Prima lettura del 21 febbraio 2022

Mitezza e sapienza
Gc 3, 13-18

"Fratelli miei, chi tra voi è saggio e intelligente? Con la buona condotta mostri che le sue opere sono ispirate a mitezza e sapienza. Ma se avete nel vostro cuore gelosia amara e spirito di contesa, non vantatevi e non dite menzogne contro la verità.
Non è questa la sapienza che viene dall’alto: è terrestre, materiale, diabolica; perché dove c’è gelosia e spirito di contesa, c’è disordine e ogni sorta di cattive azioni. Invece la sapienza che viene dall’alto anzitutto è pura, poi pacifica, mite, arrendevole, piena di misericordia e di buoni frutti, imparziale e sincera.
Per coloro che fanno opera di pace viene seminato nella pace un frutto di giustizia".

Il cammino nello Spirito, secondo la Scrittura, è segnato dalla ricerca della sapienza. E la descrizione del vero sapiente distingue le varie concezioni di sapienza che i libri biblici contengono. Anche la lettera di Giacomo dedica alcuni versetti a questo e lo fa nel contesto della riflessione su fede e opere. 

"Fratelli miei, chi tra voi è saggio e intelligente?" 
È una domanda che vuole attirare l'attenzione di chi ascolta a guardare la cosa in prima persona. Giacomo non intende parlare del sapiente ideale, ma coinvolge in prima persona quelli che seguono il discorso del suo scritto. A questi discepoli è richiesto un cammino sapiente. Se qualcuno si ritiene saggio allora è invitato a vagliare le proprie azioni.

"Con la buona condotta mostri che le sue opere sono ispirate a mitezza e sapienza".
La Sapienza cristiana non si dimostra con discorsi difficili e astratti, come capitava nei circoli filosofici antichi. 
Essa si manifesta con opere, con scelte, con decisioni, ispirate da mitezza e sapienza. La mitezza infatti è uno dei frutti più belli e preziosi della vera sapienza. Si esprime in benevolenza verso gli altri esseri umani, in pazienza verso i limiti che ci accomunano tutti, in generosa disponibilità ad appianare le divergenze per arrivare alla sapienza reciproca.

"Ma se avete nel vostro cuore gelosia amara e spirito di contesa, non vantatevi e non dite menzogne contro la verità". 
Questi atteggiamenti smentiscono la presenza della sapienza e intralciano una visione benedicente e bene-facente verso i fratelli. 
Giacomo scrive ai cristiani che, nella comunità dei credenti, hanno un punto di riferimento importante. Nel contesto comunitario e fraterno ognuno di noi dà il meglio e il peggio di sé. È necessaria perciò una continua verifica del modo di rapportarci agli altri. 
Gelosia, spirito di contesa, invidie e rivalità sono dentro ognuno di noi, nessuno escluso. Negare di provarli è una menzogna; addirittura vantarsi di non averli è mettersi al di sopra degli altri aumentandone le distanze.
È necessario vegliare, affinché non prendano il sopravvento in maldicenze e astio, per ognuno che voglia seguire la via del Signore che si è fatto prossimo e fratello ad ogni uomo.

Giacomo ci dà una direzione importante: il desiderio della sapienza non può essere del singolo, avulso dalla comunità. Lo Spirito di Sapienza ci spinga a ricercarla proprio nella comunità in cui siamo inseriti come membra vive, nell'armonioso scambio di ricchezza reciproca.

Link di approfondimento alla liturgia del giorno:

Salmo 19 (18), 8-15
Commento del 28/10/2020

Vangelo di Mc 9, 14-29
Commento del 24/02/2020


Commenti

  1. "Con la buona condotta mostri che le sue opere sono ispirate a mitezza e sapienza".
    Pazienza, benevolenza, sapere profondo, che porta vita:
    tutto questo in due paroline, mitezza e sapienza.
    Mi serve un cuore largo.
    Mi serve uno sguardo lungo.
    Mi serve un amore grande.
    "Con la buona condotta mostri che le sue opere sono ispirate a mitezza e sapienza".
    Due compagne di viaggio importanti:
    mitezza e sapienza.
    Due ali che mi guidino nelle scelte, nelle parole, nello stare con gli altri.
    Il mio cuore ha bisogno di allenarsi a tutto questo.
    "Con la buona condotta mostri che le sue opere sono ispirate a mitezza e sapienza".

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  2. Sapienza dall'alto

    A questa devo mirare
    Gelosie contese,sopraffazioni devo sopprimere non con forza,ma con la gioia,il gusto di non farle riaffiorare in ogni contesto.
    Lavoro su questo

    RispondiElimina

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