Salmo del 18 maggio 2019


Tutti i confini hanno veduto.
Sal 98 (97)

"1 Cantate al Signore un canto nuovo,
perché ha compiuto meraviglie.
Gli ha dato vittoria la sua destra
e il suo braccio santo.

2 Il Signore ha fatto conoscere la sua salvezza,
agli occhi delle genti ha rivelato la sua giustizia.

3 Egli si è ricordato del suo amore,
della sua fedeltà alla casa d'Israele.
Tutti i confini della terra hanno veduto
la vittoria del nostro Dio.

4 Acclami il Signore tutta la terra,
gridate, esultate, cantate inni!

5 Cantate inni al Signore con la cetra,
con la cetra e al suono di strumenti a corde;

6 con le trombe e al suono del corno
acclamate davanti al re, il Signore.

7 Risuoni il mare e quanto racchiude,
il mondo e i suoi abitanti.

8 I fiumi battano le mani,
esultino insieme le montagne

9 davanti al Signore che viene a giudicare la terra:
giudicherà il mondo con giustizia
e i popoli con rettitudine".


Il salmo è un festoso canto di lode al Signore, in cui sono ricordate sette sue qualità: meraviglia, vittoria, salvezza, giustizia, amore, lealtà, rettitudine.

I versetti passano in rassegna i vari modi in cui il Signore si rende presente nella creazione e nella storia degli uomini. È lui che compie opere di vita che aprono il cuore e gli occhi alla meraviglia; è lui che suscita sentimenti di ammirazione spontanea e di grande compiacimento.
È dalla meraviglia nasce la lode.
I bambini sono quelli che ci meravigliano di più per lo stupore che riescono a provare!
Guardando i bambini impariamo da loro che ogni cosa nuova allarga il cuore e gli occhi, perché su di loro brillano, di riflesso, le meraviglie del mondo.
Loro aprono veramente gli occhi al nuovo e ogni cosa li sorprende e li fa gioire.
"Chi non accoglie il regno di Dio come un bambino, non entrerà in esso" (Mc 10,15).
Entrare nella realtà è scoprire la verità e la bellezza. Entrare è "intra-vedere", vedere dentro, vedere più profondamente perché di bello è intrisa tutta la creazione: "E vide che era cosa bella", dice la Genesi nei sette giorni della creazione, secondo la traduzione letterale.
E la lode è una visione oltre i problemi, oltre le difficoltà, oltre la paura, oltre il limitato e l'imperfetto.
La realtà allora si scopre nella sua bellezza, così come la vede Dio e con lui e di lui si può gioire.
Ogni opera del Signore è fonte di meraviglia e il salmo giustamente parte da qui.

"Gli ha dato vittoria la sua destra e il suo braccio santo".
La prima meraviglia evidente è: il Signore è vittorioso sui nemici dell'uomo, che non sono gli altri uomini, ma la morte, il peccato, la disperazione, la sfiducia, la paura...

I Salmi esaltano continuamente la vittoria che Dio Amore riporta su queste dimensioni opprimenti dell'esistenza.
Ed è un vittoria tutta sua, che noi non possiamo realizzare, in una guerra che non possiamo vincere. Sono tutte dimensioni che ci tolgono vita e sono più grandi di noi.
Lui combatte una vera battaglia, ne esce sempre vincitore e noi ne godiamo il bottino.
Questo è visibile a tutti, perché rivelato, cioè svelato ai popoli, non tenuto nascosto: "Tutti i confini della terra hanno veduto la vittoria del nostro Dio".
La vittoria arriva al confine, al limite, che in questo caso non divide, ma è il punto di contatto.
I confini della terra vedono la salvezza che è già presente nel cielo.
Per questo nel Vangelo della notte di Natale gli angeli lodano e cantano: "Gloria a Dio nel più alto dei cieli e sulla terra pace agli uomini, che egli ama." (Lc 2,14).
L'incarnazione è già vittoria, è già abbattimento dei limiti, è la realtà del cielo che contagia i confini, spandendosi sulla terra.

Anche interiormente questo si realizza: in Cristo Gesù il mio limite è il punto di contatto con l'Altro, il mio confine mi unisce, grazie al suo Amore, all'illimitato.

"Il Signore ha fatto conoscere la sua salvezza, agli occhi delle genti ha rivelato la sua giustizia".
Da sottolineare "sua", che è proprio distante dalle nostre salvezze e giustizie come il cielo è alto sulla terra (cfr. Sal 103,11).
Neanche lontanamente possiamo paragonare le sue alle nostre! Il Signore rivela ciò che noi non riusciamo lontanamente a immaginare e questo ci stupirà sempre.
La promessa del "centuplo quaggiù e l'eternità" (Mt 19, 29) io la vedo come il dono della sua Parola che ci svela "cento" in salvezza qui, oggi, e che sarà stupore e salvezza infiniti per l'eternità.

"Egli si è ricordato del suo amore, della sua fedeltà alla casa d'Israele".
Anche qui meraviglia e stupore: la memoria e la volontà salvifica del Signore supera i tempi perché il suo amore è per sempre! (cfr. Sal 136)
Il Signore non agisce in risposta alle nostre opere ma per fedeltà alla sua promessa e al suo amore immeritato e infinito che mai viene meno. "Poiché come è la sua grandezza, così è anche la sua misericordia" (Sir 2,18).

Da qui la lode da tutta la terra e con tutti gli strumenti possibili "davanti al Signore che viene a giudicare la terra: giudicherà il mondo con giustizia e i popoli con rettitudine".
C'è gioia, felicità perché il Signore giudica la terra! Tutta la terra desidera e attende il suo giudizio.

La paura di tanti su Dio e sul suo giudizio non nasce certo da questa fede.
Allora il nostro cuore, rinchiuso in un angolo piccolo e rachitico che è la nostra visione del mondo e della storia, si apra e acclami con le parole del Salmo, sorvolando come un volo d'aquila, la realtà; si unisca ai fiumi, al mare, alle montagne che, guardando bene, sobbalzano ed esultano di gioia davanti al Veniente, perché nella creazione è già rivelato di quali e quanti beni ci ha colmati il Signore!

Commenti

  1. Il nostro Salmo contiene alcune preziose singolarità che è bello sottolineare. Al ver.1, quando dice “gli ha dato vittoria la sua destra e il suo braccio santo”, alla lettera è scritto “lo ha salvato la sua destra…”. Ma il soggetto è Dio! Un Dio salvato? Noi amiamo custodire con preziosa delicatezza questa Parola, perché ci porta verso il Signore Gesù, che è certamente Dio, e che è “salvato”, perché fatto risorgere dalla morte! E’ la santità di una condizione tutta ricevuta. Gesù è l’ “anti-Adamo”, l’opposto di Adamo che il Serpente menzognero lancia alla “conquista” di Dio e della divinità: “Dio sa che il giorno in cui voi mangiaste del frutto dell’albero si aprirebbero i vostri occhi e sareste come Dio…” (Genesi 3,4). Gesù è il Figlio che tutto riceve dal Padre, obbediente a Lui fino alla Pasqua. Un’umanità che non conquista e non ruba la divinità, ma la riceve!
    (Giovanni Nicolini)

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  2. Noi, in Cristo, recitiamo il salmo nell’avvento messianico. La salvezza di Dio, quella che ci libera dal peccato – male supremo – è quella donataci per mezzo di Cristo. La giustizia che si è mostrata a noi è Cristo, che per noi è morto e ci ha resi giusti davanti al Padre per mezzo del lavacro del suo sangue. Dio, è il Dio che viene (Cf. Ap 1,7; 4,8) per mezzo dell’azione dello Spirito Santo, che presenta Cristo, nostra salvezza e giustizia.
    (www.fcrosti.com)

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  3. Questo salmo ha il potere di indirizzare la coscienza cristiana alla visione dell’avvenire, colmandola della viva attesa che la creazione sia liberata della corruzione, per entrare nella libertà della gloria dei figli di Dio (cfr. Rm 8,21).
    Scrive J. Moltmann: «Questa speranza fa della comunità cristiana un elemento di perenne disturbo nelle comunità umane che vogliono diventare "città stabile". Essa
    fa della comunità cristiana la fonte di impulsi sempre rinnovati tendenti a realizzare il diritto, la libertà e l’umanità quaggiù, alla luce del futuro che è stato annunziato e che
    deve venire. Una tale comunità ha il dovere di "rispondere della speranza" che è in lei (cfr. 1Pt 3,15). Ed essa viene accusata "a motivo della speranza e della risurrezione
    dei morti" (At 23,6)... Essa vede la realtà e gli uomini nella mano di colui la cui voce investe la storia: "Ecco, io faccio nuova ogni cosa", e nell’ascolto di questa promessa essa acquista la libertà di rinnovare la vita quaggiù e di trasformare la figura di questo
    mondo».
    (Lino Pedron)

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  4. Non è stantio il mio Signore
    Non centellina le cose
    Mi sbafa
    Io?

    A quale scuola sto....
    Mi pesa anche soccorrere i lavati i.
    Penso non meritano nulla, ma per la faccia, mi prostituisco....
    Quale logica uso?
    Spero di liberare tutto il fardello dell'apparire e non stare sempre a misurare le mie prestazioni

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  5. Lui combatte una vera battaglia, ne esce sempre vincitore e noi ne godiamo il bottino......
    Vieni Signore , salvami da ciò che mi opprime, apri i miei occhi per ammirare le tue meraviglie e guardare la tua vittoria.
    Solo Tu puoi donarmi la pace nel cuore e togliermi l'inquietudine che inquina i miei giorni, solo Tu puoi combattere il nemico che mi paralizza. Tu la mia forza e il mio rifugio sicuro, abbracciami col tuo esclusivo e prezioso amore paterno.

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