a tanto amore; innamoriamoci, abbracciamola, facciamola nostra quella volontà che ci fa come lui!

Commenti

  1. "Ecco, io vengo a fare la tua volontà". Il Figlio così dice al Padre. È la docilità dell'amore. Il Figlio viene incontro a noi, figli, per fare la volontà del Padre. Per radunate i figli dispersi. Per attirare fratelli versi i fratelli. Per attirare i figli al Padre. Per rendere presente il Padre nei figli.
    Rispecchiandoci nel Figlio ci scopriamo figli.
    La volontà del Signore è essere Padre di tutti. Per sempre.

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  2. Tu non hai voluto né sacrificio né offerta,
    Grazie Signore perchè m'hai liberato già da tempo da queste false gratificazioni,offrire a TE?Cosa?
    La mia nefandezza,umanità precaria,instabilità giornaliera,preoccupazioni,fragilità e tanti al.limiti!?
    TU solo Offri
    T U T T O
    Io ho TE
    Devo sempre allenarmi a questo,consapevolezza che SEI con me
    anche stamattina-
    Grazie
    Amen

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  3. Tu non hai voluto né sacrificio né offerta,
    un corpo invece mi hai preparato.
    Non hai gradito
    né olocausti né sacrifici per il peccato.
    Allora ho detto: “Ecco, io vengo
    per fare, o Dio, la tua volontà”». Ti lodo e ti benedico con il cuore colmo di gratitudine

    RispondiElimina

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