Salmo del 15 maggio 2021

Con grida di gioia
Sal 47 (46)

"1 Al maestro del coro. Dei figli di Core. Salmo.

2 Popoli tutti, battete le mani!
Acclamate Dio con grida di gioia,

3 perché terribile è il Signore, l'Altissimo,
grande re su tutta la terra.

4 Egli ci ha sottomesso i popoli,
sotto i nostri piedi ha posto le nazioni.

5 Ha scelto per noi la nostra eredità,
orgoglio di Giacobbe che egli ama.

6 Ascende Dio tra le acclamazioni,
il Signore al suono di tromba.

7 Cantate inni a Dio, cantate inni,
cantate inni al nostro re, cantate inni;

8 perché Dio è re di tutta la terra,
cantate inni con arte.

9 Dio regna sulle genti,
Dio siede sul suo trono santo.

10 I capi dei popoli si sono raccolti
come popolo del Dio di Abramo.
Sì, a Dio appartengono i poteri della terra:
egli è eccelso".


Inno di ringraziamento al Signore di tutta la terra!
Dal cuore di Israele la lode prorompe in grida di gioia incontenibili e si estende progressivamente fino agli estremi confini della terra.

"Popoli tutti, battete le mani!
Acclamate Dio con grida di gioia,
perché terribile è il Signore, l'Altissimo,
grande re su tutta la terra".

Il Signore compie meraviglie, è ammirabile, crea meraviglia, stupore, è "terribile" cioè irresistibile. Il Creatore compie ogni giorno segni da ammirare che spingono alla lode.
Questo canto straripante ricorda il "Canto del mare", preceduto da funesti presagi di morte e scoppiato in stupore e riconoscenza per le vite degli israeliti, tutte in salvo al di là dei flutti (cfr. Es 15).
Lì si capisce come il Signore sia "terribile per la potenza" (Es 15, 6): dispiega tutta la sua volontà salvifica e nessuno può impedirgliela o contrastarla.

"Egli ci ha sottomesso i popoli,
sotto i nostri piedi ha posto le nazioni".

Strano sentire che un piccolo popolo possa vantarsi di avere sottomesso i popoli, come l'Assiria, Babilonia, l'Egitto.
In effetti Israele è stato sempre un vaso d'argilla schiacciato tra colossi che la pretendevano per il passaggio obbligato lungo la costa. Ma Israele si riconosce il piccolo, l'umile, che non soccombe, che riesce a stare a galla nonostante tutto, vedendo i suoi nemici naufragare e sparire nel nulla.
Per questo continua a cantare al Signore la meraviglia per la vittoria di identità, di durata nei secoli con la sua tradizione e il suo tesoro di fede.
È il Signore la forza del suo popolo, è lui che conduce con passo sicuro i suoi figli.

"Ha scelto per noi la nostra eredità,
orgoglio di Giacobbe che egli ama".

La potenza di Dio è eredità per i figli, condivisa, donata, affinché vivano.
Una porzione ricca ha destinato il Signore al suo popolo, erede dei suoi prodigi e reso libero da ogni dominio di imperatori e potenti. Il Liberatore veglia sulla discendenza dei padri.

"Ascende Dio tra le acclamazioni,
il Signore al suono di tromba.
Cantate inni a Dio, cantate inni,
cantate inni al nostro re, cantate inni;
perché Dio è re di tutta la terra,
cantate inni con arte".
Il Signore, come un prode di ritorno dalla guerra, che col bottino sale nella città che lo attende vincitore, percorre la via trionfale tra i canti di gioia del suo popolo.
Non è più solo il Dio di un popolo ma di tutta la terra. Tutti riconoscono la sua potenza e si uniscono a lodare la sua gloria.
Esprimere lode è un esercizio che apre il cuore e abbatte barriere e divisioni. Chi prega e ringrazia esce dai suoi egoismi e si apre alla compassione con i fratelli, al riconoscersi parte di una globalità di benedizione che abbraccia l'universo..

"Dio regna sulle genti,
Dio siede sul suo trono santo".
È l'icona davanti alla quale il salmo viene cantato. Dio è Re, l'unico vero Re di cui ha bisogno l'umanità. In Cristo sappiamo di che Re parliamo, quale potenza egli dispieghi, mai contro l'uomo, ma su ciò che ne blocca la vita.

"I capi dei popoli si sono raccolti
come popolo del Dio di Abramo.
Sì, a Dio appartengono i poteri della terra:
egli è eccelso".
Immagine beneaugurante e futuristica che apre alla speranza e permette di coltivare la speranza di una umanità unità sotto la signoria dell'unico Signore. Le grandi religioni, ebraica, cristiana e islamica, sono coloro che possono dirsi, per la Scrittura, i popoli "del Dio di Abramo".

Riconoscere che Dio è l'eccelso, che a lui va la lode come potente guida di tutti, è così necessario in questo momento storico in cui non solo siamo piagati dalla pandemia, ma si riaccendono anche focolai di guerra tra le nazioni.
Raccogliamoci in preghiera, riconoscenti davanti al Signore che è Creatore, Liberatore, Amante degli uomini; a lui appartiene la Signoria su tutti.
La religione non sia motivo di divisione perché la preghiera sale all'unico Padre di tutti.
Aiutiamo per ciò che possiamo il processo di avvicinamento dei cuori, valorizziamo quello che ci accomuna cioè la fede nel Dio di Abramo, di Isacco e di Giacobbe.
E distruggiamo le barricate e i muri come a Gerico, "con grida di gioia"!

Commenti

  1. "Sì, a Dio appartengono i poteri della terra;
    egli è eccelso".
    Consolazione e coraggio mi vengono da questa Parola.
    Certezza di essere nelle mani giuste.
    I poteri di questo mondo sono nelle mani del Signore, del Dio vivente, del mio Dio, di mio Padre.
    Niente sfugge alla sua signoria sulle nostre vite.
    Anche i poteri che mi fanno paura appartengono a lui che sa come indirizzarli per il mio bene.
    Nessun potere sopra di Lui, nessun potere senza di lui.
    Tutto è nelle sue mani.
    Tutti siamo nelle sue mani. La mia vita è al sicuro:
    è nelle sue mani.

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  2. "Egli ci ha sottomesso i popoli,
    sotto i nostri piedi ha posto le nazioni".
    Si
    E' veritiero ,la storia ne conferma
    Il SUO operato ha sempre rispettato i popoli
    ha redarguito chi non procede nella direzione giusta;
    ha reso l'equilibrio fra bene e male ,facendo prevalere per GRAZIA il bene;
    chi può inveire contro chi fa le SUE opere di amore?
    E' un papà che protegge i figli.
    Questo mi basta.
    Grazie Gesù!

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