Salmo del 27 gennaio 2020

Conserverò sempre il mio amore
Sal 89 (88), 20-30

"Un tempo parlasti in visione ai tuoi fedeli, dicendo:

«Ho portato aiuto a un prode,
ho esaltato un eletto tra il mio popolo.

21 Ho trovato Davide, mio servo,

con il mio santo olio l'ho consacrato;

22 la mia mano è il suo sostegno,

il mio braccio è la sua forza.

23 Su di lui non trionferà il nemico

né l'opprimerà l'uomo perverso.

24 Annienterò davanti a lui i suoi nemici

e colpirò quelli che lo odiano.

25 La mia fedeltà e il mio amore saranno con lui

e nel mio nome s'innalzerà la sua fronte.

26 Farò estendere sul mare la sua mano

e sui fiumi la sua destra.

27 Egli mi invocherà: «Tu sei mio padre,

mio Dio e roccia della mia salvezza».

28 Io farò di lui il mio primogenito,

il più alto fra i re della terra.

29 Gli conserverò sempre il mio amore,

la mia alleanza gli sarà fedele.

30 Stabilirò per sempre la sua discendenza,

il suo trono come i giorni del cielo".

Ci soffermiamo sul lungo salmo che parla di Davide, commentando i vv. dal 20 al 30. E' Dio che parla e che mostra la grandezza del suo unto, il consacrato Davide, che sarà il prode e il re per eccellenza d'Israele.

"Ho trovato Davide, mio servo,

con il mio santo olio l'ho consacrato".
Davide è l'uomo che “il Signore si è già scelto un uomo secondo il suo cuore e gli comanderà di essere capo del suo popolo” (1Sam 13, 14).
Questo è quello che il profeta Samuele comunica a Saul, il re che viene spodestato, non senza ribellione, da un nuovo prescelto.
E' un giovinetto Davide, non considerato dalla sua famiglia e guardiano di pecore. Chi avrebbe detto che sarebbe diventato messia, unto egli stesso e inoltre segno, anticipazione e progenitore del Messia?!

"La mia mano è il suo sostegno,

il mio braccio è la sua forza".
La mano sicura e il braccio potente del Signore sono due simboli dell'amore fedele di Dio che porta benefici nella nostra vita e la libera lottando contro ciò che ci impedisce di vivere da figli.
Sostegno e forza alla nostra vita vengono dall'ancorarci alla sua mano. Ogni suo consacrato, ogni suo figlio può vantarsi di questo.

"La mia fedeltà e il mio amore 

saranno con lui
e nel mio nome s'innalzerà la sua fronte".
Se il Messia è un re duraturo lo è per la fedeltà del Signore che non viene mai meno! Il Nome luminoso del Signore è appoggio che ci risolleva dalle tante umiliazioni che la vita ci infligge.
Noi gli apparteniamo, facciamo parte della sua famiglia e il Nome suo, che è posto come sigillo su di noi, dice da chi proveniamo e in chi approderemo.

"Io farò di lui il mio primogenito,
il più alto fra i re della terra".
Non solo Davide, ma molto di più colui che nascerà dalla sua casa, il Re Messia, si ergerá su ogni potente, su ogni regno, su ogni impero umano.
Se "su di lui non trionferà il nemico" non trionferà neanche su di noi, sua discendenza.
Il credente riconosce nel primogenito la sorgente di ogni grazia e benedizione che fluisce nella propria vita. Nel Figlio siamo tutti figli. Egli è la primizia (cfr. 1Cor 15, 20) e noi i frutti che seguono.

"Gli conserverò sempre il mio amore,

la mia alleanza gli sarà fedele".
È bello sentire ripetere questa promessa di amore fedele; non ci stancheremmo mai di ascoltarla!
Ogni mattina un messaggero dovrebbe ripeterlo al nostro cuore che ha bisogno di una ventata di fiducia per rimettersi in moto.
Il Signore conserva il suo amore, cioè lo custodisce per noi, ne fa il tesoro da cui tutti possiamo attingere.
Papa Francesco ha detto alle famiglie in un Angelus: "E' proprio l'amore di Dio che da' senso ai piccoli impegni quotidiani e anche aiuta ad affrontare le grandi prove. Questo e' il vero tesoro dell'uomo''.

"Stabilirò per sempre la sua discendenza,
il suo trono come i giorni del cielo". 
Dopo le tante monarchie a tempo determinato, ognuna portatrice dei suoi guai per Israele, il futuro preparato da Dio è di un altro tipo.
Stabilità e durata eterna: questo è quello che tutti sognamo, quello che cerchiamo di realizzare con le nostre mani, costruendo palazzi e città che saranno inevitabilmente distrutte.
Un Re per sempre è il nostro sogno, un Signore che "non verrà meno e non si abbatterà, finché non avrà stabilito il diritto sulla terra" (Is 42, 4), che porti a compimento ciò che noi solo abbozziamo, che realizzi il bene che noi vorremmo, che sia la pienezza ai nostri desideri e la sazietà al nostro bisogno d'amore.

Commenti

  1. "ringrazio continuamente il mio Dio per voi, a motivo della grazia di Dio che vi è stata data in Cristo Gesù ,perché in lui siete stati arricchiti di tutti i doni.... Fedele è Dio, dal quale siete stati chiamati alla comunione del Figlio suo Gesù Cristo ,signore nostro." 1cor.1,4.5.9

    RispondiElimina
  2. Abbi pietà, o Signore, della debolezza della tua Chiesa, se talvolta i tuoi figli vacillano, tu non togliere mai la tua grazia , non sottrarre la tua fedeltà.

    RispondiElimina
  3. Il Salmo 89 è uno dei più tragici del salterio e, per questo, non è facile stabilirne l’epoca della composizione: le tragedie sono ricorrenti nella storia e la vicenda di Israele ne attesta numerose. Il salmista si fa portavoce di una comunità che vive il dramma della sconfitta e dell’oppressione. 
    (saveriani.it)

    RispondiElimina
  4. Questa parte centrale del Salmo è interamente dedicata al tema principale, l’elezione dell’eletto, del Messia, del Cristo. Così Dio attua quello che aveva annunciato e che era il grande atteso nella storia del Popolo di Dio. Davide è l’eletto, figura profetica di Gesù. Il ver.22 chiarisce bene il “segreto” della potenza di questo eletto: “la mia mano è il suo sostegno, il mio braccio è la sua forza”. Questo eletto è la personificazione e l’apice di quello che costituisce la vera potenza dell’intero Popolo di Dio in tutta la sua storia, per cui in certo senso è proprio la sua “debolezza”, che è il suo stesso abbandono pieno alla protezione del Signore, che fa di lui il “prode” di cui dice il ver.20. Per questo Dio attribuisce a sé quello che compirà il suo consacrato: “Annienterò davanti a lui i suoi nemici e colpirò quelli che lo odiano”. L’elezione divina è sempre e solo dono, grazia: “La mia fedeltà e il mio amore saranno con lui”(ver.25). 
    (Giovanni Nicolini)

    RispondiElimina
  5. Il dramma dell’Alleanza Potremo mai essere sicuri, Signore, della nostra sorte? E perché pregarti? Per farti memoria di come tu ci hai fatti: per ricordarti le tue promesse. Perché la storia – questa storia di nemici e di guerre – è un assurdo.
    E assurdo è che il nostro peccare – questi insensati errori, questo vano delirare di piccoli esseri umani – è assurdo che possano mutare le tue volontà, influire sui tuoi disegni.
    Quando invece un atto d’amore di povera gente, come delle creature semplici: una preghiera fatta dalle cose, dagli elementi del creato; fatta dal pianto di esseri innocenti non può – non può! – non commuoverti, o Dio: se tu sei quello che i più umili pensano che tu sia.
    (Davide Maria Turoldo)

    RispondiElimina
  6. Egli è la primizia (cfr. 1Cor 15, 20) e noi i frutti che seguono.... Quanta dolcezza contiene questa frase!
    Sentirsi figlia e erede di Gesù è un vanto, io sono la sua famiglia. Ti ringrazio Padre, perché mi fai abitare nella tua casa, perché mi rialzi quando cado e mi sollevi quando sono debole, grazie perché inondi la nostra vita col tuo inesauribile amore.

    RispondiElimina
  7. "Gli conserverò sempre il mio amore,
    la mia alleanza gli sarà fedele".
    Spettacolare la tua fedeltà!
    Chi è come te, Signore?
    Fondamentale per me, per andare avanti, ricordarlo ogni giorno, ogni momento, per essere certa di essere figlia tua, voluta...

    RispondiElimina

Posta un commento

Post popolari in questo blog

Perché un blog con questo titolo?!

Vangelo del 12 gennaio 2019

Vangelo dei domenica 13 gennaio 2019

Salmo 23 per il mio papà

Prima lettura del 21 agosto 2019