Vangelo della Domenica delle Palme 28 marzo 2021

Ciò che era in suo potere 
Mc 14, 1-9

"1 Mancavano due giorni alla Pasqua e agli Azzimi, e i capi dei sacerdoti e gli scribi cercavano il modo di catturarlo con un inganno per farlo morire.
2 Dicevano infatti: «Non durante la festa, perché non vi sia una rivolta del popolo».
3 Gesù si trovava a Betània, nella casa di Simone il lebbroso. Mentre era a tavola, giunse una donna che aveva un vaso di alabastro, pieno di profumo di puro nardo, di grande valore. Ella ruppe il vaso di alabastro e versò il profumo sul suo capo. 4 Ci furono alcuni, fra loro, che si indignarono: «Perché questo spreco di profumo? 5 Si poteva venderlo per più di trecento denari e darli ai poveri!». Ed erano infuriati contro di lei.
6 Allora Gesù disse: «Lasciatela stare; perché la infastidite? Ha compiuto un'azione buona verso di me. 7 I poveri infatti li avete sempre con voi e potete far loro del bene quando volete, ma non sempre avete me. 8 Ella ha fatto ciò che era in suo potere, ha unto in anticipo il mio corpo per la sepoltura. 9 In verità io vi dico: dovunque sarà proclamato il Vangelo, per il mondo intero, in ricordo di lei si dirà anche quello che ha fatto»".


Il racconto della passione di Gesù è il cuore del Vangelo. Ogni evangelista mostra, dalla sua prospettiva, come la morte gloriosa del Messia manifesti l'amore di Dio per l'umanità.
Tra i segni del racconto della Passione ci soffermiamo oggi su quello più difficile da descrivere in uno scritto: il meraviglioso profumo versato sul corpo di Gesù.
Marco ci fa penetrare da quel profumo perché dalla morte di Gesù in poi il profumo della vita avvolgerà le carni mortali di tutti gli uomini.

"Mancavano due giorni alla Pasqua e agli Azzimi".
La Pasqua ebraica dura otto giorni; il primo giorno e l'ultimo sono i più solenni. Tra i due giorni vi è la settimana degli Azzimi, detta così per il famoso pane non lievitato preparato e mangiato in ricordo della fuga frettolosa dall'Egitto.
Quest'anno il primo giorno solenne della Pasqua ebraica cade proprio oggi, anche se è iniziato ieri sera, al tramonto del sabato, segnato dalla meravigliosa luna piena che abbiamo ammirato.
La nostra settimana santa, che inizia oggi con la domenica delle Palme, sarà quindi la settimana degli Azzimi ebraica. In questo tempo di festa solenne si svolgono i fatti che Marco ci racconta.

"I capi dei sacerdoti e gli scribi cercavano il modo di catturarlo con un inganno per farlo morire".
I capi del sinedrio non sembrano troppo presi dalla Pasqua che nella città di Gerusalemme era l'apice di tutte le feste.
La smania di catturare e uccidere Gesù con l'inganno prende completamente il loro cuore. Il centro della festa, in bene o in male, è ormai Gesù.

"Dicevano infatti: «Non durante la festa, perché non vi sia una rivolta del popolo»".
Le loro opere non sono certo alla luce del sole! Devono eludere la folla, ammaliata da questo nuovo Maestro; la sua cattura potrebbe generare addirittura una rivolta.
Aspettano quindi il momento propizio, quando la folla accorsa per la festa tornerà nelle proprie case. Ma neanche questo progetto gli riesce: Gesù morirà proprio nella settimana di festa, davanti a tutti i fedeli accorsi in città.

"Gesù si trovava a Betània, nella casa di Simone il lebbroso. Mentre era a tavola, giunse una donna che aveva un vaso di alabastro, pieno di profumo di puro nardo, di grande valore".
La scena che Marco ci mostra è degna di un film.
Piccoli vasi di alabastro, un marmo prezioso, venivano usati e sigillati per la conservazione di unguenti costosi. Anche oggi il nardo è un profumo ricercato e intensamente avvolgente.
Subito viene notata da tutti i commensali, maschi, l'arrivo di una donna, sicuramente facoltosa, con un vaso che tutti riconoscono nella sua preziosità.

"Ella ruppe il vaso di alabastro e versò il profumo sul suo capo".
Scena mozzafiato che si svolge nel silenzio più assoluto davanti agli occhi sorpresi e stupiti di tutti.
È una unzione vera e propria, ma non è un rito che possa fare una donna! I profeti ungevano i re e i Messia, quali salvatori del popolo. Questa donna si fa addirittura profeta!
Entra decisa in una mensa riservata agli uomini, mossa da un'urgenza, e non teme nessun giudizio.

"Ci furono alcuni, fra loro, che si indignarono: «Perché questo spreco di profumo? Si poteva venderlo per più di trecento denari e darli ai poveri!». Ed erano infuriati contro di lei".
Il Vangelo ha molto a cuore la festa, eppure più volte sottolinea che non tutti gli invitati hanno l'abito giusto, lo stato d'animo adatto per coglierne in pienezza la gioia.
Qualcuno è addirittura indignato e digrigna i denti contro la donna: ha sprecato tanto denaro per Gesù! Sottinteso nel ragionamento, neanche celato, è che Gesù non si meriti tanto!
Un gesto di gratuità e amore è calcolato con parametri di convenienza: non si potrà mai cogliere la portata di un dono quando si fanno i conti in tasca a chi lo fa!
E poi mi colpisce anche nei discorsi dei "giustizieri", antichi e moderni, come vengono tirati in ballo i poveri, di cui non si cura nessuno, per screditare qualcuno che se ne occupi veramente!

"Allora Gesù disse: «Lasciatela stare; perché la infastidite? Ha compiuto un'azione buona verso di me»".
Due erano le azioni buone per eccellenza secondo la tradizione ebraica: la partecipazione ai matrimoni e ai funerali. Tutti, nei villaggi, erano solidali con chi viveva una di queste due esperienze importanti della vita, passaggi fondamentali che diventavano momenti di aggregazione sociale. Il gesto profetico ha la valenza di entrambi i passaggi: sia le nozze in cui venivano profumati gli sposi, che la sepoltura in cui i cadaveri venivano avvolti in bende e profumati.

"I poveri infatti li avete sempre con voi e potete far loro del bene quando volete, ma non sempre avete me".

Quanto era vero e quanto è vero dopo duemila anni! La povertà è una piaga sociale che nessun governo e nessuna organizzazione riesce a debellare!
La povertà è quel pungolo che fa aprire gli occhi a chi si illude che il progresso sia il toccasana per tutti i mali. Un fedele deve avere lo sguardo sempre attento a farsi prossimo delle povertà di tutti i tipi che affliggono i fratelli.
Ma qui l'attenzione va rivolta alla preziosità di questo commensale unico che non era stata colta!

"Ella ha fatto ciò che era in suo potere, ha unto in anticipo il mio corpo per la sepoltura. In verità io vi dico: dovunque sarà proclamato il Vangelo, per il mondo intero, in ricordo di lei si dirà anche quello che ha fatto»".
La donna è simbolo di tutta l'umanità. Gesù rivela che gli uomini hanno un potere nelle mani che spesso dimenticano: quello di accogliere il Messia, di entrare nella sua morte e resurrezione, di vivere del dono del Signore.
Partecipare alla sua morte salvifica è un privilegio, la porta maestra della festa, il gusto della vita che ci avvolge come un manto di gioia.
La sua morte è profumata e penetra nel dramma di tutti i corpi mortali, in disfacimento, trasformandoli in salvezza e in festa!
E il gesto della donna è il gesto profetico dell'umanità amata che si lega per sempre alla Pasqua del suo sposo, passando con lui dal lutto alle nozze..
I capi del popolo pensano di avere il potere di impossessarsi del corpo di Gesù, anche se è il Padre a consegnarlo nelle loro mani.
La donna/umanità scopre che il vero potere è onorare e proclamare come preziosa l'unica carne che è passata dalla morte distruggendola!

Un profumo ha la bellezza inconsistente e fugace di un soffio. Lasciamoci avvolgere dal profumo della Pasqua, dall'irrompere della gioia in giorni che sanno di preoccupazione, ansia, paura. Il profumo del Messia, come una ventata di primavera, ci dia la certezza che ogni vita passa con lui, dalla caducità del creato, al "per sempre" del Padre.

Commenti

  1. Il conto alla rovescia è finito: Gesù entra a Gerusalemme per l’ultimo atto della sua vita terrena. Il suo ingresso non è certo come ci attenderemmo quello di un sovrano di ieri o di un carismatico leader politico di oggi.

    Gesù è un modello diverso: la sua gloria è l’umiltà, la sua potenza è l’amore, il suo dominio è il servizio.

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  2. "Ella ruppe il vaso di alabastro e versò il profumo sul suo capo". È un dono per Gesù e per tutto l'universo. Un profumo raro e costoso si spande ovunque partendo dal capo di Gesù. Da lui a tutto l'universo: ogni cosa prende il buon odore di Cristo. Ogni uomo e ogni donna sono profumati in lui. Ogni cammino di croce, ogni cammino verso la morte prende un odore nuovo, profuma, a partire da questo gesto. Gesù profumato ci viene incontro nel nostro morire. La puzza della morte è messa in fuga dal buon odore della passione del Figlio di Dio. Dalla mano di una donna un segno prezioso per entrare nel mistero.

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  3. I poveri infatti li avete sempre con voi e potete far loro del bene quando volete, ma non sempre avete me".
    TU sei SEMPRE con me.Ti adoro,bene!
    I poveri sono tanti........
    Io ne visito tanti,sono poveri veramente,di idee,capacità,inventiva,voglia,sono INSIPIDI;
    ma ci sono anche QUELLI resi poveri dal potere:la supremazia capitalista che sfrutta usando e gettando poi la manodopera utilizzata con quattro soldi......
    Questo ed altro(sarei palloso) mi fa pensare ai poveri.
    Ma oggi il povero sei TU
    Povero ,nel senso,di chi ha bisogno che tendo la mia mano verso di TE,in mano agli aguzzini,a quelli che uccidono anche senza armi!-Io da che parte sto?
    Faccio rumore,mi faccio sentire,lotto contro i soprusi ,mi dispongo a fare il possibile per TE?
    Ecco questo è quello che mi risuona oggi.
    Possa io ottemperare col cuore al mio compito giornaliero,pensando che ci sei pure TU in quel povero che trovo,incontro,mi chiede aiuto.
    AMEN

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