Vangelo del 14 agosto 2019 - Vigilia dell'Assunzione

Beati coloro che ascoltano
Lc 11, 27-28
Messa della Vigilia

"In quel tempo, mentre Gesù parlava alle folle, una donna dalla folla alzò la voce e gli disse: «Beato il grembo che ti ha portato e il seno che ti ha allattato!».
Ma egli disse: «Beati piuttosto coloro che ascoltano la parola di Dio e la osservano!»"


Nella festa dell'Assunzione di Maria al cielo ci soffermiamo su un brano di Luca molto profondo perché mette in luce la maternità nella sua interezza.
Il tema di Dio "madre" è da riscoprire in tutta la Bibbia.
Siamo ormai abituati alle parole di Gesù che si rivolge in preghiera al "papà, "abbà", ma tutta la Scrittura ha la consapevolezza della maternità prodiga verso i figli di questo Dio sui generis che solo la fede ebraica ha tramandato.

Nel Vangelo sembrerebbe che Gesù prenda le distanze dalla madre alle nozze di Cana: "Donna, che vuoi da me? Non è ancora giunta la mia ora" (Gv 2, 4) o molto più polemicamente il vangelo di Marco al cap. 3, 20ss registra che la madre e i suoi parenti lo credevano addirittura pazzo e quando lo vanno a prendere per "curarlo" egli rispose : "Ecco mia madre e i miei fratelli! Perché chi fa la volontà di Dio, costui per me è fratello, sorella e madre" (Mc 3, 34-35).
Anche il brano odierno sembrerebbe polemico e limitante la maternità di Maria, ma guardiamolo più attentamente.

"Mentre Gesù parlava alle folle".
Il brano esordisce con l'occupazione giornaliera più comune di Gesù: parlare a tutti, in ogni luogo dove si fermava.
La sua preoccupazione costante è l'annuncio del Regno per togliere le folle dall'anonimato di ascoltatori asettici e curiosi e farli approdare alla sequela di discepoli conosciuti e amati uno ad uno.

"Una donna dalla folla alzò la voce e gli disse: «Beato il grembo che ti ha portato e il seno che ti ha allattato!»"
Una donna, ascoltandolo, intuisce la beatitudine della madre che lo ha messo al mondo e cresciuto in quella sapienza.
Felice quella madre che ha cresciuto un tale profeta, che lo ha potuto generare alla vita e nutrito con le sue parole amorevoli!
Tutte le donne in Israele speravamo di diventare la madre del Messia. Era considerata la dignità più alta a cui poteva ambire una ragazza.

Ma per leggere in profondità questa beatitudine di Maria dobbiamo partire dall'Annunciazione.
L'angelo le aveva annunciato: "Rallégrati, piena di grazia: il Signore è con te" (Lc 1, 28).
La vita di Maria è inondata di una gioia nuova perché la grazia del Signore l'ha visitata e ha preso dimora in lei.
E Maria toccherà con mano che tanta grazia ha già portato frutto nell'incontro con Elisabetta, sua cugina, che intuisce, al solo vederla, l'entrata della ragazza nella beatitudine perché "ha creduto nell'adempimento di ciò che il Signore le ha detto" (Lc 1, 45)

La Beatitudine è la vita del Padre che entra a far parte della nostra, che ci riempie e cambia la nostra direzione, dal nostro egoismo al desiderio della sua presenza.
Beati sono coloro che ascoltano la Parola tanto da farla diventare carne propria, la sua vita spirito proprio, la sua volontà desiderio proprio.

"Ma egli disse: «Beati piuttosto coloro che ascoltano la parola di Dio e la osservano!»"
Gesù risponde con un di più!
Sempre il suo annuncio spinge le folle all'oltre, quello che neanche era immaginabile e che il Figlio è venuto a donare.
C'è una benedizione universale, una grazia che prende dimora in ogni uomo ed è quella che concepisce il Figlio, che vive dello Spirito del Padre, che si nutre alle mammelle della Scrittura.

"Ci sono due modi di concepire. Una è la concezione animale e il nostro modo di concepire è uguale a quello degli animali, ma uno lo concepisci quando lo ascolti, lo accogli dentro di te, gli lasci spazio e ti entra, e diventa lui la tua vita", cosi ci suggerisce Silvano Fausti.
Letto in questi termini, l'ascolto è molto di più che l'attenzione al parlare di un altro, molto di più che mettere in pratica consigli o precetti.
L'ascolto è la possibilità di accogliere Dio dentro di sé, di concepirlo nella propria vita e di nutrirsene.
Non si è più due cose distinte, ma i due sono una carne sola!
La familiarità con Dio si realizza attraverso l'orecchio. I padri affermavano che Maria, ascoltando le parole e credendo all'annuncio, ha concepito con l'orecchio!
Anche l'iconografia sacra ha preso spunto da questa esegesi dell'Annunciazione, riproducendo la luce dello Spirito che buca l'orecchio di Maria.
Questo apre speranze a noi che, pur non avendolo visto, né toccato, né nutrito, crediamo!
Ogni discepolo diviene "fratello, sorella e madre", ogni figlio può entrare nella realtà del Figlio e farla propria attraverso l'orecchio attento.

Non per merito o bravura, ma è l'ascolto che mette in sintonia: la sua carne diventa mia, il suo viso mia immagine, le sue parole mie lodi.

Nella festa di Maria, che era stata investita dalla grazia di essere la madre del Figlio quel giorno a Nazareth e per prima aveva sentito che il Signore non era più un Dio lontano, esultiamo perché è la prima discepola che ha raggiunto il Figlio nella gloria.
Ella è veramente la Madre di Dio perché lo ha concepito nell'ascolto e il suo cuore si è riempito di una realtà così diversa che c'è voluta tutta la vita e la "passione" della croce per entrare nel suo mistero.
Grazie alle parole di Gesù questa festa si allarga a tutta l'umanità: anche noi "beati" perché allattati con le delizie dalla Parola, portiamo in seno il Figlio che ha preso dimora nell'umanità.

Ad ogni uomo è data la stessa beatitudine della mamma Maria, nell'ascolto incarnato e nella fede che fa già assaporare oggi un dono così grande.

Commenti

  1. Chi ascolta  la  parola,  la  concepisce  e  custodisce  nel  cuore  come Maria,  in  modo  che  in  lui  sia  generato  e  cresca  il  Figlio  sino  alla sua  statura  piena. 
    (Silvano Fausti)

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  2. Questo  testo,  da  un  punto  di  vista  narrativo,  è  uno  dei  più coinvolgenti  per  ciascuno  di  noi  perché  ci  fa  capire  l’importanza delle  parole  e  della  parola  che  finora  abbiamo  letto  e  che  poi vedremo. Cioè  che  addirittura  Dio  è  nostro  figlio,  è  generato  da  noi,  la sua  vita  dipende  tutta  da  noi,  è  nelle  nostre  mani,  è  nella  nostra vita.  È  totalmente  affidato  a  noi  come  è  stato  totalmente  affidato  a Maria.  Per  questo  è  madre  della  Chiesa  e  madre  di  ciascuno  di  noi  e ciascuno  di noi è  chiamato  a essere  come  la  Madre.
    (Silvano Fausti)

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  3. Noi siamo chiamati beati, piuttosto, quelli che ascoltano. Al grembo, al ventre è l’orecchio che si sostituisce, perché il grembo
    genera e l’ascolto ti genera. L’orecchio ti genera, diventi ciò che ascolti. Poi le mammelle servono per crescere. Il custodire: custodire nel ricordo, il tornarci su, il riportare al cuore è esattamente il far crescere, è l’alimentare. Perché nel ricordo, ciò che hai dentro nel cuore più lo ricordi più cresce e meno lo ricordi
    più scompare.
    Questa è la nostra beatitudine. Per questo Luca ha scritto il
    vangelo, perché noi possiamo diventare come Maria perché Cristo sia costantemente presente in noi, fino a quando sarà tutto in tutti, grazie alla testimonianza di ciascuno di noi che, avendo concepito il
    Figlio, diventa a sua volta figlio, testimone del Figlio, ha lo Spirito del Figlio, diventa suo fratello, anche, e stabilisce fraternità con gli altri,
    e gli altri, ascoltando la medesima parola, diventano figli, diventano fratelli e trasmettono agli altri. Fino a quando tutti siamo figli di Dio
    e tutti possiamo dire “Abbà”.
    (Silvano Fausti)

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  4. Tutto è orientato al bene
    C è una grande massa di nuclei, DNA, di senso di appartenenza in ogni popolo, orientato al bene comune
    Chi sta sulle sue mette una maschera
    Ad esempio, questo mio breve soggiorno in terra straniera, mi fa capire quanta accoglienza
    Universalità dell'essere UOMO
    Orientato al bene comune
    Al Regno, infine
    Grazie Signore

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  5. Signore come Maria, non posso fare altro che ascoltarti e riceverti. La tua Parola è la mia vita salvata, mettermi in ascolto e accogliere tutti i tuoi doni è la cosa migliore che posso fare.

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  6. "La Beatitudine è la vita del Padre che entra a far parte della nostra, che ci riempie e cambia la nostra direzione, dal nostro egoismo al desiderio della sua presenza."

    Bellissimo questo passaggio...la vita del Padre diventa la mia vita che cambia direzione....cresce sempre più il desiderio della sua presenza... con te tutto è possibile....questo mi fa sentire beata

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