Prima lettura di domenica 27 marzo 2022

 
I frutti della terra di Canaan
Gs 5,9-12

"In quei giorni, il Signore disse a Giosuè: «Oggi ho allontanato da voi l’infamia dell’Egitto».
Gli Israeliti rimasero accampati a Gàlgala e celebrarono la Pasqua al quattordici del mese, alla sera, nelle steppe di Gerico.
Il giorno dopo la Pasqua mangiarono i prodotti della terra, àzzimi e frumento abbrustolito in quello stesso giorno.
E a partire dal giorno seguente, come ebbero mangiato i prodotti della terra, la manna cessò. Gli Israeliti non ebbero più manna; quell’anno mangiarono i frutti della terra di Canaan".

Il cammino verso la libertà ha delle tappe ben precise: l'uscita dall'Egitto, il peregrinare nel deserto, l'ingresso nella terra promessa, rimarranno per sempre indelebili nella memoria d'Israele e saranno un modello per la fede anche per gli altri popoli.
"Salire dall'Egitto" nel linguaggio biblico è il rialzarsi dalla morte alla vita, come Cristo ha fatto nella sua Pasqua. Il brano che meditiamo fa intravedere che il nuovo promesso dal Signore non è solo una condizione di diversa cittadinanza, ma una vera e propria vita risorta.

"Il giorno dopo la Pasqua mangiarono i prodotti della terra, àzzimi e frumento abbrustolito in quello stesso giorno".
Il passaggio del mare è il primo segno che mostra la forza liberatrice del Signore, la sua potenza su tutti i potenti e su tutti gli impedimenti alla liberazione dei suoi figli.
Quel passaggio è memoriale di salvezza per Israele; inaugura un tempo nuovo nella terra promessa ai padri, condizione che nella schiavitù non si poteva neanche immaginare.
Coltivare la propria terra, mangiare il cibo prodotto con le proprie mani, cucinarlo come frutto della fecondità accordata dal Signore, è "entrare" nella libertà, viverci, senza l'amaro e il dolore della schiavitù.

"E a partire dal giorno seguente, come ebbero mangiato i prodotti della terra, la manna cessò. Gli Israeliti non ebbero più manna".
Suona come una privazione questo cessare di essere nutriti dal cibo gratuito che arrivava dal cielo. Ma non è così. La manna è il cibo del deserto, è un nutrimento dell'emergenza, che accompagna e sostiene nel cammino provvisorio verso la meta. Quando la terra è raggiunta non serve più perché ben altro nutrimento danno i frutti che si possono cogliere in sovrabbondanza a casa propria.
Il popolo si era stancato di quel cibo povero, sempre uguale, anche se lo aveva sostenuto nel faticoso cammino senza sostentamento alcuno. Ora non sono più in esodo, e il lavoro delle proprie mani, seppur faticoso, è svolto con la soddisfazione di essere usciti dalla cattività egiziana. Per la prima volta mangiano da liberi e gustano frutti deliziosi da figli.

"Quell’anno mangiarono i frutti della terra di Canaan".
Quell'anno, non è uno qualsiasi, ma quello tanto atteso, l'ennesima tappa raggiunta, un anno di grazia perché le parole del Signore si mostrano come attendibili, perché la vita del popolo non dipendeva da un idolo vano o da un faraone prepotente.
Se le cipolle egiziane tanto desiderate sono un ricordo lontano e adesso chiaramente simbolo di una schiavitù aberrante che aveva tolto la dignità, se la manna era stato il dono di Dio nella precarietà e dato quasi in punto di morte, per inedia, i frutti della terra sono il simbolo del nuovo dono del Signore, caparra di pienezza, fatti crescere, raccolti e gustati per vivere da uomini liberi e grati.

Link di approfondimento alla liturgia del giorno:

Salmo 34 (33)
Commento del 02/05/2019 e Commento del 23/07/2020

Seconda lettura di 2Cor 5,14-21
Commento del 15/06/2019

Vangelo di Lc 15,1-3.11-32
Commento del 31/03/2019 e Commento del 06/03/2021

Commenti

  1. Oggi ho allontanato da voi....
    Si
    Tu mi liberi da preoccupazioni, fardelli, angosce
    Sei mio liberatore
    Grazie

    RispondiElimina

  2. "E a partire dal giorno seguente, come ebbero mangiato i prodotti della terra, la manna cessò".
    Come Israele nel deserto.
    Un giorno segue l'altro, camminando verso il nuovo.
    Qualcosa finisce e altro comincia.
    "E a partire dal giorno seguente, come ebbero mangiato i prodotti della terra, la manna cessò".
    Alla manna seguono i frutti.
    C'è un tempo per ogni cosa.
    Perché legarsi ad un abitudine?
    "E a partire dal giorno seguente, come ebbero mangiato i prodotti della terra, la manna cessò".
    È prezioso saper fare
    certi passaggi.
    È prezioso scoprire frutti nuovi.
    È prezioso saper rinunciare a ieri.
    "E a partire dal giorno seguente, come ebbero mangiato i prodotti della terra, la manna cessò".

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