Salmo del 10 agosto 2019


Dona largamente
Sal 112 (111)

1 Salmo di Davide. Alleluia.
Beato l'uomo che teme il Signore
e nei suoi precetti trova grande gioia.
2 Potente sulla terra sarà la sua stirpe,
la discendenza degli uomini retti sarà benedetta.
3 Prosperità e ricchezza nella sua casa,
la sua giustizia rimane per sempre.
4 Spunta nelle tenebre, luce per gli uomini retti:
misericordioso, pietoso e giusto.
5 Felice l'uomo pietoso che dà in prestito,
amministra i suoi beni con giustizia.
6 Egli non vacillerà in eterno:
eterno sarà il ricordo del giusto.
7 Cattive notizie non avrà da temere,
saldo è il suo cuore, confida nel Signore.
8 Sicuro è il suo cuore, non teme,
finché non vedrà la rovina dei suoi nemici.
9 Egli dona largamente ai poveri,
la sua giustizia rimane per sempre,
la sua fronte s'innalza nella gloria.
10 Il malvagio vede e va in collera,
digrigna i denti e si consuma.
Ma il desiderio dei malvagi va in rovina".


Cosa rende un uomo pio "beato"?
Questa profonda sapienza che il Salmo ci annuncia parla di due pilastri, due valori che nutrono il fedele: il timore del Signore e la dolcezza della legge che dà gioia e nutrimento a chi non si stanca di esplorarla.
Il salmo 1, a cui subito ci rimanda la lettura, è programmatico di tutto il libro ed esaltava appunto questi due aspetti della fede di Israele.
Fiducia nel Padre e amore per il Vangelo di Gesù, sono i corrispettivi per noi oggi.

"Potente sulla terra sarà la sua stirpe,
la discendenza degli uomini retti sarà benedetta".

Frutti della solidità del cammino del credente sono le copiose benedizioni che, per un israelita, si concretizzano nella discendenza feconda e duratura. La discendenza era stata la molla del cammino di Abramo e sarà sempre la regina delle benedizioni.
Ma il salmo suggerisce che la stirpe che nasce da chi si affida al Signore supera i confini della sua casa e si allarga ad un'accoglienza più vasta e copiosa. La sua casa è prospera di figli che possono nutrirsi di giustizia.
E' l'equità e la rettitudine che ogni padre insegna ad un figlio, con cui una madre allatta e fa crescere. Uomini retti crescono a questa scuola di vita e questo dà la certezza che il bene duri per sempre.

"Spunta nelle tenebre, luce per gli uomini retti:
misericordioso, pietoso e giusto".

Il fedele guidato dal timore del Signore e dalla sua Parola diventa una luce per gli altri ("voi siete la luce del mondo" dice il vangelo) e le tre caratteristiche che si manifestano sono misericordia, pietà e giustizia, prerogative che sappiamo essere del Signore.
Il giusto attinge alla fonte della salvezza e fa risplendere la presenza di Dio nel mondo.

"Felice l'uomo pietoso che dà in prestito".
Necessario fermarci sulla parola "pietà" che spesso, nella Bibbia, ha un'accezione diversa dal significato più ovvio.
Il Cardinale Martini affermava: “La pietà è la tenerezza per Dio, l’essere innamorati di lui e il desiderare di rendergli gloria in ogni cosa".
Significato amplificato: il primo movimento parte dal Signore che largamente ama, il secondo è una risposta dell'uomo amato che si muove empaticamente verso gli altri.
Quest'uomo pietoso "dà in prestito": tanto ha ricevuto e tanto dona agli altri, senza perdere il suo, ma moltiplicandolo.
Ricorda il signore della parabola che partendo, dà in prestito le sue sostanze ai servi affinché le facciano fruttificare (cfr. Mt 25, 14).
La pietà è curvarsi verso gli altri perché la propria vita è stata riempita di un amore traboccante, incontenibile.
Non è quindi l'atteggiamento di chi fa l'elemosina perché si sente superiore ad un povero disgraziato, ma il sentimento di condivisione di ciò che un figlio ha ricevuto dal padre.

"Egli non vacillerà in eterno".
Dare in prestito e amministrare con giustizia, continua il salmo, renderanno il giusto stabile e non vacillante come le canne sbattute dal vento (cfr. Mt 11,7).
La sua vita è stabile sulla roccia della salvezza e le tempeste della vita non potranno abbatterlo (cfr. Mt 7, 24-25)
"Saldo è il suo cuore", "sicuro", "non teme": quanta sottolineatura è messa nei cuori che finalmente possono camminare fiduciosi in Dio!
Il giusto Gesù, nella avventura in balia dei nemici, ci lascerà un senso nuovo di questi versetti: neanche la prospettiva di una morte certa a Gerusalemme lo fermeranno dal realizzare la volontà del Padre.
Noi che, ad ogni piè sospinto, ad ogni bivio, ad ogni strada disconnessa, temiamo di non poter camminare o non vediamo mete possibili, esultiamo all'annuncio che una stabilità duratura è possibile.

"Egli dona largamente ai poveri".
Non dà lo stretto necessario imposto dalla legge, ma è prodigo di beni.
Paolo vede in questo largheggiare uno stile proprio dei discepoli di Gesù (2Cor 9, 6-11).
"Largamente" mi dice le braccia aperte di una madre nel dare principalmente se stessa, il condividere i propri talenti con chi ne è privo, aprire gli occhi a 360 gradi sul mondo bisognoso che ci circonda.
Tanti poveri di beni materiali ci sono su questa terra lacerata da diseguaglianze abissali, ma le povertà che incrociamo tutti i giorni nei visi dei fratelli sono ben più profonde e subdole.
Facile mettersi la coscienza a posto con un versamento, ma ben più faticoso per noi accogliere nella nostra casa, fermarsi a parlare, annunciare che la vita è migliore di come la si possa vedere, aiutare fratelli disperati ad uscire dal un tunnel in cui sono sprofondati.

"La sua giustizia rimane per sempre".

Una sola giustizia ha questa caratteristica: quella del Padre.
Enzo Bianchi scriveva sull'Osservatore Romano: "In Dio non c’è una giustizia alla quale si applica il correttivo della misericordia, ma la sua giustizia è capace di contenere la misericordia, il perdono".
Il pietoso verso gli altri si sintonizza su questa giustizia e le sue opere rimangono perché ha costruito su una solidità che non viene da lui, ma si salda a quella che dà la fedeltà del Signore.

"Il malvagio vede e va in collera, digrigna i denti e si consuma.
Ma il desiderio dei malvagi va in rovina".

Tutto il Salmo ha parlato fino a qui del fedele che vive della Parola.
Qual'è la sorte di chi vive nell'ira, nel desiderare il male per gli altri?
Il malvagio, che fa opere contrarie alla prassi del Padre, si incollerisce davanti al giusto e questo lo consuma, lo distrugge. Il suo desiderio è eliminare chi sta nella beatitudine, ma questo desiderio è destinato al fallimento, i suoi progetti si dissolveranno perché vani. Quest'ultimo versetto è un rafforzativo dei primi 9: mostra, per contrasto, da cosa è stato liberato il giusto.

La via del perdono, della pietà, della misericordia, che Gesù ha percorso e continuamente ci indica, sono gli unici passi che portano alla vita.
Quando il male prende il nostro cuore, la nostra serenità si sgretola e i nostri occhi, inquinati dalla paura, vedono solo male e si convincono che intorno ci sia solo la cattiveria.
Lasciamoci guidare dalla preghiera che i salmi ci mettono sulle labbra, tranquillizziamo il nostro cuore ballerino che cerca di un "centro di gravità permanente" e largamente doniamo ciò che sovrabbondantemente abbiamo ricevuto.

Commenti

  1. E dunque rivelazione del mistero divino della nostra vita di noi poveri peccatori: la vita divina donata e trasferita a noi, come siamo e dove siamo! Perché così “è beato l’uomo che teme il Signore e nei suoi precetti trova grande gioia”! (ver.1). Una cattiva tradizione ci fa accogliere i precetti come pesi. Oggi siamo invitati ad accorgerci che sono doni meravigliosi, perché trasferiscono nella nostra povertà la mirabile bellezza e bontà di Dio!
    (Giovanni Nicolini)

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  2. Non è facile gestire il proprio DNA
    La paura, il timore, l' amor proprio INNATO
    ostacolano l' apertura al diverso
    Diverso visto come corpo estraneo, rompiscatole...
    La strada da fare è una voragine
    Aiutami
    Pietà

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  3. Dio ama chi dona con gioia.

    "Del resto, Dio ha potere di far abbondare in voi ogni grazia perché, avendo sempre il necessario in tutto, possiate compiere generosamente tutte le opere di bene. Sta scritto infatti:
    «Ha largheggiato, ha dato ai poveri,
    la sua giustizia dura in eterno». Grazie a Dio per questo suo ineffabile dono! 2 Cor.9.... il giogo della tua legge è soave o Signore, per chi ti segue nell'amore: la tua presenza di grazia ci attragga a ritrovarti con gioia nelle necessità di ogni fratello.

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  4. Al servo di Dio che dedica la sua vita a fare con amore ciò che piace al Signore è promessa la felicità e alla sua discendenza è assicurata una benedizione. Questa relazione d’amicizia tra Dio e l’eletto crea solidarietà tra il popolo eletto dove ognuno è chiamato a fare giustizia, sull’esempio di Dio stesso. Per il giusto ” si alzerà una luce nelle tenebre”, perché Dio manifesta nei riguardi dei suoi, pienezza di grazia, pietà e giustizia, come lui stesso si è definito il giorno della sua Alleanza. La pace del giusto che ripone la sua fiducia in Dio non sarà mai turbata; e la sua sicurezza profonda lo autorizza a sposare le opzioni più generose. Il giusto sarà glorificato e il senza‑legge subirà l’inevitabile fallimento, sparirà senza vedere la realizzazione dei suoi sogni, che è l’opposto di ogni benedizione.
    (Lino Da Campo)

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