Prima lettura del 28 aprile 2022

Di questi fatti siamo testimoni
At 5, 27-33

"In quei giorni, [il comandante e gli inservienti] condussero gli apostoli e li presentarono nel sinedrio; il sommo sacerdote li interrogò dicendo: «Non vi avevamo espressamente proibito di insegnare in questo nome? Ed ecco, avete riempito Gerusalemme del vostro insegnamento e volete far ricadere su di noi il sangue di quest’uomo».
Rispose allora Pietro insieme agli apostoli: «Bisogna obbedire a Dio invece che agli uomini. Il Dio dei nostri padri ha risuscitato Gesù, che voi avete ucciso appendendolo a una croce. Dio lo ha innalzato alla sua destra come capo e salvatore, per dare a Israele conversione e perdono dei peccati. E di questi fatti siamo testimoni noi e lo Spirito Santo, che Dio ha dato a quelli che gli obbediscono».
All’udire queste cose essi si infuriarono e volevano metterli a morte".



È il dramma di tutti i profeti: "Bisogna obbedire a Dio invece che agli uomini". La storia dimostra che obbedire al Signore è mettersi contro coloro che vorrebbero imporre obbedienze umane e schiavizzare per tornaconto personale.
E' una via stretta, difficile perché quando si ascolta la volontà del Padre la propria vita cambia direzione e si vedono chiaramente i meccanismi che stanno dietro ai poteri umani.
Ci è passato anche Gesù, che per l'obbedienza al Padre ha perso la vita e si è scontrato contro i capi del suo tempo che non volevano fare certo la volontà di Dio ma ridurre la religione ad uno strumento politico e di accaparramento delle vite di coloro che avrebbero dovuto guidare al divino.
Lo stesso scontro investe i discepoli che gridano il Vangelo andando contro la volontà di chi lo vuole mettere a tacere.
Nei tanti processi che gli apostoli subiscono da parte dei capi dei giudei il nocciolo della questione è sempre questo.

"Il Dio dei nostri padri ha risuscitato Gesù, che voi avete ucciso appendendolo a una croce".
La resurrezione di Gesù ha rivelato in modo definitivo da che parte sta il Signore. Hanno ucciso Gesù credendolo blasfemo, bestemmiatore e un contro Dio, ma la realtà ha dimostrato tutto il contrario.
Chi lo ha ucciso come un usurpatore della figliolanza divina è stato sbugiardato dal sepolcro vuoto, dalla volontà dell'Unico che poteva risollevarlo dalla morte.
Il Signore ha richiamato in vita il Figlio e ha distrutto le trame di chi voleva mettere a tacere l'evangelizzazione di un Regno non assoggettato al potere ma incentrato sull'amore e sul dono.

"Dio lo ha innalzato alla sua destra come capo e salvatore, per dare a Israele conversione e perdono dei peccati".
Non è una vendetta sui nemici la resurrezione, ma lo sfolgorare dell'amore che perdona tutti, quindi anche gli assassini del Figlio.
E il Signore è andato oltre il perdono facendo del risorto il Salvatore di chi lo ha rifiutato e ucciso. Da quella morte ingiusta ne viene la giustificazione di ogni ingiusto, la conversione di ogni ego che voleva decidere le sorti dell'universo!

"E di questi fatti siamo testimoni noi e lo Spirito Santo, che Dio ha dato a quelli che gli obbediscono".
Gli apostoli non possono tacere e dall'obbedienza al Signore ne viene il dono dello Spirito, la grazia completa e definitiva.
Il discorso di Pietro è quanto mai toccante se pensiamo a quanta fatica avesse fatto proprio lui ad accogliere la necessità della morte del suo amico Gesù.
Si è arreso Pietro a quel dono vitale dello Spirito Santo che passava attraverso lo scandalo dell'arresto, del carcere e della condanna a morte.
Si è arreso quando ha compreso che il suo stesso peccato era già messo in conto e già perdonato dal Cristo che lo aveva scelto come guida degli altri fratelli.
Pietro, tutti gli apostoli e ogni cristiano, diventa, grazie allo Spirito, testimone "di quei fatti" di perdono, di quella volontà di incarnazione e accoglienza che non si è fermata davanti a nulla per liberare ogni uomo.
Non ha più senso la propria ottica giudicante, ma la libertà è scoprire che il progetto del Padre era il pezzo mancante della propria vita, e la felicità è assumerlo come il centro della propria volontà.

Link di approfondimento alla liturgia del giorno:

Prima lettura di At 5, 27-33
Commento del 23/04/2020

Salmo 34 (33)
Commento del 02/05/2019 e Commento del 23/07/2020

Vangelo di Gv 3, 31-36
Commento del 15/04/2021

Commenti


  1. "Il Dio dei nostri padri ha risuscitato Gesù, che voi avete ucciso appendendolo a una croce".
    Solo l'Amore può questo.
    Solo dall'Amore viene sempre vita.
    Solo per Amore è festa.
    "Il Dio dei nostri padri ha risuscitato Gesù, che voi avete ucciso appendendolo a una croce".
    Dalle nostre opere di morte l'Amore fa germogliare vita.
    Guardo alle mie morti
    con speranza.
    Guardo alla mia morte
    come un'alba.
    "Il Dio dei nostri padri ha risuscitato Gesù, che voi avete ucciso appendendolo a una croce".

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  2. Non vi avevamo espressamente proibito di insegnare in questo nome?
    Ecco quanto ostracismo in chi considera sè stesso superiore al resto....
    Il resto è anche affetto da limiti,paure,difficoltà,titubanze...MA è fedele,si fa permeare dalla VERITA' che lo ha liberato!
    Liberato dai legacci di chi accusa,non avendo visioni alternative possibili.
    Anch'io partecipo giornalmente a questa liberazione che mi rende più leggero,ma non senza incontrare ostacoli.
    Grazie Gesù

    RispondiElimina

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