Salmo del 13 aprile 2023

Perché te ne curi?
Sal 8, 4-6

"4 Quando vedo i tuoi cieli, opera delle tue dita,
la luna e le stelle che tu hai fissato,

5 che cosa è mai l'uomo perché di lui ti ricordi,
il figlio dell'uomo, perché te ne curi?

6 Davvero l'hai fatto poco meno di un dio,
di gloria e di onore lo hai coronato.


Lo stupore porta alla preghiera e la gratitudine sgorga dalla preghiera.
Il Salmo 8 è uno dei più belli del Salterio! Una vera poesia estatica che prende il credente davanti alle meraviglie che il Signore opera nella creazione e tutte a favore di uomini e donne.
La natura e la storia forniscono continuamente occasione di lode, di meraviglia per la volontà munifica, paterna, amorevole del Signore.
Il Salmo 8 è una lirica universale, canto di benedizione che si innalza in una notte stellata, che ha davanti la grandezza e la fragilità dell'uomo, tutte e due benedette dal Padre.

"Quando vedo i tuoi cieli, opera delle tue dita,
la luna e le stelle che tu hai fissato".

Il più è alzare lo sguardo! E' così difficile per noi guardare in alto quando le difficoltà ci affossano, il dolore ci offusca la vista e le tenebre appaiono solo come funeste morse che ci tolgono il respiro!
Ma il Signore ha iniziato la sua avventura con un uomo, Abramo, di notte, nel deserto, mostrando una promessa nelle miriadi di stelle che illuminavano il cielo senza luna.
Il primo sguardo di verità è ai cieli, opera delle mani del Creatore e Signore di tutte le cose. L'immensità, la luminosità e l'oscurità del cielo affascinano sempre. Ci si sente piccoli sotto la volta celeste. Ed è una magia che ci avvolge con la certezza di far parte di una storia più grande.

"Che cosa è mai l'uomo perché di lui ti ricordi,
il figlio dell'uomo, perché te ne curi?"

Questa immensità ci riflette una dignità che spesso non vediamo, che ci sfugge in pieno giorno.
Quasi per contrasto con la grandiosità di quello che si contempla in alto, l'uomo al confronto sembrerebbe sparire, eppure la fede ci fa intuire oltre: il Signore, incredibilmente si prende cura di ognuno di noi!
Quanto siamo importanti per il Signore? Cosa lo spinge a darci tanta meravigliosa grandezza?
Non sono le solite domande filosofiche, ma intuizioni che aprono il cuore alla grandezza che ci sta davanti, riflesso e rivelazione di un grande Amore!

"Davvero l'hai fatto poco meno di un dio,
di gloria e di onore lo hai coronato".

L'affermazione è sorprendente e fa venire il capogiro: l'uomo è stato creato di poco inferiore ad una divinità! Chi avrebbe mai osato dire una cosa del genere!
La vecchia tradizione, sgomenta per tanta dignità, per smussare il termine diceva: "lo hai fatto poco meno degli angeli", e già era un conforto!
Ma traducendo alla lettera il paragone con Dio è veramente inaspettato. Tanto è il valore dell'uomo agli occhi di Dio!
La Scrittura ci rivela profondamente a noi stessi, parlandoci di Dio.
E' così dalla prima pagina di Genesi (cfr. Gn 1, 27) e attraversando tutti gli scritti.
"Li rivestì di una forza pari alla sua
e a sua immagine li formò" (Sir 17, 3).

Sì è vero, nell'animo umano si toccano abissi di errori, di fallimenti, di male. Ma tu o Dio "perché te ne curi?".
Noi non lo faremmo per noi stessi, bloccati sempre dal merito e dal soppesare bene e male.
Ma il Padre vede nel segreto, vede dove noi ci spaventiamo di posare lo sguardo.
Per questo ci chiede di guardare in alto, lì dove ci vuole portare, accanto a lui, nella sua dimora.
La meta è il Figlio: anche noi ci ritroviamo incoronati di gloria e onore.

Link di approfondimento alla liturgia del giorno:

Prima lettura di At 3, 11-26
Commento del 08/04/2021

Salmo 8
Commento del 12/01/2021

Vangelo di Lc 24, 35-48
Commento del 21/04/2022

Commenti

  1. "Che cosa è mai l'uomo perché di lui ti ricordi,
    il figlio dell'uomo, perché te ne curi?"
    È la domanda di ogni credente.
    È la domanda che precede la gratitudine.
    È la domanda che accende la preghiera.
    "Che cosa è mai l'uomo perché di lui ti ricordi,
    il figlio dell'uomo, perché te ne curi?"
    Tu Signore ti prendi cura di tutti,
    di ognuno,
    di me.

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  2. Quando vedo i tuoi cieli....e tanto altro
    Opere tue
    opere donate a noi tutti
    TU doni sempre,sprecandoti,sempre
    Grazie mio donatore perpetuo

    RispondiElimina

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