Vangelo dell'1 gennaio 2021 - Maria Madre di Dio

Trovarono il bambino
Lc 2, 16-21

"In quel tempo, i pastori andarono, senza indugio, e trovarono Maria e Giuseppe e il bambino, adagiato nella mangiatoia. E dopo averlo visto, riferirono ciò che del bambino era stato detto loro.
Tutti quelli che udivano si stupirono delle cose dette loro dai pastori. Maria, da parte sua, custodiva tutte queste cose, meditandole nel suo cuore.
I pastori se ne tornarono, glorificando e lodando Dio per tutto quello che avevano udito e visto, com’era stato detto loro.
Quando furono compiuti gli otto giorni prescritti per la circoncisione, gli fu messo nome Gesù, come era stato chiamato dall’angelo prima che fosse concepito nel grembo".


Una delle tante scene del presepe piene di tenerezza, in cui si rende visibile la vicinanza umile del Dio fatto bambino e in cui si manifesta già la predilezione del Padre per gli emarginati.

"In quel tempo, i pastori andarono, senza indugio".
Il popolo dell'attesa si riduce a strane sentinelle: un gruppo di pastori che veglia le greggi tutta la notte (cfr. Lc 2, 8). Sono loro ad essere avvolti nella luce della "kavod", la gloria di Dio (cfr. Lc 2, 9).
Vanno in fretta come tutti coloro che nella Scrittura ascoltano l'annuncio e cercano il segno che lo rende certo.
Il segno è un bimbo avvolto in fasce (cfr. Lc 2, 12).
I pastori avvolti di luce, la carne del Figlio avvolto dalle fasce dei neonati: la gloria abita ormai stabilmente tra gli uomini dove nessuno se lo aspetta!

"Trovarono Maria e Giuseppe e il bambino, adagiato nella mangiatoia".
Davanti ai pastori la scena normale e misera di una nascita che deve adattarsi in un luogo di fortuna, senza l'asetticità di una sala parto, senza il confort di una culla riscaldata. Ma tra i poveri si vive e si nasce così!
Sappiamo oggi che i pastori vedono, dal vivo, il presepe originale.
Il bambino messo come cibo, che non disdegna la mangiatoia di una stalla, è trasparente delle parole dell'angelo e diventa sacramento della grande gioia di tutto il popolo: "è nato per voi un Salvatore" (Lc 2, 11).

"E dopo averlo visto, riferirono ciò che del bambino era stato detto loro".
Evangelizzati dagli angeli diventano a loro volta annunciatori nei confronti di Maria e Giuseppe. Di bocca in bocca passa il racconto delle meraviglie che il Signore compie. Della gioia iniziano ad essere avvolti tutti i presenti.

"Tutti quelli che udivano si stupirono delle cose dette loro dai pastori".
Lo stupore è la reazione più profonda che nasce dall'ascolto della buona notizia: Dio è l'Emmanuele, il Dio con noi. Ed è un bambino che salverà il mondo!

"Maria, da parte sua, custodiva tutte queste cose, meditandole nel suo cuore".
Luca ci mostra in Maria l'accoglienza vera della Parola ascoltata: custodita nel cuore e tenuta con fede accanto ai fatti visti accaduti nelle loro vite in quei giorni.
Parola e fatti vanno tenuti insieme nel cuore perché rivelino il mistero del Dio vivente che si prende cura dell'umanità. E vanno tenuti insieme anche quando l'evidenza dice nascondimento, precarietà, rifiuto.

"I pastori se ne tornarono, glorificando e lodando Dio per tutto quello che avevano udito e visto, com’era stato detto loro".
La lode è un altro frutto di chi fa esperienza di Dio nei fatti della vita. I pastori hanno visto squarciarsi il velo che gli impediva di vedere il Dio vicino. Di questo annuncio si può essere fiduciosi: il Signore realizza ciò che dice.
I pastori tornano al loro lavoro umile, ai margini della società, ma hanno scoperto il tesoro che nei palazzi e alla reggia è ancora nascosto.

"Quando furono compiuti gli otto giorni prescritti per la circoncisione, gli fu messo nome Gesù, come era stato chiamato dall’angelo prima che fosse concepito nel grembo".
Il rito della circoncisione e l'imposizione del nome completano il quadro.
Il nome Gesù significa "Dio salva": come era stato detto a Maria da Gabriele (cfr. Lc 1, 31), come è detto nell'annunciazione ai pastori.
Dio è sempre il Salvatore, colui che toglie dalla sofferenza, dal male, dalla condizione di non amati e rigettati.
Gli viene messo quel nome: la volontà di Dio sul bambino è accolta dalla famiglia e dal popolo sacerdotale che accoglie il Messia come primizia tra i figli.

Prima di essere concepito, prima di ogni annuncio, Salvezza è il nome del Figlio dell'umanità intera, la missione di Gesù in questo mondo.
Non c'è male che il Signore non possa alleviare, né morte che possa durare per sempre. Abbiamo un Salvatore che ci è donato come un bimbo, deposto tra le nostre braccia come il più disarmante dei doni.
Questo è il segno per ogni vita, l'evidenza della salvezza per ogni anno della terra.
Buon anno nel Signore Bambino a tutti noi.

Commenti

  1. "Maria, da parte sua, custodiva tutte queste cose, meditandole nel suo cuore". È il lavoro del cuore che così produce luce. È la via per entrare nella realtà profonda. La Parola profetica e le cose che vivo si danno appuntamento nel mio cuore. Le ospito custodendole. Senza fretta le conservo insieme. Mi aspetto nuova sapienza, come Maria. Meditandole, cioè tenendo insieme cose che solo la fede unisce. I fatti spesso sembrano in contrasto con la Parola. Senza giudicare custodisco entrambi. Come Maria, in attesa di sussurrare il mio Magnificat.

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  2. I pastori se ne tornarono.............
    Grazia notevole essere investiti direttamente di un ANNUNCIO così forte;l'annuncio per eccellenza.
    Signore fammi essere annunciatore di pace,quella che solo TU mi puoi trasmettere e fammela respirare..... a pieni polmoni.
    Così sia

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  3. Maria, da parte sua, custodiva tutte queste cose, meditandole nel suo cuore..... Custodire...meditare.... Per crescere nella fede... Per fare come Maria: tenere insieme ogni cosa per leggerle, e viverle nella logica di Dio

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