Vangelo del 27 agosto 2024
Mt 23,23-26
"In quel tempo, Gesù parlò dicendo:
«Guai a voi, scribi e farisei ipocriti, che pagate la decima sulla menta, sull’anéto e sul cumìno, e trasgredite le prescrizioni più gravi della Legge: la giustizia, la misericordia e la fedeltà. Queste invece erano le cose da fare, senza tralasciare quelle. Guide cieche, che filtrate il moscerino e ingoiate il cammello!
Guai a voi, scribi e farisei ipocriti, che pulite l’esterno del bicchiere e del piatto, ma all’interno sono pieni di avidità e d’intemperanza. Fariseo cieco, pulisci prima l’interno del bicchiere, perché anche l’esterno diventi pulito!»".
Gestire il sacro e "usare" Dio per la propria utilità, è il sogno segreto di potenza che c'è in ognuno di noi, raggiunto attraverso la religione.
È appropriarsi dei precetti divini per proteggere il proprio orticello e per sottomettere gli altri con l'aurea della santità.
La storia biblica, ma anche dopo Gesù Cristo, è zeppa di tali nefandezze, tanto più aberranti quanto più potere e denaro erano nelle mani della chiesa.
Farsi belli davanti a Dio, farsi una facciata di integrità morale, non è mai sinonimo di sequela al Cristo.
Gesù si mette come pietra di inciampo davanti a questi intrallazzi, è la pietra su cui si frantuma un'organizzazione che è ingiusta con gli uomini e poi presume che Dio la benedica e la faccia prosperare.
Il Maestro, col suo insegnamento e la sua prassi, dimostra di essere il Messia di Dio mandato a sbaraccare il tempio dalla mercificazione della fede.
"Guai a voi, scribi e farisei ipocriti".
Come dicevamo ieri, ipocrita alla lettera è l'attore che si mette una maschera e recita una parte, facendo vedere la perfezione che non esiste.
La fede rischia di fare questa fine. Anche i discepoli di Gesù sono divorati dalla smania dei primi posti, dal prestigio, dalla gloria umana che ricerca il potere e gli onori (cfr. Mc 10,37).
"Che pulite l’esterno del bicchiere e del piatto, ma all’interno sono pieni di avidità e d’intemperanza".
Gesù porta ad esempio uno dei riti di purità che assolutizzava l'esteriorità e la facciata.
Scribi e farisei sono paragonati alle stoviglie che loro pulivano accuratamente di fuori, dimenticando cosa veniva in esso contenuto.
Questo scimmiottare gesti sacri senza una vera conversione del cuore ha l'assurdità di badare alla bellezza di una tavolata, ma in cui vengono serviti cibi avariati.
"Fariseo cieco, pulisci prima l’interno del bicchiere, perché anche l’esterno diventi pulito!"
È necessario invertire la rotta, cambiare l'approccio di un cammino di crescita. Non bisogna infatti alimentare avidità e separazione dal prossimo, ma lavorare sulla propria immagine di figli, immagine divina, consapevoli di essere peccatori eppure amati.
La nostra realtà si purifica donando e non sottraendo, condividendo e non consumando egoisticamente, accogliendo e non emarginando.
Questo messaggio di Gesù è attualissimo e urgente per il nostro presente soffocato dall'egoismo e dall'apparire come forma di realizzazione e visibilità sociale.
Chi non è riconosciuto "non vale", chi non è bello fuori non ha diritto all'esistenza.
Recuperiamo passo dopo passo la libertà da certi schemi vincolanti che dettano le mode, che ci rinchiudono in maschere vuote e spersonalizzanti.
Ritroviamo la bellezza dell'interiorità coltivata, dedicata agli altri, ricca di carità, ricolma della grazia e della gratitudine.
Link di approfondimento alla liturgia del giorno:
Prima lettura di 2Ts 2,1-3.13-17
Commento del 25/08/2020
Salmo 96 (95),11-13
Commento del 31/12/2022
Vangelo di Mt 23,23-26
Commento del 27/08/2019
"Pulisci prima l’interno del bicchiere, perché anche l’esterno diventi pulito!"
RispondiEliminaTutto parte dal cuore.
Ogni cosa va vissuta dal di dentro.
L' esteriorità, l' immagine,
è solo illusione.
Prima il cuore.
Prima l'interno.
Prima lo spirito.
Così ogni giorno,
in ogni situazione.
"Fariseo cieco, pulisci prima l’interno del bicchiere, perché anche l’esterno diventi pulito!"
RispondiEliminaAPPARIRE
Donami Signore la qualità nelle mie azioni
Qualità di donarmi per quello che sono
Non apparire
Amen
Il nostro corpo è il tempio di Dio. Se trasmettiamo fede , speranza e carità, ogni giorno trasmettiamo amore come ci insegna Gesù, E quel vaso quel bicchiere, che noi siamo, riusciremo a tenerlo pulito fuori e dentro ricevendo lo Spirito Santo.
RispondiEliminaSignore, fa di me uno strumento della tua Pace
RispondiEliminaDov'è odio fa ch'io porti l'Amore
Dov'è offesa ch'io porti il Perdono
Dov'è discordia ch'io porti l'Unione
Signore, dov'è dubbio fa ch'io porti la Fede
Dov'è errore ch'io porti la Verità
E dov'è disperazione la Speranza
Dov'è tristezza ch'io porti Gioia
Dove sono le tenebre ch'io porti Luce
Maestro, fa che io non cerchi tanto ad esser consolato
Quanto a consolare, a consolare
Ad essere compreso quanto a comprendere
Ad essere amato quanto ad amare
Poiché è dando che si riceve
È perdonando che si è perdonati
Morendo che si risuscita a vita eterna
Signore, fa di me uno strumento della tua Pace
Dov'è odio fa ch'io porti l'Amore
E dov'è disperazione la Speranza
Dov'è tristezza ch'io porti Gioia
Dove sono le tenebre ch'io porti Luce
Ch'io porti la Fede, ch'io porti la Speranza
Ch'io porti la Gioia, ch'io porti la Luce
Signore, fa di me uno strumento della tua Pace
Dov'è odio fa ch'io porti l'Amore
Dov'è offesa fa ch'io porti il Perdono
Dov'è discordia ch'io porti l'Unione
Signore, fa di me uno strumento della tua Pace🙏😇♥️🎉🎊🌹🌹🎶🙏