Prima lettura dell'11 febbraio 2022

 A lui rimarrà una tribù
1Re 11, 29-32; 12,19

"In quel tempo Geroboàmo, uscito da Gerusalemme, incontrò per strada il profeta Achìa di Silo, che era coperto con un mantello nuovo; erano loro due soli, in campagna. Achìa afferrò il mantello nuovo che indossava e lo lacerò in dodici pezzi.
Quindi disse a Geroboàmo: «Prenditi dieci pezzi, poiché dice il Signore, Dio d’Israele: “Ecco, strapperò il regno dalla mano di Salomone e ne darò a te dieci tribù. A lui rimarrà una tribù a causa di Davide, mio servo, e a causa di Gerusalemme, la città che ho scelto fra tutte le tribù d’Israele”».
Israele si ribellò alla casa di Davide fino ad oggi".



Achìa è il profeta che ha parlato a Salomone e dopo di lui ai suoi figli Roboamo e Geroboamo.
È un profeta-consigliere che aiuta il re Geroboàmo ad interpretare i segni con cui il Signore lo guida nella sua funzione così delicata di regnare sul popolo suo.
Questa Parola l'avevamo già sentita nella liturgia di ieri, rivolta a Salomone (cfr. 1Re 11, 4-13) per la caduta nell'idolatria. Ora Achìa la ricorda alle orecchie scoraggiate per mostrare che il Signore non mente e realizza ciò che dice.

"Achìa afferrò il mantello nuovo che indossava e lo lacerò in dodici pezzi".
Il mantello di un profeta era uno strumento importante per la sua stessa missione. Spesso i profeti lo usavano come un'estensione del proprio corpo, come accade nella vita del profeta Elia.
Achìa prende ciò che gli è caro per compiere un gesto profetico: strappa in dodici partiti il mantello come segno di divisione tra le dodici tribù di Israele.
L'idolatria del re Salomone ha portato gravi divisioni nella vita del popolo di Dio ma la fedeltà al Signore ridona speranza e fecondità.

"Quindi disse a Geroboàmo".
È il figlio di Salomone che diventerà il re del territorio d'Israele, tranne per la tribù di Giuda su cui regnerà suo fratello Roboamo, con capitale Gerusalemme.
Giuda è la tribù messianica, quella della diretta discendenza di Davide, da cui verrà il Messia.

"Prenditi dieci pezzi, poiché dice il Signore, Dio d’Israele: «Ecco, strapperò il regno dalla mano di Salomone e ne darò a te dieci tribù".
È il regno che il Signore "strappa" dalla mano di Salomone come conseguenza del suo peccato di idolatria. Gli idoli nulla possono contro il potere divino, e non riusciranno ad impedire al Signore quello che sta per fare, mostrando l'impotenza degli idoli e l'inutilità di affidarsi a loro.

"A lui rimarrà una tribù a causa di Davide, mio servo, e a causa di Gerusalemme, la città che ho scelto fra tutte le tribù d’Israele”.
La città di Davide diventa l'ultima roccaforte davanti alla devastazione delle divisioni e delle guerre che stanno per arrivare, il segno della fedeltà di Dio che non viene meno nonostante l'infedeltà di Salomone e del suo popolo peccatore.
È lo stile di Dio, quello che da sempre porta l'umanità a rialzarsi dalle morti in cui si rinchiude.
E' lui che lascia un germoglio, affinché tutto possa rinascere anche dalla terra arida.
Per la sua misericordia la dinastia davidica non finirà nel nulla e la promessa continuerà a crescere fino al compimento, fino all'arrivo del Figlio suo.


Link di approfondimento alla liturgia del giorno:

Salmo 81 (80)
Commento del 02/08/2019

Vangelo di Mc 7, 31-37
Commento del 15/02/2019

Commenti

  1. "Strapperò il regno dalla mano di Salomone".
    Un gesto di liberazione.
    Un gesto di paternità.
    Un gesto contro ogni male.
    "Strapperò il regno dalla mano di Salomone".
    Continua a strappare Signore
    i tuoi figli
    da chi non si cura di loro.
    Strappaci Signore dalle mani
    di chi ci impedisce di crescere, dalle mani di chi ci nega la felicità, dalle mani di chi ci tiene schiavi.
    "Strapperò il regno dalla mano di Salomone".

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  2. "erano loro due soli"

    Bello stare con TE ogni mattino,noi due soli
    La giornata è nel TUO nome
    Donami sempre questo desiderio di TE
    Aiutami a stanare la mia logica
    Amen

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