Prima lettura del 7 marzo 2024

Inviato con assidua premura
Ger 7,23-28

"Così dice il Signore:
«Questo ordinai loro: “Ascoltate la mia voce, e io sarò il vostro Dio e voi sarete il mio popolo; camminate sempre sulla strada che vi prescriverò, perché siate felici”.
Ma essi non ascoltarono né prestarono orecchio alla mia parola; anzi, procedettero ostinatamente secondo il loro cuore malvagio e, invece di rivolgersi verso di me, mi hanno voltato le spalle.
Da quando i vostri padri sono usciti dall’Egitto fino ad oggi, io vi ho inviato con assidua premura tutti i miei servi, i profeti; ma non mi hanno ascoltato né prestato orecchio, anzi hanno reso dura la loro cervìce, divenendo peggiori dei loro padri.
Dirai loro tutte queste cose, ma non ti ascolteranno; li chiamerai, ma non ti risponderanno. Allora dirai loro: Questa è la nazione che non ascolta la voce del Signore, suo Dio, né accetta la correzione. La fedeltà è sparita, è stata bandita dalla loro bocca»."


La vicenda di Geremia è una lunga e travagliata missione in mezzo al popolo, che pur esiliato a Babilonia, è ancora sordo all'annuncio profetico.
Per tornare a vedere sorgere la luce è necessario fare memoria della storia passata e presente che Dio intesse continuamente con Israele nonostante la ripetuta infedeltà.
Guardare con onestà ai propri fallimenti e alle ribellioni porta fecondità perché è lì che si scopre una fedeltà paterna che con pazienza lavora per aprire gli occhi ai figli ottusamente arroccati sulle proprie convinzioni.

"Da quando i vostri padri sono usciti dall’Egitto fino ad oggi, io vi ho inviato con assidua premura tutti i miei servi, i profeti".
Dio si prende cura del suo popolo attraverso bocche umane, mani che si prodigano, animi che si spendono per annunciare una volontà più alta di ogni povertà umana.
I profeti sono chiamati con una parola colma di tenerezza "i miei servi".
C'è un'attenzione continua a quello che annunciano, una vicinanza potente che a volte rende i profeti invisi da coloro che sono chiamati ad avvicinarsi di più al Signore.
E' un'assidua premura, continua, incessante, quella che Dio riserva ai suoi figli. I profeti parlano per lui, mostrano una presenza che non viene mai meno, sono segno parlante di come il Signore sia Padre amorevole e attento.
Manifestazione tangibile di questa continua predilezione è l'uscita dall'Egitto che si era tramutato, da paese ospitale, in aguzzino e distruttore del popolo discendente da Abramo.
Il Signore aveva lottato e vinto il potere del faraone, aperto una via nel mare e condotto nel deserto per liberare quelli che non erano altro che un gruppo di schiavi senza un'identità.

"Ma non mi hanno ascoltato né prestato orecchio, anzi hanno reso dura la loro cervìce, divenendo peggiori dei loro padri".
La storia d'Israele non è una favola o un racconto romantico. Il profeta Geremia non ne nasconde il dramma, la ribellione al Signore che è paradigma di ogni rifiuto e di ogni peccato di chi si avvicina a lui.
Non era bastata la liberazione, il dono della terra e dell'alleanza eterna. Come i padri nel deserto, anche il popolo che viveva fda popolo libero, era finito nell'idolatria, col cuore indurito, rifiutando la parola degli inviati e scegliendo un'autodeterminazione che lo aveva portato alla dominazione babilonese.

E' un monito importante quello che Geremia ci trasmette: nulla può fermare la decisione salvifica del Padre, nulla può zittire la parola profetica che risuona nelle orecchie dei fedeli di tutti i tempi.
Non c'è tempo di crisi che non abbia all'orizzonte la luce della Parola, né profeta che si possa sentire abbandonato nella sua missione di evangelizzatore. Il Signore si prende cura di ogni lacerazione del cuore e manda la Parola a sanare crepe e rotture che potrebbero spegnere lo Spirito.
Anche se il peccato e la ribellione è sempre grande, l'assidua premura del Padre è la garanzia che la profezia non viene meno e la riconciliazione è sempre possibile.

Link di approfondimento alla liturgia del giorno:

Prima lettura di Ger 7,23-28
Commento del 24/03/2022

Sal 95 (94),1- 7
Commento del 05/08/2021

Vangelo di Lc 11,14-23
Commento del 16/03/2023


Commenti

  1. Ascoltate la mia voce
    Si donami sempre di Ascoltare TE e non ALTRO,per la mia qualità di vita
    Fammi scacciare i miei demòni col TUO aiuto
    Amen

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  2. "Io vi ho inviato con assidua premura tutti i miei servi, i profeti".
    Il mio Dio si prende cura.
    Di un popolo.
    Di me.
    Dell'umanità.
    "Io vi ho inviato con assidua premura tutti i miei servi, i profeti".
    Non è un Dio lontano.
    Non è un Dio assente.
    Non è un Dio distratto.
    Ha premura.
    Ha compassione.
    È amore.
    "Io vi ho inviato con assidua premura tutti i miei servi, i profeti".

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