Vangelo del 6 dicembre 2024
E si aprirono i loro occhi
Mt 9,27-31
"In quel tempo, mentre Gesù si allontanava, due ciechi lo seguirono gridando: «Figlio di Davide, abbi pietà di noi!».
Entrato in casa, i ciechi gli si avvicinarono e Gesù disse loro: «Credete che io possa fare questo?». Gli risposero: «Sì, o Signore!».
Allora toccò loro gli occhi e disse: «Avvenga per voi secondo la vostra fede». E si aprirono loro gli occhi.
Quindi Gesù li ammonì dicendo: «Badate che nessuno lo sappia!».
Ma essi, appena usciti, ne diffusero
la notizia in tutta quella regione".
Chi è cieco normalmente si appoggia all'udito per conoscere, per delineare una realtà che non ha contorni se non è colpita dal suono. È una dinamica che il Vangelo presenta spesso perché la fede biblica nasce dall'ascolto (cfr. Rm 10,17), che è il primo passo umano di protendersi verso l'altro, di farlo entrare nella nostra vita..
I due ciechi che incontriamo oggi nella liturgia hanno ascoltato qualcuno che ha parlato loro di Gesù e si mettono in cammino per incontrarlo.
E' la stessa dinamica del nostro cammino oggi.
Da ascoltatori si diventa discepoli, ci si mette a cercarlo, si invoca la sua presenza. Si comincia e si ricomincia sempre così.
"Credete che io possa fare questo?".
È una domanda importante fatta ad ogni discepolo.
Crediamo che Gesù è uno che dice belle parole o ha un vero potere sulla nostra vita? Può fare qualcosa per donarci vita piena ed eterna?
È fondamentale che ognuno ascolti la domanda e si soffermi sopra.
Se limitiamo Gesù ad un bravo divulgatore di bontà, a "buonista" convincente per le faccende di questo mondo, siamo da rimpiangere, dice Paolo, miseramente, perché non abbiamo colto la ricchezza della sua luce (cfr. 1 Cor 15,19).
"Gli risposero: «Sì, o Signore!»".
La risposta è data, pur nelle tenebre, anche se non è tutto chiaro e distinto.
Maestri per noi questi ciechi che "vedono" un chiarore in fondo al tunnel che vivono, che ripongono le loro speranze in una voce che chiede fiducia.
Lo seguono e si lasciano interpellare nel profondo perché sentono che questo galileo può essere il Salvatore.
"Allora toccò loro gli occhi e disse".
I Vangeli sembrano dirci in varie occasioni che la voce non basta: al primo tassello del cammino di fede che è l'annuncio si unisce il tocco della mano benedicente e sanante.
In Gesù, come nel Padre, fatti e parole sono profondamente legati fra loro.
Un discepolo, che si fa interpellare nell'intimità del cuore, sceglie di seguire, si affida alla voce ma tocca anche con mano la salvezza che entra nella sua casa (cfr. Lc 19,9).
"Avvenga per voi secondo la vostra fede".
Gesù sente la loro fede, conosce la fatica che fanno a stargli dietro. Anche se il Maestro continua il suo cammino, questi nuovi discepoli non sono fermati dalla loro invalidità, ma lo seguono e lo inseguono fin dentro la casa.
"E si aprirono loro gli occhi".
La speranza dei ciechi non è andata delusa! Hanno trovato il Maestro che realizza ciò che promette, che vuole sapere dov'è riposto il loro cuore, che li ascolta e li tocca.
Gli occhi si spalancano al Messia tanto atteso e adesso possono vivere la fede che è cammino e sequela, ascolto e opere di carità reciproca.
Camminare con le orecchie aperte al Signore che passa è la via maestra per toccarlo, essere risanati e vedere!
Link di approfondimento alla liturgia del giorno:
Prima lettura di Is 29,17-24
Commento del 02/12/2022
Salmo 27 (26),1
Commento del 25/03/2024
Vangelo di Mt 9,27-31
Commento del 03/12/2021
"E si aprirono loro gli occhi".
RispondiEliminaÈ il miracolo della vita alla nascita.
È il miracolo della vita alla rinascita.
Gli occhi del cuore aperti
per vedere i segni dell' amore.
Gli occhi della mente aperti
per distinguere ciò che passa
da ciò che resta.
"E si aprirono loro gli occhi".
🙏🏻🙏🏻
RispondiEliminaToccò loro gli occhi!
RispondiEliminaTocca i miei,quando guardo spettacoli non degni di essere visti........
Quando guardo da un'altra parte.
Quando non guardo negli occhi l'ALTRO.
Abbiamo bisogno
RispondiEliminadi essere salvati:
vieni Signore
sei Tu la
nostra Speranza
Cecilia