Salmo del 19 maggio 2021

Al Signore appartengono le porte della morte 
Sal 68 (67),18-27

"18 I carri di Dio sono miriadi, migliaia gli arcieri:
il Signore è tra loro, sul Sinai, in santità.

19 Sei salito in alto e hai fatto prigionieri -
dagli uomini hai ricevuto tributi
e anche dai ribelli -,
perché là tu dimori, Signore Dio!

20 Di giorno in giorno benedetto il Signore:
a noi Dio porta la salvezza.

21 Il nostro Dio è un Dio che salva;
al Signore Dio appartengono le porte della morte.

22 Sì, Dio schiaccerà il capo dei suoi nemici,
la testa dai lunghi capelli di chi percorre la via del delitto.

23 Ha detto il Signore: «Da Basan li farò tornare,
li farò tornare dagli abissi del mare,

24 perché il tuo piede si bagni nel sangue
e la lingua dei tuoi cani riceva la sua parte tra i nemici».

25 Appare il tuo corteo, Dio,
il corteo del mio Dio, del mio re, nel santuario.

26 Precedono i cantori, seguono i suonatori di cetra,
insieme a fanciulle che suonano tamburelli.

27 «Benedite Dio nelle vostre assemblee,
benedite il Signore, voi della comunità d'Israele»".


Seguendo la liturgia continuiamo a meditare il Salmo 68, icona della potenza di Dio su tutti i nemici che soffocano la vita e vorrebbero minare l'appartenenza dei figli al Padre.
La lode va sempre allargandosi, coinvolgendo l'intero cosmo.

"I carri di Dio sono miriadi, migliaia gli arcieri:
il Signore è tra loro, sul Sinai, in santità".
È il Dio degli schiavi fuggiti dall'Egitto che con il suo "esercito" ha sconfitto il dio-faraone, ha sgominato il suo esercito, ha mostrato la sua potenza su nemici muniti di carri micidiali, di fronte a schiavi che scappavano a piedi!.

"Sei salito in alto e hai fatto prigionieri -
dagli uomini hai ricevuto tributi
e anche dai ribelli -,
perché là tu dimori, Signore Dio!"

È descritta l'ascesa del vincitore; colui che ha sgominato i nemici ne porta il segno: il bottino di guerra strappato a chi si è ribellato che diventa dono per il suo popolo.
Questo versetto trova il suo compimento nel mistero di Gesù che lotta e vince per l'umanità, prigioniera del peccato e della morte.
Dopo la risurrezione sale al cielo portando al Padre l'umanità redenta e finalmente libera.
Così Paolo fa l'esegesi di questo Salmo:
"A ciascuno di noi, tuttavia, è stata data la grazia secondo la misura del dono di Cristo.
Per questo è detto:
Asceso in alto, ha portato con sé prigionieri,
ha distribuito doni agli uomini" (Ef 4,7-8).

"Di giorno in giorno benedetto il Signore:
a noi Dio porta la salvezza.
Il nostro Dio è un Dio che salva;
al Signore Dio appartengono le porte della morte".

Il Signore è degno di benedizione e di lode perché è Salvatore di tutti.
Il potere sulla morte si mostra in questa immagine illuminante: può aprire e chiudere "le porte della morte" che per noi sono il limite massimo, la fine delle nostre possibilità. Lui ne ha le chiavi e usa questo potere strappando, col dono della sua vita, coloro che la morte teneva prigionieri.

"Sì, Dio schiaccerà il capo dei suoi nemici,
la testa dai lunghi capelli di chi percorre la via del delitto".

Quante risonanze della Scrittura in questo Salmo, quante parole che rilanciano la profezia di Genesi!
La promessa fatta all'umanità già segnata dalla separazione, dalla ribellione e dal peccato è un discendente della donna, uno nato dalla sua stirpe che, nonostante sia insidiato dal male, ne schiaccerà la testa, vincendolo (cfr. Gn 3,15).
Non c'è nemico che resista alla forza del Signore! Ogni oppressore si troverà contro il Signore e la sua forza che libera quanti sono vittime di violenze e soprusi.

"Ha detto il Signore: «Da Basan li farò tornare,
li farò tornare dagli abissi del mare,
perché il tuo piede si bagni nel sangue
e la lingua dei tuoi cani riceva la sua parte tra i nemici»".

Basan è una regione fenicia, storica nemica di Israele, che tende ad opprimere il popolo dell'alleanza. Da lì il Signore farà tornare liberi i suoi figli sconfiggendo per sempre i sanguinari oppressori. Le immagini guerresche sono molto forti per esaltare la drammaticità della situazione e la forza dell'intervento del Dio liberatore.


"Appare il tuo corteo, Dio,
il corteo del mio Dio, del mio re, nel santuario.
Precedono i cantori, seguono i suonatori di cetra,
insieme a fanciulle che suonano tamburelli".
L'attesa della vittoria viene finalmente coronata dall'apparire della nuvola di polvere che annuncia l'arrivo del corteo regale, come quello illustrato nel Cantico dei Cantici dall'amata che aspetta il suo Sposo (cfr. Ct 3 6-8). Già solo il segno della processione vittoriosa decreta la fine della paura, il sollievo per la vittoria di Uno che coinvolge tutti!
Canti e musica aprono il corteo e coinvolgono tutti nella festa e nell'ebbrezza della vita che può esprimersi finalmente libera.

"Benedite Dio nelle vostre assemblee,
benedite il Signore, voi della comunità d'Israele".
Tutti sono invitati ad alzare le voci lodando chi libera e porta doni di vita.
Il Signore siede "in trono tra le lodi d'Israele" (Sal 22,4). E' una vittoria che dal Signore passa in tutti coloro che inneggiano liturgicamente al Re.

La Pasqua è per noi questa vittoria cosmica, la distruzione delle tenebre fitte che sembravano impenetrabili. Le icone ci mostrano il Cristo Risorto che discende ancora una volta; dopo l'incarnazione nella nostra carne, e la discesa è definitiva, ancora più giù, nella nostra morte, per attirare a sé tutti i prigionieri, noi tutti, senza possibilità di salire al Padre. Egli ha le porte della morte ormai scardinate e sotto i suoi piedi, il sepolcro divelto che libera tutte le tombe dell'umanità.
Benediciamo il Signore per tanta grazia, perché la sua potenza è stata messa al nostro servizio, ci è stata donata e ha inondato la terra per farci salire tutti a lui.

Commenti


  1. "Il nostro Dio è un Dio che salva".
    Dio salva.
    Fa passare dalla morte alla vita.
    Dalle tenebre alla luce.
    Dalla terra al cielo.
    Dalla tristezza alla gioia.
    Dal lamento al canto.
    Dalla delusione alla speranza.
    Dalla chiusura all'accoglienza.
    Dall'isolamento alla comunione.
    Dalla sfiducia alla fiducia.
    Dalla stanchezza alla vitalità.
    Dalla maledizione alla benedizione.
    Dalla fuga al ritorno.
    Dalla ribellione alla docilità.
    Dall'incredulità alla fede.
    Salvaci Signore, in te speriamo.

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  2. Regni della terra, cantate a Dio,
    cantate inni al Signore,
    a colui che cavalca nei cieli, nei cieli eterni.
    Ecco, fa sentire la sua voce, una voce potente!
    Riconoscete a Dio la sua potenza....tutto avvolto da Te, tutto in Te, tutto per Te... Consolazione, certezza, speranza, fiducia nascono nel mio cuore.

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  3. Benedite Dio nelle vostre assemblee!

    In questo tempo di saluti ,Paolo se ne va da Efeso,Gesù è asceso al cielo ,
    ecco sono come tanti chiamato a dare man forte alla realizzazione di un Regno di pace e amore.
    Come?
    Con la parola e lo Spirito che ho ricevuto in dono.
    Grazie Gesù!

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