Salmo del 5 febbraio 2022

Ripongo nel cuore la tua promessa

Dal Salmo 119 (118)

"Come potrà un giovane tenere pura la sua via?
Osservando la tua parola.
Con tutto il mio cuore ti cerco:
non lasciarmi deviare dai tuoi comandi.

Ripongo nel cuore la tua promessa
per non peccare contro di te.
Benedetto sei tu, Signore:
insegnami i tuoi decreti.

Con le mie labbra ho raccontato
tutti i giudizi della tua bocca.
Nella via dei tuoi insegnamenti è la mia gioia,
più che in tutte le ricchezze".

Nei Salmi ricorre spesso l'esaltazione della Legge, la Thorà, la Parola di Dio che è all'origine della creazione del mondo e della nascita del popolo di Dio. È sapienza vera quella che nasce dalla Parola. Ascoltarla e custodirla è il centro della spiritualità dell'Antico Israele e l'insegnamento prezioso che viene dai nostri fratelli ebrei.

"Ripongo nel cuore la tua promessa".
Luca nel suo Vangelo ci ha abituati ad un ritornello in cui ci mostra Maria che diventa scrigno delle parole incredibili che ascolta, nell'avventura di diventare madre di Gesù (cfr. Lc 2, 19).
Custodire, meditare, fare memoria, evitare di disperdere il dono ricevuto nell'ascolto, è un passo fondamentale per vivere illuminati e nutriti dalla Parola di Dio.
La promessa è il lievito della speranza e quando non si vede bene nelle tenebre, quando la nostra vita è spaventata da un futuro incerto, va riposta nel cuore, custodita più a fondo affinché non si disperda, aspettando che il Signore illumini il senso dei giorni.

"Per non peccare contro di te".
Custodire la Parola che mi custodisce dal peccato: è il dono ulteriore che viene da questa àncora di salvezza.
Il nostro cuore ha bisogno di essere orientato, attirato e avvinto dal bene. Troppe disillusioni e fallimenti potrebbero ingannarci, farci pensare che rimanere nelle vie del Signore sia da perdenti.
Ma peccare contro chi ci dona vita e pace è perdere la possibilità di approdare alla nostra felicità. La Parola ci fa innamorare della sua rettitudine e della sua verità.

"Insegnami i tuoi decreti".
Rinasce il desiderio della Legge, dei decreti del Signore, che tolgono dall'obbligo per far approdare al desiderio di ascoltare parole di vita.
La radice di ogni fede è la parola di Dio, la sorgente di ogni sapienza è la legge del Signore, il motore di ogni cammino fiducioso sono i decreti del Signore. Nei Salmi sono usati tutti i sinonimi per poter cantare ed esaltare la Parola di Dio, che tramuta il volto di Dio da un giudice ad un Padre, vero maestro inferiore che indica le sue vie e accompagna nel cammino.

Proprio per aver riconosciuto la benedizione nella Parola, il salmista ci apre alla risposta che non può essere altro che dire bene del datore della vita e di ogni dono.

La benedizione ci custodisce nell'amore e fa moltiplicare il bene ricevuto. Per questo facciamola crescere nel modo più semplice ma più efficace, ringraziando, ripetendola a nostra volta, rispondendo con le stesse parole che ci danno vita: "Benedetto sei tu, Signore"!

Link di approfondimento alla liturgia del giorno:

Prima lettura di 1Re 3,4-13
Commento dell'08/02/2020

Salmo 119, 9-19
Commento del 27/04/2020

Vangelo di Mc 6, 30-34
Commento del 09/02/2019 e Commento del 18/07/2021