Seconda lettura di domenica 20 marzo 2022
Non mormorate
1Cor 10, 1-6.10-12
"Non voglio che ignoriate, fratelli, che i nostri padri furono tutti sotto la nube, tutti attraversarono il mare, tutti furono battezzati in rapporto a Mosè nella nube e nel mare, tutti mangiarono lo stesso cibo spirituale, tutti bevvero la stessa bevanda spirituale: bevevano infatti da una roccia spirituale che li accompagnava, e quella roccia era il Cristo. Ma la maggior parte di loro non fu gradita a Dio e perciò furono sterminati nel deserto.
Ciò avvenne come esempio per noi, perché non desiderassimo cose cattive, come essi le desiderarono.
Non mormorate, come mormorarono alcuni di loro, e caddero vittime dello sterminatore. Tutte queste cose però accaddero a loro come esempio, e sono state scritte per nostro ammonimento, di noi per i quali è arrivata la fine dei tempi. Quindi, chi crede di stare in piedi, guardi di non cadere".
L'esperienza dell'esodo nel deserto rimane per sempre un modello di cammino spirituale.
Tutta la Scrittura medita lungamente su quelle esperienze che non sono legate solo al passato: ogni uomo deve affrontare un faticoso ma vitale esodo per uscire dalla schiavitù ed entrare nella sua terra promessa.
Paolo in questa pagina ci dice proprio questo: quella storia è scritta per nostro insegnamento.
"Non mormorate, come mormorarono alcuni di loro, e caddero vittime dello sterminatore".
La mormorazione che Israele fa nel deserto è una costante drammatica.
Per "mormorazione" si intende la critica continua all'operato divino, l'incolparlo di ogni nostra difficoltà.
Mentre la docilità apre all'esperienza delle meraviglie di Dio, la mormorazione ci fa rinchiudere nelle nostre paure e nella depressione interiore.
Non si può vivere nella diffidenza su tutto! La Sapienza biblica è cercare il gusto delle cose, non sentirsi "furbi" per averne scovato tutti i difetti e le magagne!
L'immagine è forte: lo sterminio è il risultato della mormorazione. È una via di morte che preclude una relazione di fiducia con Dio e con i fratelli, porta alla morte sociale e alla morte del cuore.
"Tutte queste cose però accaddero a loro come esempio, e sono state scritte per nostro ammonimento".
L'esperienza dei padri nella fede è preziosa per noi; le loro disavventure sono le nostre. Il cuore dell'uomo non è cambiato in migliaia di anni!
La Scrittura è un dono alla nostra fragilità: ci mostra le dinamiche che fanno crescere l'affidamento e lo sguardo di lode o ci mette in guardia su ciò che mortifica e risecchisce la fede.
Il racconto di Israele nel deserto è proprio il percorso già segnato su cui poggiare sicuri i nostri piedi.
"Di noi per i quali è arrivata la fine dei tempi".
La nostra è una storia segnata dall'attesa del ritorno del Messia che compirà ogni promessa. Noi viviamo nel tempo della Chiesa, dei discepoli che camminano dalla resurrezione di Gesù fino al suo ritorno.
È un nuovo esodo, un passaggio ad una vita rinata e rinnovata dall'amore che tutto spera, tutto sopporta, tutto loda.
Come Israele entra con l'esodo in una terra nuova, l'umanità entra nel regno nuovo di Dio, frutto maturo che lui ha seminato e fatto crescere.
Link di approfondimento alla liturgia del giorno:
Prima lettura di Es 3, 1-6.9-12
Commento del 14/07/2021
Salmo 103 (102) 1- 12
Commento del 29/04/2021
Vangelo di Lc 13, 1-9
Commento del 26/10/2019
Link di approfondimento alla liturgia del giorno:
Prima lettura di Es 3, 1-6.9-12
Commento del 14/07/2021
Salmo 103 (102) 1- 12
Commento del 29/04/2021
Vangelo di Lc 13, 1-9
Commento del 26/10/2019
"Queste cose sono state scritte per nostro ammonimento, di noi per i quali è arrivata la fine dei tempi".
RispondiEliminaTutta la Scrittura è per noi.
Tutta la Scrittura è per la nostra sapienza.
Tutta la Scrittura è per nostro ammonimento.
"Queste cose sono state scritte per nostro ammonimento, di noi per i quali è arrivata la fine dei tempi".
Viviamo tempi ultimi.
Tempi che danno senso ad ogni tempo.
Tempi del Messia e di rivelazione di ogni cosa.
"Queste cose sono state scritte per nostro ammonimento, di noi per i quali è arrivata la fine dei tempi".
Grazie Padre per la tua Parola per noi.
Grazie Padre per la tua cura per noi.
Grazie Padre per questi tempi che ci doni da vivere.
"Queste cose sono state scritte per nostro ammonimento, di noi per i quali è arrivata la fine dei tempi".
Tutte queste cose, scritte per nostro ammonimento.
RispondiEliminaSi
Tutto, anche questo conflitto europeo che viviamo, è un ammonimento per il nostro prosieguo
Tutto è vanità
Tutto è superfluo
Quello che conta è l'amore vicendevole e verso tutti
Destiamoci
Aiutami a realizzare
Amen