Prima lettura del 27 maggio 2021
Chi si sazierà di contemplare?
Sir 42, 15-26
e descriverò quello che ho visto.
Per le parole del Signore sussistono le sue opere,
e il suo giudizio si compie secondo il suo volere.
Il sole che risplende vede tutto,
della gloria del Signore sono piene le sue opere.
Neppure ai santi del Signore è dato
di narrare tutte le sue meraviglie,
che il Signore, l’Onnipotente, ha stabilito
perché l’universo stesse saldo nella sua gloria.
Egli scruta l’abisso e il cuore,
e penetra tutti i loro segreti.
L’Altissimo conosce tutta la scienza
e osserva i segni dei tempi,
annunciando le cose passate e future
e svelando le tracce di quelle nascoste.
Nessun pensiero gli sfugge,
neppure una parola gli è nascosta.
Ha disposto con ordine le meraviglie della sua sapienza,
egli solo è da sempre e per sempre:
nulla gli è aggiunto e nulla gli è tolto,
non ha bisogno di alcun consigliere.
Quanto sono amabili tutte le sue opere!
E appena una scintilla se ne può osservare.
Tutte queste cose hanno vita e resteranno per sempre
per tutte le necessità, e tutte gli obbediscono.
Tutte le cose sono a due a due, una di fronte all’altra,
egli non ha fatto nulla d’incompleto.
L’una conferma i pregi dell’altra:
chi si sazierà di contemplare la sua gloria?"
L'autore del Siracide è pieno di meraviglia e di gioia! La sua esultanza la vuole condividere perché troppo grande, non la riesce a contenere! Il Signore stupisce, emoziona, turba e commuove. Da un'esperienza così coinvolgente se ne esce cambiati e si desidera subito che gli altri la provino con la stessa intensità.
"Ricorderò ora le opere del Signore
e descriverò quello che ho visto".
Le opere del Signore di cui si è fatto esperienza sono da imprimere nella memoria come un sigillo, un dono da custodire,
E' la perla preziosa che una volta trovata non si vuole più perdere (cfr. Mt 13, 45-46); ogni sua parola va coltivata nella memoria, ogni segno della sua misericordia va conservato perché porti ancora nuovi frutti e alimenti la nostra speranza.
"Per le parole del Signore sussistono le sue opere,
e il suo giudizio si compie secondo il suo volere".
Con la sua parola il Signore ha creato ogni cosa e allo stesso modo mantiene tutto in vita: "perché egli parla e tutto è fatto, comanda e tutto esiste" (Sal 33, 9).
La sua è parola di vita.
E tutto cammina sulle vie della sua volontà, che è desiderio di libertà per le sue creature, giudicate affinché attingano alla sua giustificazione.
"Il sole che risplende vede tutto,
della gloria del Signore sono piene le sue opere.
Neppure ai santi del Signore è dato
di narrare tutte le sue meraviglie,
che il Signore, l’Onnipotente, ha stabilito
perché l’universo stesse saldo nella sua gloria".
Come la luce e il calore del sole penetrano ogni angolo della terra, così la gloria del Signore sorge e riempie tutte le creature.
È un amore universale, senza limiti, è una paternità piena che nessun uomo potrebbe eguagliare: il creatore è padre e santificazione di tutto ciò che le sue mani hanno plasmato.
"Egli scruta l’abisso e il cuore,
e penetra tutti i loro segreti".
Mi consola questo annuncio, mi sento tratta fuori dalla solitudine di pensieri che non riesco a comunicare a nessuno!
Qualcuno mi legge profondamente: è un sollievo profondo anche perché non ho paura del suo sguardo, mi sento amata e compresa.
I segreti inconfessabili, in lui, diventano ferite da guarire, pesi da condividere, peccati già redenti.
Se davanti ai suoi occhi tutto è scoperto, finalmente mi sento liberata. Non ci si può nascondere per sempre: vitale è trovare qualcuno davanti a cui svelarsi, essere nudi e non provarne vergogna! (cfr. Gn 2, 25)
"L’Altissimo conosce tutta la scienza
e osserva i segni dei tempi,
annunciando le cose passate e future
e svelando le tracce di quelle nascoste.
Nessun pensiero gli sfugge, neppure una parola gli è nascosta".
Quante volte la nostra mente si è arrovellata e persa davanti ai misteri della realtà! C'è sempre qualcosa di profondo che non riusciamo a cogliere e questo spinge la ricerca umana ad orizzonti sempre più grandi senza però coglierne la fine.
E' proprio vero che delle opere del Signore "appena una scintilla se ne può osservare".
Il Signore ha ogni cosa chiara davanti a sé.
Nessuna incognita, di qualunque epoca, gli è nascosta e niente sfugge alla sua com-prensione, che è prendere con sé, farla propria, amarla.
"Ha disposto con ordine le meraviglie della sua sapienza,
egli solo è da sempre e per sempre:
nulla gli è aggiunto e nulla gli è tolto,
non ha bisogno di alcun consigliere".
E tutto cammina sulle vie della sua volontà, che è desiderio di libertà per le sue creature, giudicate affinché attingano alla sua giustificazione.
"Il sole che risplende vede tutto,
della gloria del Signore sono piene le sue opere.
Neppure ai santi del Signore è dato
di narrare tutte le sue meraviglie,
che il Signore, l’Onnipotente, ha stabilito
perché l’universo stesse saldo nella sua gloria".
Come la luce e il calore del sole penetrano ogni angolo della terra, così la gloria del Signore sorge e riempie tutte le creature.
È un amore universale, senza limiti, è una paternità piena che nessun uomo potrebbe eguagliare: il creatore è padre e santificazione di tutto ciò che le sue mani hanno plasmato.
"Egli scruta l’abisso e il cuore,
e penetra tutti i loro segreti".
Mi consola questo annuncio, mi sento tratta fuori dalla solitudine di pensieri che non riesco a comunicare a nessuno!
Qualcuno mi legge profondamente: è un sollievo profondo anche perché non ho paura del suo sguardo, mi sento amata e compresa.
I segreti inconfessabili, in lui, diventano ferite da guarire, pesi da condividere, peccati già redenti.
Se davanti ai suoi occhi tutto è scoperto, finalmente mi sento liberata. Non ci si può nascondere per sempre: vitale è trovare qualcuno davanti a cui svelarsi, essere nudi e non provarne vergogna! (cfr. Gn 2, 25)
"L’Altissimo conosce tutta la scienza
e osserva i segni dei tempi,
annunciando le cose passate e future
e svelando le tracce di quelle nascoste.
Nessun pensiero gli sfugge, neppure una parola gli è nascosta".
Quante volte la nostra mente si è arrovellata e persa davanti ai misteri della realtà! C'è sempre qualcosa di profondo che non riusciamo a cogliere e questo spinge la ricerca umana ad orizzonti sempre più grandi senza però coglierne la fine.
E' proprio vero che delle opere del Signore "appena una scintilla se ne può osservare".
Il Signore ha ogni cosa chiara davanti a sé.
Nessuna incognita, di qualunque epoca, gli è nascosta e niente sfugge alla sua com-prensione, che è prendere con sé, farla propria, amarla.
"Ha disposto con ordine le meraviglie della sua sapienza,
egli solo è da sempre e per sempre:
nulla gli è aggiunto e nulla gli è tolto,
non ha bisogno di alcun consigliere".
Nessuno può aggiunge o togliere alla sua opera, nessun può dargli consiglio, perché nessuno è pari o superiore a lui. È l'unico ad esistere da sempre e per sempre, ed è lui quindi la sorgente di ogni eternità.
"Tutte queste cose hanno vita e resteranno per sempre
per tutte le necessità, e tutte gli obbediscono.
Tutte le cose sono a due a due, una di fronte all’altra,
egli non ha fatto nulla d’incompleto".
Bellezza, completezza, armonia, caratterizzano le opere del Signore.
"Tutte queste cose hanno vita e resteranno per sempre
per tutte le necessità, e tutte gli obbediscono.
Tutte le cose sono a due a due, una di fronte all’altra,
egli non ha fatto nulla d’incompleto".
Bellezza, completezza, armonia, caratterizzano le opere del Signore.
Niente è lasciato al caso nell'opera sinfonica della creazione. La relazione è in tutto: questo mi risuona ascoltando che l'essere delle cose va a due a due, l'una è di fronte all'altra.
Dio è relazione in sé e questo lo rivela pienamente. Le sue opere si comprendono solo considerandole in una relazione che le trascende e le rimanda al Padre e al Figlio uniti nell'Amore.
"L’una conferma i pregi dell’altra:
chi si sazierà di contemplare la sua gloria?"
Ogni cosa chiama ed evoca un'altra più bella, e più si penetra nella realtà e più si rimane a bocca aperta, stupiti della meravigliosa armonia che si scruta dagli astri più grandi fino alle particelle microscopiche contenute in ogni cellula.
Il Signore è l'immensamente grande, innamorato e presente nell'infinitamente piccolo!
Non possiamo che essere d'accordo con l'autore del Siracide: come un amico, seduto con noi davanti alla bellissima luna di questa notte, ci fa alzare gli occhi al cielo e ci trasmette la sua meraviglia, coinvolgendoci nello stupore e nel ringraziamento per tanta bellezza.
"L’una conferma i pregi dell’altra:
chi si sazierà di contemplare la sua gloria?"
Ogni cosa chiama ed evoca un'altra più bella, e più si penetra nella realtà e più si rimane a bocca aperta, stupiti della meravigliosa armonia che si scruta dagli astri più grandi fino alle particelle microscopiche contenute in ogni cellula.
Il Signore è l'immensamente grande, innamorato e presente nell'infinitamente piccolo!
Non possiamo che essere d'accordo con l'autore del Siracide: come un amico, seduto con noi davanti alla bellissima luna di questa notte, ci fa alzare gli occhi al cielo e ci trasmette la sua meraviglia, coinvolgendoci nello stupore e nel ringraziamento per tanta bellezza.
RispondiElimina"Egli scruta l’abisso e il cuore,
e penetra tutti i loro segreti".
È bello saperlo: il Signore vede oltre le apparenze.
Gli occhi del Signore vedono ogni profondità, in ogni oscurità.
Gli abissi non si sottraggono al suo sguardo.
Il mio cuore non è un mistero per lui.
Vede ogni cosa, comprende ogni cosa, accoglie ogni cosa.
Vede l'invisibile.
Vede oltre.
Vede dentro.
Scruta ogni profondità.
L'apparenza non lo inganna.
Scruta, distingue, discerne.
Benedetto il tuo sguardo Signore.
Benedetta la tua visione profonda.
Benedetto il tuo guardarmi compassionevole.
Benedetta la luce dei tuoi occhi che fa fuggire ogni tenebra.
Guardami, scrutami, liberami.
Ha disposto con ordine le meraviglie della sua sapienza
RispondiEliminaL'ordine è sempre quello che mi ha contraddistinto
Non faccio ,se non programmo,non metto ordine....
Non si può vivere senza una sorta di scaletta quotidiana
L'unica cosa ,per me,che delle volte,la ricerca del programma mi può portare ad esasperare il concetto di ordine,nelk senso che rasenta il maniacale.
Da questo mi devo liberare,seguendo l'ordine che FA ,
QUELLO VERO di Cristo.
Non il mio.