Salmo di domenica 9 maggio 2021

Cantate inni al Signore
Sal 98 (97)

"1 Cantate al Signore un canto nuovo,
perché ha compiuto meraviglie.
Gli ha dato vittoria la sua destra
e il suo braccio santo.
2 Il Signore ha fatto conoscere la sua salvezza,
agli occhi delle genti ha rivelato la sua giustizia.
3 Egli si è ricordato del suo amore,
della sua fedeltà alla casa d'Israele.
Tutti i confini della terra hanno veduto
la vittoria del nostro Dio.
4 Acclami il Signore tutta la terra,
gridate, esultate, cantate inni!
5 Cantate inni al Signore con la cetra,
con la cetra e al suono di strumenti a corde;
6 con le trombe e al suono del corno
acclamate davanti al re, il Signore.
7 Risuoni il mare e quanto racchiude,
il mondo e i suoi abitanti.
8 I fiumi battano le mani,
esultino insieme le montagne
9 davanti al Signore che viene a giudicare la terra:
giudicherà il mondo con giustizia
e i popoli con rettitudine".

Chi ha fatto esperienza della salvezza gratuita e immeritata del Signore, spontaneamente la comunica e vuole farne partecipi più persone possibili.
Questo è l'invito del salmista che coinvolge tutti i fratelli e l'intera creazione nella gioia e nel canto.

"Cantate al Signore un canto nuovo,
perché ha compiuto meraviglie".
I versetti passano in rassegna i vari modi in cui il Signore si rende presente nella creazione e nella storia degli uomini. È lui che compie opere di vita che aprono il cuore e gli occhi alla meraviglia; è lui che suscita sentimenti di ammirazione spontanea e di grande compiacimento. 
È dalla meraviglia nasce la lode. 
Noi, uomini del terzo millennio, proiettati nel futuro, convinti che il progresso potesse essere il toccasana ai tanti mali che affliggono l'umanità, abbiamo vissuto con sgomento una pandemia come se fosse un evento impossibile. In effetti per millenni la terra è stata flagellata da eventi catastrofici di portata anche più grande.
Che senso ha allora aprire oggi l'umanità e la creazione intera alla lode, visto il periodo terribile che ci ha accomunati tutti?
Che senso hanno i Salmi davanti ad eventi incontrollabili da noi?
Tutta la Scrittura è la constatazione dell'impotenza umana che viene soccorsa e aiutata a continuare il suo cammino da un Dio provvido e presente, fedele alle promesse e amante di una povera umanità sofferente.
Per questo il canto si può alzare anche dentro una pandemia che ci destabilizza, per questo la lode ha ragione di essere davanti a tanti segni di rinascita, di solidarietà, di genialità che sta cercando i modi per uscirne insieme.

"Gli ha dato vittoria la sua destra e il suo braccio santo".

La prima meraviglia evidente è che il Signore non è distante e incurante del male che sopportiamo.
E il dolore non viene da altre persone "rovinate" come noi, ma dagli innumerevoli intralci alla vita: la paura, il peccato, la disperazione, la sfiducia e, su tutte, la morte.
I Salmi esaltano continuamente la vittoria che Dio Amore riporta su queste dimensioni opprimenti dell'esistenza.
Ed è un vittoria tutta sua, che noi non possiamo realizzare, in una guerra che non possiamo vincere.
Lui combatte la vera battaglia, ne esce sempre vincitore e noi ne godiamo i frutti di sazietà e conforto.

"Tutti i confini della terra hanno veduto la vittoria del nostro Dio".
C'è un limite alla potenza di Dio? 
Nessuno, perché ogni occhio può vedere che la sua vittoria è universale e si espande in ogni cosa creata.
Tutti vengono coinvolti nella vittoria, per una guerra che solo Dio combatte e vince.
Non c'è più confine che limiti l'appartenenza a lui, né più privilegio di averlo come Dio.
La sua presenza salvifica è dono per tutti e per ognuno.

"Il Signore ha fatto conoscere la sua salvezza, agli occhi delle genti ha rivelato la sua giustizia".

Ma la lode e la riconoscenza si possono esprimere per quello di cui si è fatto esperienza. Per questo il salmista insiste sul mistero comunicato del suo amore, sul dono totale si sé che si esprime nella rivelazione portata a compimento pieno nel Figlio.
La conoscenza della salvezza ci ha raggiunto nella Scrittura e nella tradizione di chi l'ha toccata con mano.
In questo siamo coinvolti: nel farne esperienza personalmente e nel trasmetterla riconoscenti agli altri fratelli.

"Egli si è ricordato del suo amore, della sua fedeltà alla casa d'Israele".
Anche qui meraviglia e stupore: il Signore è fedele a ciò che ha promesso, non viene meno neanche davanti ai nostri rifiuti o alla nostra indifferenza.
Il Signore non agisce in risposta alle nostre opere ma per fedeltà alla sua promessa e al suo amore immeritato e infinito che mai viene meno.
La fedeltà ad Israele è l'anticipo della fedeltà ad ogni popolo e nazione.

"Davanti al Signore che viene a giudicare la terra: giudicherà il mondo con giustizia e i popoli con rettitudine". 
Si può essere felici di avere un giudice, di mettersi a nudo davanti a colui che deve giudicare la nostra vita, sempre paurosa di mostrarsi per quello che è, perché sempre mancante e in difetto?
La Scrittura risponde con un "Sì" esultante, riconoscendo che un grosso peso ci è caduto dalle spalle!
C'è un giudice solo che, portando alla luce il peccato lo redime, svelando il nostro male lo guarisce.
Questa è la sua giustizia, nuova e unica e tutta la creazione esulta davanti all'evidenza di chi giudicando salva!

Il Signore ha rivelato apertamente a tutti i popoli il suo sostegno e nella creazione si leggono le sue opere salvifiche. 
Il canto esprime l'esultanza che si prova davanti a tanta magnificenza e amplifica la gioia che dall'uno passa all'altro aprendo i cuori.
Noi, chiamati a partecipare e coinvolti con la nostra esperienza personale, ci uniamo a lodare e ringraziare il Signore Vittorioso, Salvatore, Giudice, Amorevole, Regale, Retto e Fedele per sempre.

Link di approfondimento alla liturgia del giorno: 

Salmo 98 (97) 
Commento del 18/05/2019


Commenti

  1. Ecco un altro «cantico nuovo», perfetto e glorioso, al Signore re e giudice, le cui sette qualità fondamentali si chiamano meraviglia, vittoria, salvezza, giustizia, amore, lealtà, rettitudine. Ma il canto nasce da un coro e da un'orchestra straordinari .Non sono solo i fedeli che, accompagnati dagli strumenti del culto nel Tempio ,acclamano davanti al Re e Signore. Al coro partecipano anche tutte le creature: c'è il mare che romba, c'è la terraferma con tutti i suoi abitanti, ci sono i fiumi che con le loro ramificazioni a braccia sembrano mani che applaudono, mentre gli echi delle valli e dei monti creano suoni fondi e prolungati. L 'ingresso del Signore nel mondo e nella storia provoca un sussulto di felicità in tutti e in tutto. È questa l"'utopia" della Bibbia, è il credere in un mondo che canti perché Dio è in mezzo alle sue creature .

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  2. Viene a giudicare la terra.

    Meno male che giudichi TU
    Quanto terrore inculcato da vecchie storie bibliche e non(familiari)a fare da padrona sul GIUDIZIO.
    E' sempre timoroso l'approccio verso il giudice.
    A chi piace farsi pesare?
    TU invece mi rendi sereno ,il TUO metro non è il mio,terreno.
    Grazie per la TUA misericordia!

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  3. "Tutti i confini della terra hanno veduto la vittoria del nostro Dio".
    Vittoria senza confini, vittoria su ogni potere.
    Vittoria a nostro favore, vittoria per la nostra liberazione.
    Il nostro Dio è vincitore di ogni altro potere.
    Il nostro Dio è liberatore.
    "Tutti i confini della terra hanno veduto la vittoria del nostro Dio".
    Avvera, Signore, per ogni uomo e ogni donna questa parola.
    Avvera, Signore, in ogni luogo questa parola.
    Avvera, Signore, in ogni tempo questa parola.
    Avvera, Signore, oggi questa parola per me.

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