Vangelo del 24 marzo 2024 - Domenica delle Palme

Versò il profumo sul suo capo
Mc 14,1-9

"1 Mancavano due giorni alla Pasqua e agli Azzimi, e i capi dei sacerdoti e gli scribi cercavano il modo di catturarlo con un inganno per farlo morire.
2 Dicevano infatti: «Non durante la festa, perché non vi sia una rivolta del popolo».
3 Gesù si trovava a Betània, nella casa di Simone il lebbroso. Mentre era a tavola, giunse una donna che aveva un vaso di alabastro, pieno di profumo di puro nardo, di grande valore. Ella ruppe il vaso di alabastro e versò il profumo sul suo capo. 4 Ci furono alcuni, fra loro, che si indignarono: «Perché questo spreco di profumo? 5 Si poteva venderlo per più di trecento denari e darli ai poveri!». Ed erano infuriati contro di lei.
6 Allora Gesù disse: «Lasciatela stare; perché la infastidite? Ha compiuto un'azione buona verso di me. 7 I poveri infatti li avete sempre con voi e potete far loro del bene quando volete, ma non sempre avete me. 8 Ella ha fatto ciò che era in suo potere, ha unto in anticipo il mio corpo per la sepoltura. 9 In verità io vi dico: dovunque sarà proclamato il Vangelo, per il mondo intero, in ricordo di lei si dirà anche quello che ha fatto»".

La ricca liturgia della Domenica delle Palme ci propone due capitoli del vangelo di Marco che ripercorrono tutta la passione, fino alla morte di Gesù e alla deposizione dentro il sepolcro nuovo.
Il brano inizia con le ultime ore del Maestro, l'apice della sua vittoria, secondo i discepoli, che la domenica assistono euforici all'entrata a Gerusalemme. La folla con fronde di alberi aveva inneggiato al Figlio di Davide, al Messia che finalmente arrivava per liberare il popolo.
Ma Gesù è lucidamente consapevole che trovarsi nella città santa è porgere il fianco ai suoi nemici. Quelle sono le sue ultime ore prima della condanna, della cattura e della messa a morte.
È una spaccatura drammatica tra ciò che vive Gesù, deciso a fare la sua strada fino in fondo, e il tumulto della folla che vive l'attesa della grande festa dell'anno accorrendo nella capitale, cercandosi un posto per pernottare e per banchettare con l'agnello immolato e mangiato insieme per il memoriale del passaggio dalla schiavitù alla liberazione. E' un fatto passato che torna a farsi presente in Israele e tutti vogliono parteciparvi.

"Mentre era a tavola, giunse una donna".

In un convito maschile le donne potevano entrare solo per servire gli uomini.
Questa donna entra e rimane, divenendo il centro della scena. E' un'importuna che interrompe i discorsi importanti, che si intromette nelle questioni di chi decide le sorti della vita.
Una donna, serva, ultima, non invitata, fa un gesto sbalorditivo e diventa il profeta che rivela la vera identità di chi è tra i commensali a Betania.

"Aveva un vaso di alabastro, pieno di profumo di puro nardo, di grande valore".
Colpisce il valore smisurato di questo profumo che come costo supera di molto quelli dei nostri stilisti! Infatti più avanti il brano rivela che il valore sul mercato sarebbe stato di "trecento denari".
Quando non so dare un valore alla valuta di duemila anni fa a Gerusaleme, ricordo il prezzo della vita di Gesù e quella del campo coprato dai sacerdoti col prezzo pagato per tradirlo: solo trenta denari!
Vale sosì poco la vita umana? Eppure la donna dà a Gesù un altro valore, ben più realistico, il valore dell'amore!
Vaso prezioso spezzato, profumo versato: è la vita stessa di Gesù che viene recisa per spandere la sua preziosità dappertutto!

"Ella ruppe il vaso di alabastro e versò il profumo sul suo capo".
Mancano due giorni alla Pasqua ma nella casa di Simone il lebbroso si realizza già il passaggio alla liberazione!
La donna con un gesto d'amore, che nessuna opportunità e nessuna limitazione sociale riescono a fermare, unge il capo del Messia, del consacrato del Signore, spargendo il profumo della vita su tutta la casa, su tutta Gerusalemme, su tutta l'umanità.
Gesù, come al battesimo nel Giordano, prende il dono che gli si porge, lascia fare e il gesto di rivelazione che spetterebbe al Padre, è fatto da una donna.
L'umanità disprezzata, peccatrice, debole, non considerata, unge da sacerdote il suo Messia.
"Ha fatto ciò che era in suo potere": investita del potere divino, la donna diventa colei che mostra il Salvatore, la profetessa che indica la salvezza.

Link di approfondimento alla liturgia del giorno:

Prima lettura di Is 50,4-9
Commento del 05/04/2023

Salmo 22 (21),1-11
Commento del 02/05/2021

Seconda lettura di Fil 2,6-11
Commento del 14/09/2019

Vangelo di Mc 14,1-9
Commento del 28/03/2021

Commenti

  1. "Ella ruppe il vaso di alabastro
    e versò il profumo sul suo capo".
    Il capo di Gesù avvolto dal profumo.
    La vita di Gesù profuma.
    La morte di Gesù profuma.
    Tutto di lui lascia una scia profumata, luminosa, amabile.
    "Ella ruppe il vaso di alabastro
    e versò il profumo sul suo capo".
    Lasciare andare il profumo,
    lasciare diffondere la luce,
    lasciare crescere il bene,
    sono vie divine.
    "Ella ruppe il vaso di alabastro
    e versò il profumo sul suo capo".

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  2. Ci furono alcuni, fra loro, che si indignarono!
    Quante volte chi si indigna è quello che ha più scheletri nell'armadio?
    Sempre!
    Il gesto che fa la donna,è dettato dal Suo cuore,permeato di amore e di dono.
    (il significato teologico,lo lascio a chi di dovere).
    Ma quello che tengo a risuonare stamane,è questo;non farmi mai brontolare sull'operato ALTRUI,soprattutto quando non capisco quel determinato gesto!
    Amen

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