Salmo del 5 agosto 2024

Perché non debba vergognarmi
Sal 119 (118),78-80

"78 Si vergognino gli orgogliosi che mi opprimono con menzogne:
io mediterò i tuoi precetti.

79 Si volgano a me quelli che ti temono
e che conoscono i tuoi insegnamenti.

80 Sia integro il mio cuore nei tuoi decreti,
perché non debba vergognarmi".


Il salmo 119, il più lungo del salterio, è dedicato a meditare e lodare la bellezza, la luminosità, la fecondità della Parola di Dio per oltre un centinaio di versetti.
Dio è fedele e compie ciò che annuncia e promette. Questa fede sostiene la fiducia del salmista anche in mezzo alle grandi prove della vita.

"Si vergognino gli orgogliosi che mi opprimono con menzogne:
io mediterò i tuoi precetti".

Il salmista sa di stare dalla parte giusta, si è scelto la parte migliore senza inganno e senza ipocrisia. Anche sotto gli occhi di un oppressore non smette di meditare la Parola.
La sua preghiera chiede conversione per i suoi avversari. La vergogna sarebbe il primo passo salutare per tornare con i piedi per terra, per scoprire chi si è veramente.
Vergognarsi delle proprie azioni, per la Bibbia, è un sentimento vicino al sentirsi frustrato, deluso. Cadere a terra, rimanere nudo, indietreggiare, scoprirsi inutili, sono esperienze che tutti abbiamo attraversato ma non sono inutili. La sofferenza che accompagna la vergogna richiede una nuova presa di posizione.
Papa Francesco afferma che la vergogna può trasformarsi in virtù quando è riconoscimento del proprio peccato. “A te, Signore, nostro Dio, la misericordia e il perdono. La vergogna a me e a te la misericordia e il perdono”.

"Si volgano a me quelli che ti temono
e che conoscono i tuoi insegnamenti".

Il salmista chiede la compagnia, nel suo cammino, di coloro che come lui hanno fiducia nel Signore e conoscono i suoi insegnamenti.
E' una preghiera che tutti dovremmo fare, un desiderio di comunità credente e formante che continui a sostenerci nel cammino della vita.
La compagnia di altri credenti è di consolazione al cuore, toglie dalla solitudine e dal dubbio se il cammino intrapreso sia quello giusto.
I fratelli sono forza davanti agli ostacoli, correzione se si sbaglia il percorso, stimolo ad ascoltare la Parola che porta frutti reciproci.

"Sia integro il mio cuore nei tuoi decreti,
perché non debba vergognarmi".

Per l'uomo di fede l'antidoto alla vergogna è riscoprire l'integrità del cuore, ricercare sincerità e unità interiore.
La fede è un cammino di consapevolezza: siamo tutti inizialmente pagani, intrisi nella mentalità del mondo che non dà spazio a Dio, al pentimento, alla comunione.
La Parola porta dalla menzogna degli idoli alla verità dell'amore di Dio, dalla divisione di un cuore disorientato ad un cuore unificato in lui e nei fratelli.
Attingiamo alla sapienza di questi versetti, lasciamoci accompagnare dal salmista che ha fatto già questo cammino e lo ha scoperto come liberazione dalla vergogna che fa nascondere davanti al Padre (cfr. Gn 3,10).
La Parola ci fa scoprire la dignità di figli e fratelli, ci fa rialzare la testa da amati, ci fa camminare sicuri perché misericordiati e salvati.

Link di approfondimento alla liturgia del giorno:

Prima lettura di Ger 28,1-17
Commento del 03/08/2020

Salmo119 (118),43-45
Commento dell'11/10/2022

Vangelo di Mt 14,13-21
Commento del 02/08/2021

Commenti


  1. "Sia integro il mio cuore nei tuoi decreti,
    perché non debba vergognarmi".
    Un cuore non diviso,
    non disorientato,
    non chiuso,
    crea in me Signore.
    Un cuore unificato,
    orientato,
    aperto,
    feconda in me
    con la tua Parola.

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  2. Io mediterò i TUOI precetti
    Grazie Signore per quello che mi doni in continuo..........
    Non distogliermi mai da TE
    Amen

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