Seconda lettura del 2 febbraio 2022 - Presentazione del Signore
Della stirpe di Abramo si prende cura
Eb 2,14-18
"Poiché i figli hanno in comune il sangue e la carne, anche Cristo allo stesso modo ne è divenuto partecipe, per ridurre all’impotenza mediante la morte colui che della morte ha il potere, cioè il diavolo, e liberare così quelli che, per timore della morte, erano soggetti a schiavitù per tutta la vita.
Egli infatti non si prende cura degli angeli, ma della stirpe di Abramo si prende cura. Perciò doveva rendersi in tutto simile ai fratelli, per diventare un sommo sacerdote misericordioso e degno di fede nelle cose che riguardano Dio, allo scopo di espiare i peccati del popolo.
Infatti, proprio per essere stato messo alla prova e avere sofferto personalmente, egli è in grado di venire in aiuto a quelli che subiscono la prova".
Un discorso tagliente quello della Lettera agli Ebrei, che mette "i puntini sulle i" su tante convinzioni da sradicare prima di tutto nei discepoli di Gesù.
Leggendola può apparire un testo complesso, non facile da capire per la nostra mentalità che non ragiona nel modo rabbinico antico; ha bisogno di un più paziente ascolto e così si scoprono veri gioielli di sapienza spirituale validi per ogni tempo.
La situazione dell'umanità è descritta in modo molto realistico, assoggettata al potere del diavolo mediante la paura della morte, soggiogata e in una condizione di schiavitù. Infatti è la paura della morte che avvelena tutta la vita e fa morire più volte, condizionando tante nostre scelte.
La situazione dell'umanità è descritta in modo molto realistico, assoggettata al potere del diavolo mediante la paura della morte, soggiogata e in una condizione di schiavitù. Infatti è la paura della morte che avvelena tutta la vita e fa morire più volte, condizionando tante nostre scelte.
Il Cristo è apparso nella carne umana per realizzare la sconfitta dei nemici dell'umanità, passando dalla morte per portare tutti con sé, alla vita.
"Liberare così quelli che, per timore della morte, erano soggetti a schiavitù per tutta la vita".
La paura della morte è più dannosa della morte stessa. Vivere una vita intera dominati dalla morte è terribile. È una continua sorgente di ansia ed angoscia che attanaglia le nostre giornate.
"Liberare così quelli che, per timore della morte, erano soggetti a schiavitù per tutta la vita".
La paura della morte è più dannosa della morte stessa. Vivere una vita intera dominati dalla morte è terribile. È una continua sorgente di ansia ed angoscia che attanaglia le nostre giornate.
Per questo si assiste sgomenti a persone che, ritenendola insopportabile, preferiscono suicidarsi piuttosto che vivere!
In Cristo, vincitore della morte e del diavolo, siamo liberati da questa schiavitù; non più ossessionati dal perdere tutto, camminiamo risollevati e certi di rimanere per sempre nella vita di Dio.
"Egli infatti non si prende cura degli angeli, ma della stirpe di Abramo si prende cura".
In Cristo, vincitore della morte e del diavolo, siamo liberati da questa schiavitù; non più ossessionati dal perdere tutto, camminiamo risollevati e certi di rimanere per sempre nella vita di Dio.
"Egli infatti non si prende cura degli angeli, ma della stirpe di Abramo si prende cura".
Un annuncio che mette tanta gioia! Noi ritenuti più importanti degli angeli nelle cure di Dio, portati alla vita dalle sue mani amorevoli che ci strappano da tutti i nostri nemici!
Non abbiamo niente da invidiare agli angeli, ai messaggeri del Signore che, con lui, operano per la salvezza di ogni persona.
Dalla storia di Abramo in poi tutti i credenti, fragili eppure fiduciosi, sono oggetto della cura di Dio che in ogni modo si fa presente.
Egli, compartecipe della nostra esistenza, abita tra noi in modo duraturo.
La vita dei patriarchi è la primizia di un accompagnamento e di una promessa che inonda e coinvolge tutte le generazioni.
Noi, salvati dalla croce del Figlio, siamo chiamati alla sua stessa vita ed esultiamo di gratitudine, lodando il Signore di tanta grazia.
Link di approfondimento alla liturgia del giorno:
Prima lettura di Ml 3,1-4.23-24
Commento del 23/12/2020 e Commento del 23/12/2021
Salmo 24 (23)
Commento del 22/12/2019 e Commento del 28/01/2021
Seconda lettura di Eb 2,14-18
Commento del 13/01/2021
Vangelo di Lc 2,22-40
Commento del 02/02/2020
Commento di Lc 2, 25-32 del 02/02/2021
e Commento di Lc 2, 33-40 del 30/12/2019
Link di approfondimento alla liturgia del giorno:
Prima lettura di Ml 3,1-4.23-24
Commento del 23/12/2020 e Commento del 23/12/2021
Salmo 24 (23)
Commento del 22/12/2019 e Commento del 28/01/2021
Seconda lettura di Eb 2,14-18
Commento del 13/01/2021
Vangelo di Lc 2,22-40
Commento del 02/02/2020
Commento di Lc 2, 25-32 del 02/02/2021
e Commento di Lc 2, 33-40 del 30/12/2019
"Liberare quelli che, per timore della morte, erano soggetti a schiavitù per tutta la vita".
RispondiEliminaPaura della morte: nemico.
Il Signore: liberatore.
Io: sempre bisognoso di liberazione.
"Liberare quelli che, per timore della morte, erano soggetti a schiavitù per tutta la vita".
Benedetto sei tu Signore
per il tuo amore che libera.
Benedetto sei tu Signore
che togli dalla schiavitù.
Benedetto sei tu Signore
che doni libertà.
Benedetto sei tu Signore
che doni vita.
"Liberare quelli che, per timore della morte, erano soggetti a schiavitù per tutta la vita".
.....egli è in grado di venire in aiuto a quelli che subiscono la prova".
RispondiEliminaE' venuto per questo
Non è rimasto in ALTO ad osservare,è dentro i fatti della mia esistenza
Grazie o MIO sofferente;dono gratuito di misericordia ed amore vero.