Salmo del 7 ottobre 2023

Il mio spirito esulta
Lc 1,46-48

"46 Allora Maria disse:
«L'anima mia magnifica il Signore

47 e il mio spirito esulta in Dio, mio salvatore,

48 perché ha guardato l'umiltà della sua serva.
D'ora in poi tutte le generazioni mi chiameranno beata»".


Luca ci ha fatto dono di tre cantici meravigliosi; il suo Vangelo lo potremmo dire come il canto all'amore di Dio e per Dio in tutte le sue pagine.
Due di questi inni fanno parte da secoli della preghiera quotidiana dei cristiani che al mattino cantano le lodi del Signore (cfr. Lc 1,68-79) e sul finire del giorno lo benedicono con la preghiera dei vespri (cfr. Lc 1,46-55).
Il primo dei due, il cantico di Maria, meglio conosciuto con il nome latino di "Magnificat", è un dono di parole all'umanità per dare voce allo stupore e alla gratitudine per le meraviglie compiute dal Signore nelle nostre vite.

"Allora Maria disse".
L'angelo Gabriele ha annunciato a Maria la promessa più grande che una ragazza israelita avrebbe potuto ascoltare: da lei sarebbe nato il Messia, l'atteso, il Salvatore del popolo!
Alle parole si unisce un segno che le avvalora: anche Elisabetta sua parente, sterile ed anziana, è incinta.
Maria si turba all'annuncio sconvolgente dell'angelo e corre a verificarne la promessa a casa della cugina Elisabetta. Lì, scoprendosi ripiena veramente della fecondità dello Spirito, il cuore le esplode nella lode.
Con questa sollecitudine nel voler verificare le parole del messaggero, Maria indica la via della fede a tutti i credenti. Crede, non solo per visione, non per illusione, ma perché un annuncio e un segno si realizzano nelle sue orecchie, nel suo grembo e nei suoi giorni.

"L'anima mia magnifica il Signore".
Magnificare è lodare con grande entusiasmo, è partecipare con tutto se stessi a ciò che nel cuore non si riesce ad arginare. È una lode straripante e incontenibile!
Questo vive Maria davanti alle meraviglie che sente e vede nella sua umiltà di credente.
Se vogliamo non è che una ragazza come tante in uno sperduto paese di una piccola provincia del grande impero romano. Vive una vita più che ordinaria, ma questo non impedisce al Signore di rivolgersi a lei per coinvolgerla, per farla sua "socia" nella grande opera che sta realizzando.
Il Signore non teme la povertà umana, non cerca i potenti e i primi nella scala sociale; l'eterno si fa presente e si incarna nel piccolo e nell'umile, nel dimesso e nel non considerato.
La magnificenza del Signore la ricopre con una veste di luce nuova, l'ammanta e la mostra magnifica ai nostri occhi.

"E il mio spirito esulta in Dio, mio salvatore".
L'esultanza è una gioia che fa danzare, che coinvolge fisicamente e risolleva dalla paura e dalla prostrazione.
Luca insiste con tanti aggettivi sulla gioia incontenibile che abita Maria di Nazareth, perché riconosce Dio come suo Salvatore, entrato nella sua vita incredibilmente e meravigliosamente.
Il Signore si rende presente in un modo unico, prendendo carne umana e nascendo da una donna, come ognuno di noi, come qualsiasi bambino.
E' un mistero così profondo che a soffermarsi su di esso è come esplorare un pozzo di grazia di cui non se ne vede il fondo: vengono le vertigini!
Maria è la prima testimone di questo e la prima che celebra questo mistero della gioia.

"Perché ha guardato l'umiltà della sua serva".
Il Signore guarda, il Signore ascolta: questa rivelazione è necessario farla propria da credenti adulti che si sono liberati di quella visione da bambini, che lo pensano offeso con l'umanità e pronto ad indagare col cannocchiale quando si fa una marachella.
Le mancanze sono da lui viste e colmate, le attese ascoltate e realizzate, le promesse pronunciate e mantenute.

"D'ora in poi tutte le generazioni mi chiameranno beata".
Non sembra una frase che esprime umiltà, ma Maria dice la verità ispirata dallo Spirito che la abita: nessuna è beata come lei e più di lei perché porta in grembo il Salvatore del mondo!
Da qui nasce la sua dignità di "gioiosa" e il riconoscimento che tutte le generazioni a venire le daranno.
I "beati" nel Vangelo sono i felici, coloro che sentono già di vivere nel Regno e di appartenere a Dio.
Maria è la prima che Luca ci presenta, madre del Cristo e di tutti gli altri credenti che, come lei, riconoscono la magnificenza dell'opera di Dio che innalza la nostra vita alla sua.

Link di approfondimento alla liturgia del giorno:

Prima lettura di At 1,12-14
Commento del 06/06/2022

Salmo da Lc 1,46-55
Commento del 22/12/2021

Vangelo di Lc 1,26-38
Commento del 08/12/2022


Commenti

  1. "Il mio spirito esulta in Dio,
    mio salvatore".
    Anche oggi così.
    Il Signore fa cose grandi.
    Il Signore fa cose belle.
    "Il mio spirito esulta in Dio,
    mio salvatore".
    Esulto nel profondo.
    Sono grato.
    Il mio cuore danza
    per la speranza,
    per la fiducia,
    per la gioia.
    "Il mio spirito esulta in Dio,
    mio salvatore".
    In Dio tutto questo è possibile.

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  2. Grandi cose ha fatto in me l'Onnipotente
    E continua a farle
    Continuo col mio SI
    Amen

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