Salmo del 2 aprile 2022

In te ho trovato rifugio
Salmo 7, 1-3

"1 Lamento che Davide cantò al Signore a causa delle parole di Cus, il Beniaminita.

2 Signore, mio Dio, in te ho trovato rifugio:
salvami da chi mi perseguita e liberami,

3 perché non mi sbrani come un leone,
dilaniandomi senza che alcuno mi liberi".


La vicenda del grande re Davide è colma di afflizioni, lotte, peccati, e tradimenti. Sembra che niente gli sia stato risparmiato; tutto ha vissuto con l'impeto del guerriero o la dolcezza dell'amante, pure il rapporto con Dio.
Il Salmo qui si apre con un episodio che nel resto della Scrittura non è riportato: un personaggio misterioso, Cus, della tribù di Beniamino, si scaglia contro di lui accusandolo ingiustamente.
A chi si può rivolgere quando l'ingiuria sminuisce il suo ruolo di Messia, unto del Signore, guida e liberatore d'Israele? A chi può affidare la sua causa e la sua sofferenza se è calunniato ingiustamente? Solo al Signore il re può alzare lo sguardo, al più grande di lui, a colui che ha cura del suo consacrato.

"Signore, mio Dio, in te ho trovato rifugio".
L'amarezza delle accuse ingiuste trova sollievo tra le braccia del Signore. Davide si rifugia in lui, in lui trova consolazione e forza per continuare la sua battaglia.

"Salvami da chi mi perseguita e liberami".
Davide si appella all'unico giudice giusto in Israele: il Signore sarà il difensore tra Davide e il suo persecutore.
Davide ha fatto esperienza della potenza liberatrice e salvifica del Signore: a quella si appella e non alla sua capacità di difendersi, né si fa giustizia da solo, come un re di solito usava fare!
Dio, che ha mostrato nella storia, la sua foga per la libertà dei suoi figli, saprà come portarlo in salvo anche questa volta.

"Perché non mi sbrani come un leone,
dilaniandomi senza che alcuno mi liberi".

Le immagini dicono che l'angoscia è profonda, la paura bussa con insistenza al cuore di Davide, facendolo vacillare. Si sente senza via d'uscita, le sue forze non bastano più, e il suo osteggiatore potrebbe avere la meglio.
Davide nelle difficoltà torna ad essere il pastorello che il Signore si è preso dietro al gregge, anzi l'agnello che sta per essere sacrificato. Ma nel Signore ha fiducia, a lui si rivolge perché i leoni, che sono pronti ad attaccare, non lo sbranino vivo.

In questa profonda afflizione ci ritroviamo, nella lacerazione che ci fa male e mette alla prova la nostra fede, nel pericolo che fa vacillare le nostre certezze. Com'è possibile ricevere tanto amore dal Signore eppure dover patire ingiustizie e condanne?
L'affidamento di Davide è la risposta: non c'è valle oscura che non possa essere percorsa se il Signore è al nostro fianco e nulla di noi è nascosto alla sua vista. Con la fede del salmista re anche noi riprendiamo coraggio e continuiamo il cammino, trovando rifugio tra le braccia amorevoli del Padre.


Link di approfondimento alla liturgia del giorno:

Prima lettura di Ger 11,18-20
Commento del 06/04/2019 e Commento del 20/03/2020

Vangelo di Gv 7, 40-53
Commento del 28/03/2020


Commenti

  1. "Signore, mio Dio, in te ho trovato rifugio".
    È bello poterlo dire.
    È bello farne esperienza.
    È bello poterlo sperare.
    "Signore, mio Dio, in te ho trovato rifugio".
    Nella lotta,
    nella fatica,
    nel pericolo,
    nella delusione,
    il Signore è il mio rifugio.
    "Signore, mio Dio, in te ho trovato rifugio".
    È in lui che riprendo forza.
    È per lui che rinasce speranza.
    È con lui che ritrovo fiducia.
    "Signore, mio Dio, in te ho trovato rifugio".

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  2. Salvami da chi mi perseguita

    Da quello che è solo mio, dalle mie ansie, preoccupazioni, litigi, alterchi, lotte che mi porto dentro.

    Liberami
    Amen

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