Salmo del 2 marzo 2021

Non sta in silenzio
Sal 50 (49), 1-10

"1 Salmo. Di Asaf.

Parla il Signore, Dio degli dèi,
convoca la terra da oriente a occidente.

2 Da Sion, bellezza perfetta,
Dio risplende.

3 Viene il nostro Dio e non sta in silenzio;
davanti a lui un fuoco divorante,
intorno a lui si scatena la tempesta.

4 Convoca il cielo dall'alto
e la terra per giudicare il suo popolo:

5 «Davanti a me riunite i miei fedeli,
che hanno stabilito con me l'alleanza
offrendo un sacrificio».

6 I cieli annunciano la sua giustizia:
è Dio che giudica.

7 «Ascolta, popolo mio, voglio parlare,
testimonierò contro di te, Israele!
Io sono Dio, il tuo Dio!

8 Non ti rimprovero per i tuoi sacrifici,
i tuoi olocausti mi stanno sempre davanti.

9 Non prenderò vitelli dalla tua casa
né capri dai tuoi ovili.

10 Sono mie tutte le bestie della foresta,
animali a migliaia sui monti".

Un salmo che mostra la fede visionaria. Il volto di Dio appare progressivamente man mano che procede la riflessione e la preghiera.

"Parla il Signore, Dio degli dèi,
convoca la terra da oriente a occidente".

Una parola per dire l'unicità del Dio d'Israele: "Parla"!
E' la sua caratteristica quella che lo rende diverso dagli idoli muti, insensibili, non empatici e, specialmente, inanimati.
Parlando, tutta la terra si orienta a lui, si mette in moto per la convocazione del suo Signore.
Il tragitto dall'oriente all'occidente dice che il Signore abbraccia tutta la realtà creata, l'universo è in suo potere.

"Da Sion, bellezza perfetta,
Dio risplende".

Sion, Gerusalemme, è la delizia dei suoi occhi, il trono della sua presenza. La bellezza della città ha il suo centro nel tempio, luogo della dimora di Dio da cui la luce si espande ovunque.

"Viene il nostro Dio e non sta in silenzio;
davanti a lui un fuoco divorante,
intorno a lui si scatena la tempesta".

Torna la sottolineatura che la Parola di Dio è provvidenza continua, toglie dal silenzio la creazione e tutto parla di lui.
E con i segni dell'Esodo continua a manifestarsi, come il fuoco che non si estingue del roveto ardente, come la tempesta sul monte Sinai.
Segni e Parola rendono presente il Signore e guidano, allo stesso tempo, il popolo in cammino.

"Convoca il cielo dall'alto
e la terra per giudicare il suo popolo".

Il Signore del creato convoca cielo e terra come arbitri nel giudizio tra lui e il suo popolo. È commuovente vedere il Signore che cerca tutte le soluzioni per riconquistare il suo popolo, che è di testa dura, resistente alla sua Parola.

"Davanti a me riunite i miei fedeli,
che hanno stabilito con me l'alleanza
offrendo un sacrificio".

Terra e cielo, cioè la totalità della culla che genera la vita e la rende possibile, sono invitati a riunire il popolo sacerdotale, quello che il Signore si è messo da parte tra tutte le nazioni, quello che si è cresciuto come figlio prediletto e che ha ricevuto in dono la sua alleanza, fatta con Abramo e rinnovata per tutte le generazioni.

"I cieli annunciano la sua giustizia:
è Dio che giudica".

In cielo il giudizio è chiaro: parte da Dio, il giustificatore, colui che salva gratuitamente, che riporta l'alleanza alla sua verità.
Segue nel Salmo un'opera di "convincimento", con argomentazioni che mirano a riconquistare la fedeltà del popolo, la sua dedizione amante a Dio.

"Ascolta, popolo mio, voglio parlare,
testimonierò contro di te, Israele!
Io sono Dio, il tuo Dio!"

La testimonianza-contro del Signore svela quello che è stato il tradimento della fiducia, l'aver dimenticato il senso del culto gradito a lui. E' così grave questa inversione di rotta che il popolo ha finito di riconoscere il suo vero Dio.

"Non ti rimprovero per i tuoi sacrifici,
i tuoi olocausti mi stanno sempre davanti".

L'amarezza di Dio non è per i sacrifici, ma per il cuore con cui il popolo li fa.

"Non prenderò vitelli dalla tua casa
né capri dai tuoi ovili.
Sono mie tutte le bestie della foresta,
animali a migliaia sui monti".

Tanti profeti avevano alzato la voce contro il culto nel tempio, divenuto vuoto e senza significato. Osea aveva scritto:
"Poiché voglio l'amore e non il sacrificio,
la conoscenza di Dio più degli olocausti" (Os 6, 6).

Non sta nel numero di animali immolati o nella scelta della purezza degli stessi, la qualità del sacrificio.
Tutto ciò che è sacrificato parte da Dio, è già suo, e non avrebbe bisogno di questo dono!
Il senso del sacrificio e del culto, è un altro: l'unione sponsale, unica, che si instaura tra Creatore e creatura, la profonda comunione che genera fiducia e affidamento al Signore in un'alleanza eterna.

I Salmi parlano oggi, al nostro cuore che, indurito dalla paura, cerca di proteggersi da tutto, anche da Dio, relegandolo in un angolino recintato, "sacro". All'apparenza sembra che sia il nostro modo per preservarlo da noi, dal nostro peccato. Il vero motivo è in effetti la volontà di tenerlo alla larga dai nostri affari!
Ma il Signore torna a parlare, a far sentire quella sua voce creativa che toglie dalle tenebre. Mai si stanca, le tenta tutte per rinnovare l'alleanza con i suoi figli, per convocarci alla sua presenza.
Accogliamo l'invito, nutriamoci del suo parlare fecondo, usciamo dal silenzio e dal mutismo e innalziamo a lui la nostra lode.

Link di approfondimento alla liturgia del giorno:

Salmo 50 (49)
Commento del 20/01/2020

Commenti

  1. "Viene il nostro Dio e non sta in silenzio". Viene e parla. Non è lontano e non sta in silenzio. Il nostro Dio è differente da una semplice idea di Dio, da un dio separato, distante, indifferente, chiuso. Il Signore cammina verso di noi, ci viene incontro. Il Signore parla, comunica con noi, ci tratta da amici. Tu Signore hai cara la mia vita, ascolti e parli con il cuore di ogni uomo e ogni donna in questo mondo. Superi ogni distanza e nutri di parole il nostro rapporto. Vicini e in dialogo: così io e te Signore. Sei il Dio vivente, Dio della mia vita e Signore di ogni mio giorno. La tua vicinanza e la tua Parola sono il mio sostegno. Ti avvicini, mi parli, io vivo!

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  2. "Ascolta, popolo mio, voglio parlare,
    Grazie Signore
    Parlami sempre,scuotimi,non mi far restare nelle tenebre
    accendimi,donami uno sguardo che VEDE
    non uno solo che guarda.cosa poi?
    Ecco donami la possibilità di essere sempre PRESENTE,e non è poco per me.
    vigile.
    Grazie

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  3. Viene il nostro Dio e non sta in silenzio.
    Vieni signore a liberarmi dal mutismo, vieni e parlami ho bisogno di sentirti. Guarisci il mio cuore chiuso perché stanco, spaventato e deluso. Tu sei vita, sei luce e verità salvami.

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