Seconda lettura di domenica 5 gennaio 2020
In lui ci ha scelti
Ef 1,3-6.15-18
"Benedetto Dio, Padre del Signore nostro Gesù Cristo,
che ci ha benedetti con ogni benedizione spirituale nei cieli in Cristo.
In lui ci ha scelti prima della creazione del mondo
per essere santi e immacolati di fronte a lui nella carità,
predestinandoci a essere per lui figli adottivi
mediante Gesù Cristo,
secondo il disegno d’amore della sua volontà,
a lode dello splendore della sua grazia,
di cui ci ha gratificati nel Figlio amato.
Perciò anch’io, Paolo, avendo avuto notizia della vostra fede nel Signore Gesù e dell’amore che avete verso tutti i santi, continuamente rendo grazie per voi ricordandovi nelle mie preghiere, affinché il Dio del Signore nostro Gesù Cristo, il Padre della gloria, vi dia uno spirito di sapienza e di rivelazione per una profonda conoscenza di lui; illumini gli occhi del vostro cuore per farvi comprendere a quale speranza vi ha chiamati, quale tesoro di gloria racchiude la sua eredità fra i santi".
Inno bellissimo, che nella sua interezza ci parla della realtà di Dio Padre, del Figlio e dello Spirito a nostro favore, tutti protesi con le opere verso di noi.
Nella liturgia di oggi meditiamo la parte che riguarda il Padre, creatore e fonte della salvezza.
"Benedetto Dio, Padre del Signore nostro Gesù Cristo, che ci ha benedetti con ogni benedizione spirituale nei cieli in Cristo".
Paolo inizia dalla constatazione che la benedizione è un flusso d'amore che parte da Dio e arriva fino a noi. Ogni tipo di benedizione ogni bene possibile ci è donato dal Padre. Questo flusso, sorgente d'amore ci raggiunge, cambia il nostro cuore e torna al Padre, proprio come una "corrispondenza di amorosi sensi", direbbe Foscolo, diventando un fiume sempre più grande di benedizione.
"In lui ci ha scelti prima della creazione del mondo".
Il Padre ha un piano per niente lasciato al caso, niente nel mondo è dovuto al caos, alla confusione o all'indefinito.
Il fedele scopre, nell'ordine delle cose, un piano strategico, meraviglioso, che ha organizzato tutta la storia per far raggiungere con la salvezza le sue creature. Noi non siamo un errore della natura: noi siamo stati scelti!
"Per essere santi e immacolati di fronte a lui nella carità".
Santità e libertà dal peccato: questo ha operato la carità di Dio per noi!
Non perfezione morale e impeccabilitá, ma carità incessante, potenza senza riserva di Dio che rinnova continuamente e risana dalle ferite mortali del peccato.
Nel Prologo Giovanni dice: "Dalla sua pienezza noi tutti abbiamo ricevuto
e grazia su grazia". (Gv 1, 16) Per grazia siamo santi, per grazia siamo immacolati di fronte a lui!
E solo per la carità di Dio sono finalmente possibili santità e pienezza di vita per ogni uomo. Ritorna la verità della parola dell'angelo a Maria: "Nulla è impossibile a Dio" (Lc 1, 37).
"Predestinandoci a essere per lui figli adottivi
mediante Gesù Cristo".
In Gesù Cristo il Padre vede e sceglie ogni uomo come figlio.
Figli voluti, scelti, già nel Figlio pre-destinati: cioè il nostro essere figli precede la nostra esistenza.
Non è quindi risultato della nostra vita integerrima, ma desiderio e volontà del Padre di portarci nella sua stessa vita, di donarci la dignità del Figlio.
La scelta di cui parla Paolo è l'elezione, atto giuridico vero e proprio nella società ebraica. Appena la madre partoriva, il nascituro veniva posto ai piedi del padre; se egli lo prendeva e lo elevava al cielo, quel figlio era eletto, adottato, ed era finalmente suo figlio. Da quel momento in poi il padre gli imponeva il nome ed entrava a far parte ufficialmente della famiglia.
Ma penso anche alla scelta operata da un re che non aveva un figlio legittimo: adottava un servo, un condottiero, riconoscendo, nel migliore del suo regno, l'unico in grado di prenderne il posto alla sua morte.
Noi siamo principi primogeniti agli occhi del Padre, noi siamo stati elevati alla dignità di figli, in quanto scelti, voluti nel Figlio, e prima che tutto avvenisse, prima di ogni caduta, prima di ogni guaio che il nostro cuore limitato potesse combinare..
"Secondo il disegno d’amore della sua volontà".
Perché si è realizzata questa realtà incredibile? Perché a Dio è piaciuto così! (cfr. Mt 11, 26).
Tutto questo è frutto della sua volontà amante che precede ogni storia ed ogni vita. In principio c'è Dio Amore e in ogni cosa creata da lui si scopre questa immagine, questo riflesso di divinità.
"Questa è la volontà di Dio: la vostra santificazione" (1Ts 4, 3), dirà Paolo alla comunità di Tessalonica.
"A lode dello splendore della sua grazia,
di cui ci ha gratificati nel Figlio amato".
Tutto questo manifesta e accresce lo splendore del suo amore gratuito e immeritato, donato a noi in abbondanza nel Figlio amato.
Noi siamo "gratificati", non come pensiamo noi che vorremmo battute le mani quando facciamo "i buoni"!
Siamo rivestiti gratis della stessa dignità del Figlio e questa realtà è epifania di quanto il Padre ci ami! Il nostro cuore e quello di tutta l'umanità che lo scopre non può che elevare lodi e benedizioni a colui che tutto ci ha dato.
"Perciò anch’io, Paolo".
In prima persona il missionario dell'umanità intera contempla questo mistero dell'origine. Nel suo cuore si è fatta chiara tutta la bellezza e la gratuità dell'amore Paterno e Materno di Dio.
L'apostolo delle genti, che ha ricevuto notizia della fecondità e luminosità della fede della comunità da lui fondata ad Efeso, ringrazia il Signore per l'opera meravigliosa di Dio nella vita dei suoi figli.
E alla lode unisce la preghiera perché i credenti possano continuamente ottenere in dono "uno spirito di sapienza e di rivelazione per una profonda conoscenza di lui", e crescere nell'esperienza, nel toccare con mano, ogni giorno, l'amore che dal principio li ha resi figli.
"Illumini gli occhi del vostro cuore per farvi comprendere a quale speranza vi ha chiamati, quale tesoro di gloria racchiude la sua eredità fra i santi".
Gli occhi della fede, l'occhio interiore o terzo occhio (come lo chiamavano alcuni padri della chiesa) ha bisogno di vedere la luce piena che splende ormai nel mondo e che rivela il volto Paterno e Materno di Dio.
Non si arriva a tale comprensione se non per grazia: lo Spirito ci spinge verso "la verità tutta intera" (Gv 16, 13).
Speranza, tesoro, eredità, parole che dicono il presente e il futuro di noi figli. Scoprire nell'annuncio e comprendere nello Spirito tutto il nuovo della nostra situazione porta una speranza fondata, umilmente sicura, che da alla nostra vita nuovo slancio.
Ma quant'è grande la speranza a cui siamo stati chiamati! Veramente soffermarsi e contemplare questo meraviglioso disegno, porta una gioia mai provata nel nostro cuore, apre ad una speranza che non si avvilisce e non si spaventa di fronte alle tempeste della vita!
Sia Benedetto Dio perché vuole che comprendiamo sempre di più il suo mistero e desidera che sempre più gustiamo i suoi doni immensi.
In lui ci ha scelti prima della creazione del mondo per essere santi e immacolati di fronte a lui nella carità,
RispondiEliminaPaolo ci spiega ora in cosa consista questa benedizione. Si tratta della sua scelta, Egli ci ha scelti, ci ha eletto, come aveva scelto il popolo di Israele. C’è un’iniziativa gratuita di Dio che precede ogni presupposto o pretesa umana. E’ una gratuità che parte dal Padre e ha avuto inizio prima della creazione del mondo. Non si tratta tanto di un dato temporale, quanto piuttosto la gratuità di questa iniziativa di Dio, la sua presenza in ogni istante della nostra esistenza. Santi e immacolati ha una tonalità cultuale e liturgica indica cioè la condizione giusta per innalzare a Dio il vero culto, la vera celebrazione.
(Monastero Matris Domini)
Una chiave di lettura essenziale per comprendere il Dio della Bibbia che desidera liberarci da ogni atteggiamento religioso e quindi imprigionante. Tutto va letto dunque nell’ottica del dono, della gratuità. D’altro canto se la scelta, il sogno di Dio è prima della creazione del mondo, come dice la lettera ai cristiani di Efeso, questo è un sogno che noi non abbiamo potuto né generare, né meritare! E’ un dono che ci precede in modo assoluto, un dono non meritato e che non può neanche essere ricambiato, può essere solo accolto.
RispondiElimina(Fabrizio Orestano Cristarella)
Prima ci sta la benedizione con cui Dio ci benedice; siccome la benedizione fondamentalmente è legata con la realtà della vita, con la bellezza, la pienezza e con il mistero della vita. Quindi, che “Dio ci benedica”, vuole dire: Dio ci comunica la vita. È la promessa fatta ad Abramo: «Io ti benedirò… e tu diventerai una benedizione» (Gen 12, 2); ed è quello che viene annunciato (e lo vedremo) alla fine dell’Apocalisse: «Non ci sarà più maledizione» (Ap 22, 3a). La benedizione di Dio entra nell’universo, nella condizione dell’uomo e la trasfigura pienamente cancellando la morte. Quindi la benedizione di Dio è una forza di vita donata all’uomo che vince, anche se per certi aspetti provvisoriamente, la realtà della morte.
RispondiElimina“Dio ci ha benedetto nei cieli, in Cristo” e allora noi benediciamo Dio: la benedizione dell’uomo è risposta alla benedizione di Dio; siccome Dio ha agito, allora l’uomo deve lodare. Anche questa è una legge fondamentale della fede d’Israele: dove Dio opera, l’uomo deve lodare, l’uomo non può tacere. E non può tacere perché solo nella lode dell’uomo l’avvenimento della salvezza diventa perfetto. Non c’è dubbio che l’evento della salvezza è compiuta da Dio nella sua onnipotenza e trascendenza; e nessuno interferisce in questa azione di salvezza perché Dio la dona gratuitamente e l’impone con la sua forza; però questa azione di salvezza diventa completa, piena, nel riconoscimento libero e gioioso dell’uomo.
(www.cistercensi.info)
Noto, con grandissimo dolore, che Dio è assente in tantissimi cuori di persone vicine e lontane.Lo Spirito Santo,il nostro terzo occhio interiore, invada questi cuori con il suo soffio potente e li guidi verso quella speranza a cui tutti siamo stati chiamati.
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