Prima lettura dell'8 aprile 2022

A te ho affidato la mia causa!
Ger 20, 10-13

"Sentivo la calunnia di molti:
«Terrore all’intorno!
Denunciàtelo! Sì, lo denunceremo».
Tutti i miei amici aspettavano la mia caduta:
«Forse si lascerà trarre in inganno,
così noi prevarremo su di lui,
ci prenderemo la nostra vendetta».
Ma il Signore è al mio fianco come un prode valoroso,
per questo i miei persecutori vacilleranno
e non potranno prevalere;
arrossiranno perché non avranno successo,
sarà una vergogna eterna e incancellabile.
Signore degli eserciti, che provi il giusto,
che vedi il cuore e la mente,
possa io vedere la tua vendetta su di loro,
poiché a te ho affidato la mia causa!
Cantate inni al Signore,
lodate il Signore,
perché ha liberato la vita del povero
dalle mani dei malfattori".

Il giusto perseguitato che ripone la sua fiducia nel Signore è uno dei grandi temi dei libri profetici e dei salmi. Tante sono le preghiere giunte fino a noi, toccanti, che, proprio nei momenti più segnati dal dolore, si innalzano fiduciose al protettore e giudice giusto d'Israele.
La vita di Geremia è punteggiata di tanta sofferenza, causata dai suoi stessi fratelli che divengono avversari perché non accolgono il suo annuncio; non si fanno scrupoli nel trattarlo ingiustamente e a tendergli tranelli per farlo fuori.
La nostra pagina ci porta dentro questo dramma e ci mostra la profonda fede del profeta, àncora di salvezza che nella tempesta lo fa aggrappare con forza al suo Signore.

"Signore degli eserciti, che provi il giusto,
che vedi il cuore e la mente".

La parola "fede" non acquista il suo spessore finché la vita non la scuote!
Gli eventi difficili diventano così il banco di prova su cui il Signore verifica, vaglia, nella verità, ciò che vive nell'intimo del profeta.
Anche per la nostra vita quelle prove che sembrano turbarci più delle nostre possibilità, diventano il setaccio per i sentimenti del cuore e i pensieri della mente: lasciando passare le scorie, trattengono il tesoro che ci rivela chi è Dio e chi siamo noi stessi.

"Possa io vedere la tua vendetta su di loro,
poiché a te ho affidato la mia causa!"

Il Signore, custode e paraclito del popolo, è fedele e a lui il profeta affida la sua afflizione e la sua difesa.
A lui niente è nascosto: vede nel profondo, sa chi è giusto e ne sostiene la causa contro gli avversari.
Ma la vendetta del Signore non annienta i "nemici" che noi identifichiamo nei fratelli! I nostri veri avversari sono il peccato, la morte, la sfiducia e tutti gli impedimenti, le pietre d'inciampo che noi conosciamo bene per gli effetti negativi già sperimentati nel nostro cammino.
Di questi il Signore si "vendica", lui distrugge le cause di morte che tentano di allontanarci dalla sua presenza.

"Cantate inni al Signore,
lodate il Signore,
perché ha liberato la vita del povero
dalle mani dei malfattori".

Gratitudine e lode fioriscono nel cuore di Geremia che sperimenta la vicinanza liberante del Signore.
La stessa riconoscenza amante nasce nel nostro cuore quando scopriamo che quella montagna di sofferenza, che ci portavamo addosso come un fardello di morte, è distrutta dalla mano del Padre; egli libera la vita dei poveri, degli afflitti, degli affaticati e degli sconfortati che stentano nel cammino.
Il Signore della Scrittura che ha creato il cielo e la terra, che ha salvato il suo popolo dalla schiavitù, che ha assistito i profeti con la Parola, si riveli ora come il liberatore della nostra debole vita che a lui si affida, nella certezza di non rimanere delusa.


Link di approfondimento alla liturgia del giorno:

Prima lettura di Ger 20, 10-13
Commento del 12/04/2019

Salmo 18 (17), 1- 7
Commento del 03/04/2020

Vangelo di Gv 10, 31-42
Commento del 26/03/2021

Commenti

  1. "Signore degli eserciti, che provi il giusto,
    che vedi il cuore e la mente".
    Tu vedi Signore.
    Vedi ogni cosa
    con amore di Padre.
    Il mio cuore e la mia mente
    tu conosci.
    "Signore degli eserciti, che provi il giusto,
    che vedi il cuore e la mente".
    Tu provi il mio cuore
    perché cresca in sincerità.
    Tu provi la mia mente
    per liberarla dai fantasmi.
    Sempre ti prendi cura di me.
    "Signore degli eserciti, che provi il giusto,
    che vedi il cuore e la mente".

    RispondiElimina
  2. .. Ha liberato la vita del povero dai malfattori...

    Grazie Signore, liberami dalle scorie distruttrici che mi porto ancora dentro

    Fammi ricordare i TUOI benefici

    Non tramero' insidie

    Amen

    RispondiElimina

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