Prima lettura del 31 luglio 2025
"In quei giorni, Mosè eseguì ogni cosa come il Signore gli aveva ordinato: così fece.
Nel secondo anno, nel primo giorno del primo mese eretta la Dimora. Mosè eresse la Dimora: pose le sue basi, dispose le assi, vi fissò le traverse e rizzò le colonne; poi stese la tenda sopra la Dimora e dispose al di sopra la copertura della tenda, come il Signore aveva ordinato.
Prese la Testimonianza, la pose dentro l’arca, mise le stanghe all’arca e pose il propiziatorio sull’arca; poi introdusse l’arca nella Dimora, collocò il velo che doveva far da cortina e lo tese davanti all’arca della Testimonianza, come il Signore aveva ordinato a Mosè.
Allora la nube coprì la tenda del convegno e la gloria del Signore riempì la Dimora. Mosè non poté entrare nella tenda del convegno, perché la nube sostava su di essa e la gloria del Signore riempiva la Dimora.
Per tutto il tempo del loro viaggio, quando la nube s’innalzava e lasciava la Dimora, gli Israeliti levavano le tende. Se la nube non si innalzava, essi non partivano, finché non si fosse innalzata. Perché la nube del Signore, durante il giorno, rimaneva sulla Dimora e, durante la notte, vi era in essa un fuoco, visibile a tutta la casa d’Israele, per tutto il tempo del loro viaggio".
Tutte le tappe, tutti i segni e i prodigi raccontati nel libro sono per noi un vero cammino catechetico ed esistenziale per uscire anche noi dall'idolatria di un dio da usare a piacimento, ad un Padre che accompagna, sostiene, protegge e illumina.
"Per tutto il tempo del loro viaggio, quando la nube s’innalzava e lasciava la Dimora, gli Israeliti levavano le tende".
Un popolo nomade in un deserto inospitale deve adattarsi alle condizioni climatiche, ma non basta per sopravvivere quarant'anni.
Ecco che il Liberatore non si lava le mani dopo la vittoria sull'Egitto e la fuga miracolosa, ma ritiene compito suo guidarlo in un cammino che diremmo impossibile anche ai giorni nostri.
"Se la nube non si innalzava, essi non partivano, finché non si fosse innalzata".
Giorno e notte, incessantemente il segno della presenza è evidente a tutti, nella calura insopportabile del solleone e nel freddo della notte quando il termometro desertico crolla a temperature rigide.
Il Signore si prende cura sempre, accompagnando, sostenendo, nutrendo.
E' una preziosa dinamica che il discepolo impara piano piano, mettendo la propria vita nelle mani di chi la porta al compimento e alla gioia.
"Perché la nube del Signore, durante il giorno, rimaneva sulla Dimora e, durante la notte, vi era in essa un fuoco, visibile a tutta la casa d’Israele, per tutto il tempo del loro viaggio".
Link di approfondimento alla liturgia del giorno:
Prima lettura di Es 40, 16-21.34-38
Salmo 84 (83),4-5
Commento del 06/02/2024
Vangelo di Mt 13,47-53
Commento del 01/08/2024

"Per tutto il tempo del loro viaggio".
RispondiEliminaTempo del viaggio,
tempo di esperienza di Dio.
Tutto il tempo,
tutto sotto gli occhi del Signore.
Il nostro tempo non è nostro,
è di Dio e del suo amore per noi.
La nube del Signore!
RispondiEliminaQui è descritta come nube.
In altri passi ,in altro modo;
ma si evince la bramosìa di circondarci sempre del SUO alone protettivo.
Grazie
Sei il Dio in cammino
RispondiEliminacon noi,
la Tua Presenza
ci accompagna
e ci conforta.
Ti benedico