Salmo del 2 marzo 2021
Non sta in silenzio
Sal 50 (49),1-6
"1 Salmo. Di Asaf.
Parla il Signore, Dio degli dèi,
convoca la terra da oriente a occidente.
2 Da Sion, bellezza perfetta,
Dio risplende.
3 Viene il nostro Dio e non sta in silenzio;
davanti a lui un fuoco divorante,
intorno a lui si scatena la tempesta.
4 Convoca il cielo dall'alto
e la terra per giudicare il suo popolo:
5 «Davanti a me riunite i miei fedeli,
che hanno stabilito con me l'alleanza
offrendo un sacrificio».
6 I cieli annunciano la sua giustizia:
è Dio che giudica".
Un salmo che mostra la fede visionaria. Il volto di Dio appare progressivamente man mano che procede la riflessione e la preghiera. Tutto testimonia la sua grandezza, tutto si unisce in una liturgia cosmica per esaltarne la maestosità che per noi è salvifica.
"Parla il Signore, Dio degli dèi,
convoca la terra da oriente a occidente".
Una parola per dire l'unicità del Dio d'Israele: "Parla"!
E' la sua caratteristica quella che lo rende diverso dagli idoli muti, insensibili, non empatici e, specialmente, inanimati.
Parlando, tutta la terra si orienta a lui, si mette in moto per la convocazione del suo Signore.
Il tragitto dall'oriente all'occidente dice che il Signore abbraccia tutta la realtà creata, l'universo è in suo potere.
"Da Sion, bellezza perfetta,
Dio risplende".
Sion, Gerusalemme, è la delizia dei suoi occhi, il trono della sua presenza. La bellezza della città ha il suo centro nel tempio, luogo della dimora di Dio da cui la luce si espande ovunque.
"Viene il nostro Dio e non sta in silenzio;
davanti a lui un fuoco divorante,
intorno a lui si scatena la tempesta".
Torna la sottolineatura che la Parola di Dio è provvidenza continua, toglie dal silenzio la creazione e tutto parla di lui.
E con i segni dell'Esodo continua a manifestarsi, come il fuoco che non si estingue del roveto ardente, come la tempesta sul monte Sinai.
Segni e Parola rendono presente il Signore e guidano, allo stesso tempo, il popolo in cammino.
"Convoca il cielo dall'alto
e la terra per giudicare il suo popolo".
Il Signore del creato convoca cielo e terra come arbitri nel giudizio tra lui e il suo popolo. È commuovente vedere il Signore che cerca tutte le soluzioni per riconquistare il suo popolo, che è di testa dura, resistente alla sua Parola.
"Davanti a me riunite i miei fedeli,
che hanno stabilito con me l'alleanza
offrendo un sacrificio".
Terra e cielo, cioè la totalità della culla che genera la vita e la rende possibile, sono invitati a riunire il popolo sacerdotale, quello che il Signore si è messo da parte tra tutte le nazioni, quello che si è cresciuto come figlio prediletto e che ha ricevuto in dono la sua alleanza, fatta con Abramo e rinnovata per tutte le generazioni.
"I cieli annunciano la sua giustizia:
è Dio che giudica".
In cielo il giudizio è chiaro: parte da Dio, il giustificatore, colui che salva gratuitamente, che riporta l'alleanza alla sua verità.
Segue nel Salmo un'opera di "convincimento", con argomentazioni che mirano a riconquistare la fedeltà del popolo, la sua dedizione amante a Dio.
I Salmi parlano oggi, al nostro cuore che, indurito dalla paura, cerca di proteggersi da tutto, anche da Dio, relegandolo in un angolino recintato, "sacro". All'apparenza sembra che sia il nostro modo per preservarlo da noi, dal nostro peccato. Il vero motivo è in effetti la volontà di tenerlo alla larga dai nostri affari!
Ma il Signore torna a parlare, a far sentire quella sua voce creativa che toglie dalle tenebre. Mai si stanca, le tenta tutte per rinnovare l'alleanza con i suoi figli, per convocarci alla sua presenza.
Accogliamo l'invito, nutriamoci del suo parlare fecondo. Come lui usciamo dal silenzio, non ci rigìfugiamo nel mutismo per paura e innalziamo a lui la nostra lode.
Ma il Signore torna a parlare, a far sentire quella sua voce creativa che toglie dalle tenebre. Mai si stanca, le tenta tutte per rinnovare l'alleanza con i suoi figli, per convocarci alla sua presenza.
Accogliamo l'invito, nutriamoci del suo parlare fecondo. Come lui usciamo dal silenzio, non ci rigìfugiamo nel mutismo per paura e innalziamo a lui la nostra lode.
Link di approfondimento alla liturgia del giorno:
Salmo 50 (49)
Commento del 20/01/2020
"Viene il nostro Dio e non sta in silenzio". Viene e parla. Non è lontano e non sta in silenzio. Il nostro Dio è differente da una semplice idea di Dio, da un dio separato, distante, indifferente, chiuso. Il Signore cammina verso di noi, ci viene incontro. Il Signore parla, comunica con noi, ci tratta da amici. Tu Signore hai cara la mia vita, ascolti e parli con il cuore di ogni uomo e ogni donna in questo mondo. Superi ogni distanza e nutri di parole il nostro rapporto. Vicini e in dialogo: così io e te Signore. Sei il Dio vivente, Dio della mia vita e Signore di ogni mio giorno. La tua vicinanza e la tua Parola sono il mio sostegno. Ti avvicini, mi parli, io vivo!
RispondiElimina"Ascolta, popolo mio, voglio parlare,
RispondiEliminaGrazie Signore
Parlami sempre,scuotimi,non mi far restare nelle tenebre
accendimi,donami uno sguardo che VEDE
non uno solo che guarda.cosa poi?
Ecco donami la possibilità di essere sempre PRESENTE,e non è poco per me.
vigile.
Grazie
Viene il nostro Dio e non sta in silenzio.
RispondiEliminaVieni signore a liberarmi dal mutismo, vieni e parlami ho bisogno di sentirti. Guarisci il mio cuore chiuso perché stanco, spaventato e deluso. Tu sei vita, sei luce e verità salvami.