Prima lettura del 7 aprile 2022

Ti renderò molto, molto fecondo
Gn 17, 3-9

"In quei giorni Abram si prostrò con il viso a terra e Dio parlò con lui:
«Quanto a me, ecco, la mia alleanza è con te:
diventerai padre di una moltitudine di nazioni.
Non ti chiamerai più Abram,
ma ti chiamerai Abramo,
perché padre di una moltitudine di nazioni ti renderò.
E ti renderò molto, molto fecondo; ti farò diventare nazioni e da te usciranno dei re. Stabilirò la mia alleanza con te e con la tua discendenza dopo di te di generazione in generazione, come alleanza perenne, per essere il Dio tuo e della tua discendenza dopo di te. La terra dove sei forestiero, tutta la terra di Canaan, la darò in possesso per sempre a te e alla tua discendenza dopo di te; sarò il loro Dio».
Disse Dio ad Abramo: «Da parte tua devi osservare la mia alleanza, tu e la tua discendenza dopo di te, di generazione in generazione»".


Sentiamo spesso dire che Abramo è nostro padre nella fede, e forse non ne cogliamo la portata grandiosa; più semplicemente possiamo affermare che la fede di questo arameo errante, vissuto tantissimi anni prima di noi, è il metro con cui misurare la nostra fede!
È lui la sorgente di noi credenti, colui che per primo, da pagano che era, ha ascoltato la voce del Dio vivente e si è lasciato condurre dalla sua mano per tutta la vita. È così per tutti i credenti, ebrei, cristiani e musulmani.
La pagina che meditiamo ci fa sentire la forza, la bellezza e la primavera di un'alleanza che non tramonterà mai più, il dono che il Signore offre ad Abramo per primo affinché raggiunga ogni uomo e ogni donna della terra.

"Non ti chiamerai più Abram,
ma ti chiamerai Abramo,
perché padre di una moltitudine di nazioni ti renderò".

Un cambio di nome sottolinea l'inizio del cammino nuovo e speciale, un battesimo che rende Abramo padre di tutti noi.
Da uomo vecchio, per giunta sposo di una moglie sterile, si vede aprire davanti la via di una fecondità immensa.
Non si parla solo di figli e di nipoti, ma di "nazioni", cioè una discendenza che supera lo spazio del suo mondo, il tempo della sua vita, per aprirsi a ciò che Abramo non riesce neanche a quantificare. La fecondità stessa di Dio, di colui che fa nascere tutte le cose, viene data in dono all'uomo Abramo!

"E ti renderò molto, molto fecondo; ti farò diventare nazioni e da te usciranno dei re".
Un uomo che ha sempre desiderato di diventare padre e ha atteso tutta la vita l'annuncio di una gravidanza, un uomo e una donna frustrati dall'infecondità, un clan che si muove nel deserto con un patriarca che non diventa padre: questa è l'umanità vecchia, senza speranza, che incontra il Signore ed è scossa da un annuncio gravido di nascite inimmaginabili!
Quando Abramo si sente dire "Ti renderò molto, molto fecondo" il suo vecchio cuore avrà rischiato di schiantarsi dalla gioia!
In Abramo rinasce la speranza, ritrova la sua vera identità di padre, viene ricreato nella dignità di un uomo che porta un futuro alla sua gente.
E questo annuncio cambia anche il volto di Dio.
Chi è questo Signore che vuole partire da una terra senza speranza, da un cuore ormai scettico, da un grembo sterile?
La fede di Abramo si apre ad una divinità del tutto diversa di quelle conosciute nella casa del padre ad Ur dei Caldei: questo Dio è vivo, crea, parla, genera la vita! E' un Dio potente che supera le impossibilità umane, un Dio fecondo che sbaraglia le aridità dei figli, un Dio provvido che gratifica oltre le grettezze di una sola nazione.
Abramo crede alla promessa e la sua fede sarà il germoglio che fruttificherà di generazione in generazione.

La fecondità stessa di Dio viene messa nelle mani di quest'uomo affinché raggiunga tutte le generazioni. E le promesse fatte ad Abramo si compiranno pienamente nel Re che uscirà dalla sua discendenza, il Messia promesso Cristo Gesù.
Anche la nostra vita è rigenerata da una promessa, anche la nostra terra è concimata dalla ricchezza che il Figlio ha innestato nell'umanità. La nostra fede può appoggiarsi su quella di Abramo e saldarsi alla promessa che ci ha raggiunto: siamo parte di quella moltitudine di nazioni che cammina col suo Signore e cresce con la forza della sua provvidente fecondità.

Link di approfondimento alla liturgia del giorno:

Prima lettura di Gn 17,3-9
Commento dell'11/04/2019

Salmo 105 (104),1-15
Commento del 19/10/2019

Vangelo di Gv 8,51-59
Commento del 02/04/2020

Commenti

  1. La vicenda di Abramo mi spinge a lodare il Signore per un seme di fecondità che ha messo nella mia vita e che continua a fruttificare: questo blog ha raggiunto le 100000 visualizzazioni e ha raggiunto fratelli in centinaia di nazioni! Un segno del suo amore che fa fruttificare la Parola fino agli estremi confini della terra!
    Grazie a tutti voi!

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    1. Il Signore benedica questo tuo servizio prezioso alla Parola. Congratulazioni!

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  2. "E ti renderò molto, molto fecondo; ti farò diventare nazioni e da te usciranno dei re".
    È detto di Abramo.
    È parola per ogni fede.
    È parola di promessa per ogni uomo e donna di questo mondo.
    "E ti renderò molto, molto fecondo; ti farò diventare nazioni e da te usciranno dei re".
    Fecondità e vita hanno in Dio la sorgente.
    Fecondità e vita come fiume irrigano le nostre storie.
    Fecondità e vita sono il divino nella nostra carne.
    "E ti renderò molto, molto fecondo; ti farò diventare nazioni e da te usciranno dei re".
    Tu Signore sazi la mia fame di vita
    Tu Signore sei la mia fecondità.
    Tu Signore sei vita piena e definitiva.
    "E ti renderò molto, molto fecondo; ti farò diventare nazioni e da te usciranno dei re".

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  3. Disse Dio ad Abramo: «Da parte tua devi osservare la mia alleanza, tu e la tua discendenza dopo di te, di generazione in generazione»"

    Un'alleanza UNILATERALE,chi è fedele sempre,in modo impeccabile?
    Solo TU o Signore.
    Grazie per questa TUA voglia matta d'essermi vicino,di combattere con me,con chi come me può apparire numerose volte diverso.
    E sulla TUA PAROLA percorro sentieri non sempre piani.
    Grazie per aver scelto Abramo per padre e come modello da seguire.

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