Salmo del 15 marzo 2024

Non sarà condannato
Sal 34 (33),21-23

"21 Custodisce tutte le sue ossa:
neppure uno sarà spezzato.

22 Il male fa morire il malvagio
e chi odia il giusto sarà condannato.

23 Il Signore riscatta la vita dei suoi servi;
non sarà condannato chi in lui si rifugia".


Il Salmo 34 è un canto di benedizione per i poveri di Jawhe, per coloro che non hanno altro che il Signore come rifugio e forza per le loro vite. Solo la fiducia in lui non delude ed è fonte di vera gioia.
Il salmista ci invita alla lode in ogni tempo, a benedire il suo amore ogni giorno, ad accorgerci della sua cura premurosa, specialmente quando il male è alle porte della nostra vita.

"Custodisce tutte le sue ossa:
neppure uno sarà spezzato".

Le ossa nella Bibbia richiamano la parte più nascosta e intima della persona: fino a questo punto il Signore si prende cura dei suoi figli.
Quando ci scruta nelle profondità (cfr. Sal 138,1) non è certo per spiare e trovare spunti di condanna! Piuttosto sappiamo che almeno uno al mondo riesce a guardarci nella verità e ci accoglie così come siamo.
Inoltre il Signore è il custode fedele anche delle parti più nascoste della nostra vita. Nulla è disperso, niente è perduto. Siamo conosciuti come da un amico d'infanzia, uno che sorride dei nostri difetti e non li scopre perché ci vuole bene.

"Il male fa morire il malvagio
e chi odia il giusto sarà condannato".

Il Signore, così attento ad ogni cosa di noi, non custodisce il male, cioè le opere che minano il bene non hanno futuro.
Ciò che in noi è tenebroso, sviato, complicato da un male che ci inquina, non trova posto nella vita eterna, nella vita che non muore.
Potrebbe sembrare che il male sia forte e resistente, ma la fede ci dice che non è così!
Infatti la crudeltà distrugge se stessa, la malvagità è vittima dei suoi stessi raggiri, condannata a svanire nel nulla (cfr. Sal 1,4) davanti al Bene del mondo.
Il Padre distrugge il peccato che fa male a noi, non certo si scaglia contro di noi!

"Il Signore riscatta la vita dei suoi servi".
Il Signore riscatta e libera: così lo conoscono i suoi figli, così ha imparato a conoscerlo il popolo nella sua storia di salvezza.
La vita dei poveri, degli schiavi, degli emarginati, dei profughi, dei disprezzati potrà sembrare nulla agli occhi dei potenti del mondo. Ma lo sguardo benevolo di Dio è proprio su di loro, preziosa è la loro vita.
Come per Israele schiavo in Egitto, così ogni catena è spezzata, ogni aguzzino reso innocuo e i potenti detronizzati.
Il Padre è liberatore, giudice che riscatta, cioè paga di tasca per la scarcerazione dei figli.

"Non sarà condannato chi in lui si rifugia".
Questa è la buona notizia della Scrittura amplificata dal Cristo!
Non c'è condanna per i figli e nessun peccato più revocare la promessa di Dio!
La Pasqua distrugga la paura e faccia risorgere questa certezza: non c'è condanna per me, solo cura, rifugio, comprensione e salvezza.

Link di approfondimento alla liturgia del giorno:

Prima lettura di Sap 2,1.12-22
Commento del 24/03/2023

Dal Salmo 34 (33)
Commento del 08/03/2022

Vangelo di Gv 7,1-2.10.25-30
Commento del 01/04/2022


Commenti

  1. "Non sarà condannato
    chi in lui si rifugia".
    Alla solitudine,
    alla dispersione,
    alla morte,
    "non sarà condannato
    chi in lui si rifugia".
    Per il Suo amore,
    per la Sua compassione,
    per la Sua benevolenza,
    "non sarà condannato
    chi in lui si rifugia".
    Rifugiarsi in Lui è pace,
    è liberazione,
    è vita.
    "Non sarà condannato
    chi in lui si rifugia".
    Beato chi in Lui si rifugia.

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  2. "Il Signore riscatta la vita dei suoi servi".
    Signore stamane non prego per me,che sono nel tepore della mia casa;
    ma per quelli che TU sai essere vittime INNOCENTI di soprusi,asti,discordie,guerre insane.....
    Ti prego dona speranza a tutti i martiri di oggi
    Amen

    RispondiElimina

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