Prima lettura di domenica 13 dicembre 2020
"Lo spirito del Signore Dio è su di me,
perché il Signore mi ha consacrato con l’unzione;
mi ha mandato a portare il lieto annuncio ai miseri,
a fasciare le piaghe dei cuori spezzati,
a proclamare la libertà degli schiavi,
la scarcerazione dei prigionieri,
a promulgare l’anno di grazia del Signore.
Io gioisco pienamente nel Signore,
la mia anima esulta nel mio Dio,
perché mi ha rivestito delle vesti della salvezza,
mi ha avvolto con il mantello della giustizia,
come uno sposo si mette il diadema
e come una sposa si adorna di gioielli.
Poiché, come la terra produce i suoi germogli
e come un giardino fa germogliare i suoi semi,
così il Signore Dio farà germogliare la giustizia
e la lode davanti a tutte le genti".
Una pagina profetica tanto bella e cristologica che Gesù ci ha trovato la precisa descrizione della sua missione. Con questa pagina del profeta Isaia inizia il suo cammino di evangelizzazione da Nazareth (cfr. Lc 4, 16-21). Ed è così rivelativa del mistero del Messia che i suoi concittadini non lo capiscono e lo cacciano, tentando di ucciderlo.
"Lo spirito del Signore Dio è su di me,
perché il Signore mi ha consacrato con l’unzione".
Il profeta parla in prima persona da unto del Signore, in ebraico "mašíakh", in greco "christós".
L'unguento che veniva versato sul capo del prescelto, è quello che è cantato nel Salmo 133 come inizio del sacerdozio di Aronne e di fraternità, armonia e benedizione tra i fratelli (cfr. Sal 133).
Unto era anche il re, cioè colui che veniva chiamato ad una missione unica in mezzo al popolo.
L'unzione nella religione ebraica, spesso accompagnata da profumi e spezie costose, è il segno della presenza dello Spirito che prende tutta la persona, che penetra nell'intimo, fortificando e trasmettendo potenza e coraggio.
"Mi ha mandato a portare il lieto annuncio ai miseri,
a fasciare le piaghe dei cuori spezzati,
a proclamare la libertà degli schiavi,
la scarcerazione dei prigionieri,
a promulgare l’anno di grazia del Signore".
"Io gioisco pienamente nel Signore,
la mia anima esulta nel mio Dio,
perché mi ha rivestito delle vesti della salvezza,
mi ha avvolto con il mantello della giustizia".
Gioia grande accompagna chi è mandato ad annunciare che il Signore ha attirato a sé, sotto il suo manto, coloro che erano dispersi dal peccato.
E come il Cristo, spogliatosi di tutto è stato rivestito dal Padre della dignità di Figlio, così ogni uomo che si era perduto (cfr. Lc 15, 22) è rivestito di salvezza e di giustizia (cioè salvato e reso giusto).
Non sono semplici parole: l'annuncio proclamato realizza ciò che dice.
"Come uno sposo si mette il diadema
e come una sposa si adorna di gioielli".
Non vestiti qualsiasi ma quelli delle nozze del Regno, tra Dio e il suo popolo, tra il Signore e l'umanità intera.
I battezzati sono rivestiti dalle vesti bianche dei salvati, come gli sposi pronti e adorni di diademi e di stoffe preziose. La festa è veramente grande!
"Poiché, come la terra produce i suoi germogli
e come un giardino fa germogliare i suoi semi,
così il Signore Dio farà germogliare la giustizia
e la lode davanti a tutte le genti".
Contemplando la terra che produce generosamente i suoi frutti, Isaia è certo che allo stesso modo la provvidente azione del Signore farà germogliare i suoi doni, primo fra tutti la giustizia, cioè la causa della nostra salvezza.
Leggendo questa pagina pensavo a quanto l'umanità sia bisognosa del Cristo, di colui che viene "a fasciare le piaghe dei cuori spezzati"!
Troppa sofferenza ci circonda, troppi morti per una pandemia che sembra inarrestabile, troppa paura che impedisce a famiglie di riunirsi e costringe a lasciare soli anziani nel timore di infettarli.
Sì, il nostro tempo invoca quest'anno di grazia, è assetato della parola dei profeti che indicano la strada che risana i cuori, che riaccende la speranza nel futuro.
Mai come in questo periodo, l'attesa fiduciosa ci è necessaria. Apriamo gli occhi come Isaia e prepariamoci ad esultare per l'avvento del Signore, salvezza che arriva nelle nostre case e cura i nostri cuori.
"Lo spirito del Signore Dio è su di me". È il profumo di Dio, la sua vita, la sua luce. Il Signore condivide con me il suo tesoro. Lo Spirito del Signore su di me, come nuovo cielo sotto il quale vivere e gioire. Signore e me, due parole che dicono l'abbisso che il Signore ha percorso per incontrarmi, per rimanere con me. Chi sei tu, chi sono io, Signore? La risposta sei tu che nel tuo Spirito vieni a me. Il tuo Spirito su di me è il nuovo sole della mia vita. Sotto la nuvola luminosa del tuo Spirito, cammino nella pace. Sotto il dono della tua tenerezza posso vivere e morire felice.
RispondiEliminaMi ha portare a dare il lieto annuncio a (tutti)--
RispondiEliminaAnche a me è stato detto ciò che il precursore Battista gridava
Verrà e vi sarà pace,ANCHE,nel tuo cuore
giustizia e misericordia;fidati Cristo è con te in ogni modo e momento;
se lo tieni presente,lo consideri,lo presenti davanti a te,tutto è più nitido e REALE.
Non mie fantasie.
Signore inchiodami alla TUA scuola.
Amen
errata corrige
EliminaMi ha portato
Riconoscenza, lode, estasiata dal più grande dono, questi sono alcuni dei sentimenti che albergano nel mio cuore davanti a questa parola... Alleluia! Amen!
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