Prima lettura del 26 luglio 2025
Es 24,3-8
"In quei giorni, Mosè andò a riferire al popolo tutte le parole del Signore e tutte le norme. Tutto il popolo rispose a una sola voce dicendo: «Tutti i comandamenti che il Signore ha dato, noi li eseguiremo!».
Mosè scrisse tutte le parole del Signore. Si alzò di buon mattino ed eresse un altare ai piedi del monte, con dodici stele per le dodici tribù d’Israele. Incaricò alcuni giovani tra gli Israeliti di offrire olocausti e di sacrificare giovenchi come sacrifici di comunione, per il Signore.
Mosè prese la metà del sangue e la mise in tanti catini e ne versò l’altra metà sull’altare. Quindi prese il libro dell’alleanza e lo lesse alla presenza del popolo. Dissero: «Quanto ha detto il Signore, lo eseguiremo e vi presteremo ascolto».
Mosè prese il sangue e ne asperse il popolo, dicendo: «Ecco il sangue dell’alleanza che il Signore ha concluso con voi sulla base di tutte queste parole!»".
La pagina dell'Esodo che meditiamo ci fa assistere ad un solenne rito tribale di Alleanza nel sangue. Nell'antichità il rito era un modo eccelto per stingere una relazione fondamentale. In questo caso si celebra quella più sacra, riferita a Dio.
Un sangue che accomuna, una consanguineità che esprime un legame, una stretta parentela, dà spessore all'identità, colloca l'individuo in una famiglia e lo strappa dalla solitudine che è mortale.
Mosè conosce bene questi riti imparati alla corte del faraone, ma qui non si idolatra un uomo, ma si stringe un patto con questo Dio unico e provvidente, Bagna con lo stesso sangue l'altare, segno della presenza di Dio, e il popolo. Parola di Dio e segno, come sempre nella Bibbia, dicono l'esperienza della fede.
"Mosè prese la metà del sangue e la mise in tanti catini e ne versò l’altra metà sull’altare".
Sangue sull'altare: Dio è presente, assiso in mezzo ai suoi figli, legato in un'alleanza indissolubile.
E' un rito antico che plasticamente dice la promessa da entrambi le parti che si legano col sangue, simbolo della vita. Metà e metà dice comunione, partecipazione. Dio non è estraneo, né distante. Il sangue è la vita, e il rito dice comunione di vita, dell'Israele antico con il suo Dio liberatore.
Sangue sul popolo: lo stesso sangue lega ora il popolo a Dio. Non sono più estranei l'uno all'altro, hanno lo stesso sangue, sono familiari e consanguinei! Noi che abbimo demonizzato il sangue come trasmettitore di malattie, non vediamo di buon occhio una simile pratica, abituati di più all'aspersione con acqua.
Ma per un uomo antico ere un segno difficile da dimenticare, un memoriale fatto di carne e sangue, cioè autenticamente umano, non un segno disincarnato o astratto.
Link di approfondimento alla liturgia del giorno:
Prima lettura di Es 24,3-8
Salmo 50 (49),1-6
Commento del 02/03/2021
Vangelo di Mt 13,24-30
Commento del 24/07/2021

ESEGUIREMO TUTTI I COMANDAMENTI del SIGNORE!
RispondiEliminaSi.
Eseguire;"Portare a termine, realizzare, fare qualcosa che è stato deciso, ordinato o previsto.
In altre parole, è l'azione di mettere in pratica un'idea, un piano, un comando o un'opera".
In questa definizione c'è tanto di ORDINE!
Io voglio ,si eseguire,obbedire ...ma per il mio bene;non viverlo come imposizione.
Grazie
"Ecco il sangue dell’alleanza".
RispondiEliminaNon un contratto.
Non una regola.
Non un impegno di buona volontà.
Alleanza di Sangue.
Nel Suo sangue.
Alleanza vera.
Alleanza per sempre.