Seconda lettura del 24 giugno 2020
Uomo secondo il mio cuore
At 13,22-26
"In quei giorni, [nella sinagoga di Antiochia di Pisìdia,] Paolo diceva:
«Dio suscitò per i nostri padri Davide come re, al quale rese questa testimonianza: «Ho trovato Davide, figlio di Iesse, uomo secondo il mio cuore; egli adempirà tutti i miei voleri».
Dalla discendenza di lui, secondo la promessa, Dio inviò, come salvatore per Israele, Gesù. Giovanni aveva preparato la sua venuta predicando un battesimo di conversione a tutto il popolo d’Israele.
Diceva Giovanni sul finire della sua missione: «Io non sono quello che voi pensate! Ma ecco, viene dopo di me uno, al quale io non sono degno di slacciare i sandali».
Fratelli, figli della stirpe di Abramo, e quanti fra voi siete timorati di Dio, a noi è stata mandata la parola di questa salvezza".
Leggiamo una parte del lungo discorso che Paolo fa nella sinagoga di Antiochia, in cui ripercorre la storia di Israele e del suo Dio.
Da Davide a Gesù: la storia va' da un re consacrato in Israele, a colui che nascerà da quella discendenza, il Re dell'universo!
"Dio suscitò per i nostri padri Davide come re, al quale rese questa testimonianza: «Ho trovato Davide, figlio di Iesse, uomo secondo il mio cuore; egli adempirà tutti i miei voleri»”.
Davide è un personaggio chiave in questo progetto salvifico.
Matteo, per iniziare il suo Vangelo (cfr. Mt 1,1-17), divide la storia in tre grossi blocchi: da Abramo a Davide, da Davide all'esilio babilonese, dall'esilio al Cristo.
Attraverso Davide passa la benedizione promessa ad Abramo e fino alla sua discendenza da cui verrà il Messia.
Il figlio di Iesse è posto al centro della storia, ponte tra la promessa e la realizzazione.
Il popolo aveva voluto ostinatamente un re, ma il prescelto Saul, pazzo per la paura di perdere il potere, era stato detronizzato per volontà del Signore da un giovanetto, Davide.
Per questo Paolo in questo brano cita la Scrittura: "Il Signore si è cercato un uomo secondo il suo cuore" (1Sam 13,14). Rilegge la storia proprio in quest'ottica di continuità e crescita che arriverà all'Uomo per eccellenza, colui che è conforme in tutto al cuore del Padre!
"Dalla discendenza di lui, secondo la promessa, Dio inviò, come salvatore per Israele, Gesù".
La promessa fatta ad Abramo: "Ti renderò molto, molto fecondo; ti farò diventare nazioni e da te usciranno dei re" (Gn 17,6) prevede tanti re da questo ceppo da cui germoglierà il Re Messia.
Gesù è il "figlio di Davide", come la folla lo acclamava, con rami di palma, nell'ingresso a Gerusalemme, perché Dio non si vergogna di legare il suo nome a quello di un uomo.
"Giovanni aveva preparato la sua venuta predicando un battesimo di conversione a tutto il popolo d’Israele".
A questo punto l'apostolo cita un altro protagonista della grande storia della salvezza: Giovanni il Battista.
È colui che prepara l'avvento dell'Unto con l'immersione nelle acque purificatrici del Giordano. E' l'amico dello sposo, mandato avanti ad annunciare le nozze vicine tra lo Sposo e la sposa umanità.
Giovanni è l'ultimo profeta che invita tutti a prepararsi all'accoglienza di un consacrato unico.
"Diceva Giovanni sul finire della sua missione: «Io non sono quello che voi pensate! Ma ecco, viene dopo di me uno, al quale io non sono degno di slacciare i sandali»”.
La gente si era convinta che il Battista fosse il Messia atteso, ma lui con umiltà e fermezza mostra in Gesù lo sposo che tutti aspettano.
Qua sta la grande testimonianza del profeta del Giordano che sa di essere servitore di questo grandioso progetto di salvezza e si mette da parte per fare crescere lui.
"Fratelli, figli della stirpe di Abramo, e quanti fra voi siete timorati di Dio, a noi è stata mandata la parola di questa salvezza".
Paolo finalmente conclude che tutta questa storia è per noi, tutto preparato dal Padre con cura affinché la salvezza ci raggiungesse!
In quella notte stellata, in cui le miriadi di stelle erano il preveggente sogno di Dio donato ad Abramo (cfr. Gn 15,5), anche noi eravamo presenti, noi sua stirpe, raggiunti oggi da questo annuncio.
Il Battista non ha esaurito il suo compito profetico. Infatti lo sentiamo gridare ad ogni celebrazione eucaristica: "Ecco l'agnello di Dio che toglie i peccati del mondo".
Lui che lo aveva riconosciuto sin dal grembo di sua madre (cfr. Lc 1,41), continua a mostrarci il Cristo, promessa di vita per l'umanità intera, presente e vivificante in mezzo a noi.
«Ho trovato Davide, figlio di Iesse, uomo secondo il mio cuore; egli adempirà tutti i miei voleri». Che espressione bella e carica di speranza. Davide è secondo il cuore di Dio. La storia di Davide non lo lascerebbe pensare. Ma il cuore di Dio e il cuore dell'uomo si incontrano su un altro piano. Il nome Davide in ebraico ha le stesse lettere di amato. L'amore di Dio rende i cuori degli uomini secondo il suo cuore. Creati per amore, per amore siamo salvati. Proprio l'Amore è la nostra salvezza. Davide ripartiva sempre da questa certezza dopo i grandi disastri della sua vita. Io sono amato. Amato è il mio secondo nome, il nome nascosto che mi sarà rivelato.
RispondiEliminaGrazie che mi ami.
RispondiEliminaIo desidero amare, mi viene dalle viscere?
A questo anelo
Amen