Salmo dell'11 gennaio 2020


Fa soffiare il suo vento
Sal 147,12-20

"12 Celebra il Signore, Gerusalemme,
loda il tuo Dio, Sion,

13 perché ha rinforzato le sbarre delle tue porte,
in mezzo a te ha benedetto i tuoi figli.

14 Egli mette pace nei tuoi confini
e ti sazia con fiore di frumento.

15 Manda sulla terra il suo messaggio:
la sua parola corre veloce.

16 Fa scendere la neve come lana,
come polvere sparge la brina,

17 getta come briciole la grandine:
di fronte al suo gelo chi resiste?

18 Manda la sua parola ed ecco le scioglie,
fa soffiare il suo vento e scorrono le acque.

19 Annuncia a Giacobbe la sua parola,
i suoi decreti e i suoi giudizi a Israele.

20 Così non ha fatto con nessun'altra nazione,
non ha fatto conoscere loro i suoi giudizi".


Meditiamo oggi la seconda parte del Salmo 147 soffermandoci sulle belle immagini che usa il salmista per dire l'azione continua e provvidente di Dio per noi!
La Parola di Dio è un messaggio veloce che corre per realizzare la potenza che contiene, benedizione delle stagioni e per i secoli, nutrimento della terra che la riceve e ricambia con i suoi doni.

"Celebra il Signore, Gerusalemme,loda il tuo Dio, Sion".
Il monte Sion, la città di Gerusalemme è il luogo della dimora del Signore dei Signori, è il luogo della lode per eccellenza.
Israele scopre che il Signore si è scelto un luogo sulla terra e che il suo desiderio è dimorare tra gli uomini.
"Perché invidiate, montagne dalle alte cime,
la montagna che Dio ha desiderato per sua dimora?
Il Signore l'abiterà per sempre" (Sal 68,17).


"Perché ha rinforzato le sbarre delle tue porte,in mezzo a te ha benedetto i tuoi figli".
La paura di Gerusalemme era di essere ancora assediata ed espugnata.
Il guardiano della città, colui che la protegge, è il Signore che si è preso cura dei suoi figli, dando loro sicurezza e benedizione; li ha messi cioè in condizione di poter vivere nella pace.

"Manda sulla terra il suo messaggio:
la sua parola corre veloce".

Il Dio della Bibbia è parola continua, che parla sempre, in tanti modi diversi, e il suo messaggio è inarrestabile, non conosce confini e barriere.
Nasce in questi versetti una bella teologia della Parola, che culminerà nella certezza che il Verbo si è fatto carne e vive in mezzo a noi (cfr. Gv 1,1-14).

"Fa scendere la neve come lana,
come polvere sparge la brina,
getta come briciole la grandine:
di fronte al suo gelo chi resiste?".

Isaia paragona la parola alla pioggia e alla neve (cfr. Is 55,10-11) che vanno e vengono, per fecondare, nutrire e portare vita.
Nel Salmo la prospettiva è quella del riposo imposto dal Signore ad un paesaggio invernale: neve, grandine, brina, col loro gelo diventano la quiete che fa riposare il bosco, che lo ferma dalla fecondità.
E come il Signore ha voluto la quiete gelata, così la forza della parola ridarà la possibilità di vita nuova:

"Manda la sua parola ed ecco le scioglie,
fa soffiare il suo vento e scorrono le acque".

Dove sembrava ci fosse morte, la “ruah”, il “soffio di Dio” rinnova e rinasce la vita.
E per la nostra vita è come per il bosco, in cui c'è "un tempo per tacere e un tempo per parlare" (Qo 3,7).

Accogliere e sintonizzarsi sui tempi che Dio manda, è accogliere Vita dove noi vediamo solo morte.

"Annuncia a Giacobbe la sua parola,
i suoi decreti e i suoi giudizi a Israele".

Questa parola potente e creatrice di vita è proclamata su Giacobbe, tutto Israele beneficia di questo dono divino.
Se ci si domanda in un periodo di confusione: "il Signore dov'è?", stiamo certi che, come in un eclissi, presto finisce il buio e si mostra la potenza della luce che non si era mai spenta.
I giudizi del Signore sono una luce che risplende, la salvezza che rischiara il cammino, decreti che stabiliscono l'eredità di Giacobbe stabile per sempre.

"Così non ha fatto con nessun'altra nazione,
non ha fatto conoscere loro i suoi giudizi".

Israele è cosciente di questo dono e si sente privilegiato. È un tesoro che il popolo dell'ascolto non si è fatto strappare ed è stata la sua forza che ha attraversato i secoli senza perdersi.
Questo dono prezioso si è riversato sul nuovo Israele, sulla comunità nata dalla volontà del Padre di rivelare i suoi giudizi di salvezza a tutti i popoli.
L'ascensione di Gesù sarà il momento in cui si rivela questo desiderio agli apostoli, affinché lo Spirito faccia soffiare il dono "fino agli estremi confini della terra" (At 1,8).

Viviamo della stessa certezza di Israele, viviamo da figli amati, ognuno di noi si senta figlio prediletto, e la Parola diventerà in noi forza vitale, fonte di vita che non muore.

Commenti

  1. Gerusalemme riedificata ha visto consolidata la sua sicurezza di fronte ai popoli confinanti che ora la temono e hanno sospeso le ostilità contro di essa: “Ha rinforzato le sbarre delle tue porte (...). Egli mette pace nei tuoi confini”.
    Dio ha benedetto i gli abitanti di Gerusalemme - “in mezzo a te” - e di riverbero tutti gli abitanti di Giuda. Non manca per questo la prosperità materiale: “Ti sazia con fiore di frumento”, cioè con la miglior qualità di farina.
    Egli invia la sua Parola a Israele per mezzo dei profeti postesilici, ed essa si diffonde velocemente.
    Ma la sua Parola oltre che essere luce per gli uomini è anche creatrice. E' per la sua parola creatrice che viene il freddo, scende la neve, la grandine, la brina, ma segue però il caldo, lo scioglimento delle nevi, lo scorrere delle acque dai nevai. Inverno, temporali, bel tempo sono sotto il comando della sua Parola. 
    (novena.it)

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  2. Ma, oltre a far risorgere le mura della città, a benedirla e a pacificarla nella sicurezza, Dio offre ad Israele altri doni fondamentali: è ciò che si descrive nella finale del Salmo. Là, infatti si ricordano i doni della Rivelazione, della Legge e delle prescrizioni divine: «Annunzia a Giacobbe la sua parola, le sue leggi e i suoi decreti a Israele» (Sal 147,19).

    Si celebra, così, l’elezione di Israele e la sua missione unica tra le genti: proclamare al mondo la Parola di Dio. È una missione profetica e sacerdotale, perché «qual grande nazione ha leggi e norme giuste come è tutta questa legislazione che io oggi vi espongo?» (Dt 4,8). Attraverso Israele e, quindi, attraverso anche la comunità cristiana, cioè la Chiesa, la Parola di Dio può risuonare nel mondo e diventare norma e luce di vita per tutti i popoli (cfr Sal 147,20).
    (viverevangelo.it)

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  3. Il dio dell' alleanza, il Dio fedele, ha tenuto fede alla sua parola..ma il più grande dei doni di Dio è proprio questa sua "Parola" . Con un balzo improvviso il salmo si innalza e si dilata verso spazi imprevisti. La sua. "Parola" è si quella che crea, quella che "fa scendere la neve" così come " scioglie il gelo" ma la sua parola è anche e soprattutto il "messaggio" di Dio che corre veloce per salvare il duo popolo. Questo è il dono per eccellenza. Troviamo ripresa questa tematica nel prologo di Giovanni.....

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  4. O Dio, che nella pienezza dei tempi mandasti il tuo Verbo, nato da Donna, perché ricevessimo l adozione a figli, accogli la lode della tua Chiesa, e conservala fedele nel custodire e diffondere la tua Parola

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  5. Nel sacrificio della messa la Parola diventa Carne e ci fa partecipi della vita divina. È questa certezza della fede che deve farci superare sempre i momenti bui della sofferenza.

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  6. "Viviamo da figli amati,
    ognuno di noi
    si senta figlio prediletto
    e la Parola diventerà in noi forza vitale,
    fonte di vita che non muore."

    C'è un tempo per morire
    e un tempo per vivere...
    Oggi
    mi sento figlia Tua Pa',
    figlia amata,
    figlia prediletta,
    perché soffi continuamente sulle mie morti...
    risuscitandomi !!!

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